1/6 – Introduzione

Il tartufo è un fungo sotterraneo. Come molti altri funghi, il tartufo non è in grado di trarre da solo le sostanze nutritive necessarie per vivere, quindi vive in simbiosi con un’altra pianta: esso riceve queste importanti sostanze dalla pianta, ma contraccambia donando a quest’ultima acqua e sali minerali. Nel nostro paese si sono sviluppate con successo nuove tecniche di coltivazione del tartufo nero e bianchino: è più difficile, invece, avere a che fare col tartufo bianco. Per lui bisogna infatti rispettare tecniche di coltivazione precise, tipo e lavorazione del terreno, la scelta delle piantine da far entrare in simbiosi, una giusta irrigazione e una perfetta manutenzione.

2/6 Occorrente

  • Terreno coltivabile con precisi requisiti
  • Alcuni arbusti ed erbe per ricreare l’ambiente

3/6 – Micronizzazione

Nella coltivazione del tartufo si prova a ricreare quello che succede spontaneamente in natura, cioè la micronizzazione: si tratta della simbiosi menzionata prima. La tecnica prevede di coltivare in vaso le piantine adatte, e lasciare le proprie radici a contatto con le spore di tartufo favorendo appunto la micronizzazione. Il terreno deve essere scelto in modo preciso in base ai requisiti. Ha bisogno di un terreno molto fertile e, a differenza di quello nero, di specifiche piante: esse non devono mancare per la proliferazione del nostro prodotto. Tra gli arbusti troviamo la sanguinella, il rovo, il ginepro, la rosa canina ed altri; tra le erbe devono esserci le ortiche, i lamponi selvatici, la primula. Inoltre nelle vicinanze devono esserci proprio altri tartufi.

4/6 – Il terreno

Il terreno deve essere predisposto con un’aratura profonda di circa 30-40 centimetri: essa serve per migliorare la struttura regolarizzando i micro e macro pori per la circolazione dell’aria e dell’acqua; inoltre è necessaria per portare in profondità le erbe infestanti. Si prosegue con la fresatura e con lo sminuzzamento del terreno poi, per concludere, si passa alla rullatura per livellarlo. Le piantine micronizzate vengono impiantate nel periodo autunnale, e messe ad una distanza di circa 2 metri sulle file e 5 tra le file; ciò consentirà un ottimo sviluppo delle radici.

5/6 – Irrigazione

Bisogna irrigare le tartufaie con alta frequenza; si ricordi che vanno assolutamente impiegate acque contenenti un’alta percentuale di cloro, per far si che si abbia un buon attecchimento e crescita del tartufo bianco. Durante l’anno bisogna agire più volte per rimuovere con cura le erbe infestanti: esse disturbano la crescita del tartufo bianco. Seguendo questo poche e precise regole sarà possibile coltivare con successo il tartufo bianco.

6/6 Consigli

  • Ricordate di rimuovere le erbe infestanti regolarmente, o disturberanno la crescita del tartufo.