Il galateo dei saluti è un elenco di buoni consigli per salutare sempre nel modo più appropriato. Per quanto il distanziamento sociale ci imponga una certa distanza dalle amicizie e dagli affetti, il saluto è e rimane un’istituzione fondamentale di ogni rapporto sociale.

Si tratta di una forma di cortesia indipendentemente da come lo si esegue, ma seguirne il galateo è un’arte. E imparare a trasformare un semplice gesto educato in una manifestazione di eleganza è un gesto che non passa inosservato.

Il galateo dei saluti all’epoca del Coronavirus

Nei primi tempi della pandemia era stato proposto un saluto con il gomito, una specie di sostituzione alla classica stretta di mano. L’OMS ha prontamente scoraggiato questa decisione, poiché lo sfiorarsi dei gomiti non garantisce il distanziamento adeguato. Fino alla fine della pandemia, dunque, saremo costretti a mettere al bando baci, abbracci e quant’altro.

Come fare, dunque? Qual è il galateo dei saluti in piena pandemia? Nella trepidante attesa di poter rimettere piede fuori casa, ma anche nelle fugaci circostanze, professionali e non, in cui è possibile incontrarsi, è opportuno rivedere le modalità di saluto. Il galateo imporrebbe una certa etichetta tale per cui la stretta di mano è parte essenziale della procedura di approccio a una persona. La stretta di mano giusta non è troppo molle, ma nemmeno forte al punto da provocare dolore a chi indossa anelli.

La verità è che ancora una risposta ufficiale non è stata trovata. Tuttavia, le soluzioni sono molteplici e possono essere davvero creative! Prendiamo per esempio Carlo d’Inghilterra che, per salutare i suoi ospiti, ha fatto uso del namasté indiano. Questo saluto, tradotto sommariamente come “saluto il dio che è in te”, prevede un piccolo cennp della testa e mani giunte a mo’ di preghiera.

Un saluto alla orientale, dunque, dove le due parti non sono costrette a toccarsi, potrebbe essere un ottimo palliativo per questi tempi difficili.

Rispetta gli spazi personali e non sbaglierai mai

Nel galateo dei saluti la regola dello spazio personale non è mai stata così importante come in questo periodo. In generale, è buona norma tenersi distanti anche dai parenti vicini e non conviventi. Tuttavia, quando ci si trova in una situazione di approccio con altre persone, sappi che più il tuo rapporto è intimo con essa, più lo spazio può essere compresso.

In circostanze normali un conoscente dovrebbe tenersi ad almeno 45-60 centimetri di spazio, ovvero circa alla distanza del braccio. In situazione pandemica la distanza dovrebbe aumentare, potendo salire fino al metro e mezzo.

Salutare nel modo giusto richiede una certa conoscenza del linguaggio corporeo di chi abbiamo davanti. Ci sono amici che preferiscono essere salutati con un cenno, altri con un bacio e un abbraccio. Se nelle situazioni formali la stretta di mano è la soluzione perfetta, la situazione si fa più complessa quando riguarda le persone più vicine. Alcuni non apprezzano d’essere toccati. Altri, invece, potrebbero offendersi se non ricevono il loro abbraccio. Impara a conoscere le persone che hai davanti e comportati di conseguenza, cercando sempre di leggere il da farsi nei loro gesti.

Quando salutare e quando è meglio evitare?

Il saluto può essere caldamente consigliato – leggesi imposto dal galateo – oppure discrezionale. La situazione fa la differenza. Per esempio, è buona norma salutare sempre se:

  • Incontriamo una persona per la prima volta nel corso della giornata;
  • Entriamo in un negozio e ci rivolgiamo all’esercente o al commesso, eventualmente salutando con un “buongiorno” o un “buonasera” anche gli altri avventori;
  • Stiamo entrando in casa nostra. Salutare i famigliari è sempre consigliato e anzi, è buona norma. Il fatto che siano parenti stretti non vi esonera dal saluto!

Il saluto dovrebbe invece essere evitato quando si incontrano per strada due persone e se ne conosce solo una. Se lo sconosciuto non ci viene presentato, puoi rivolgergli un cenno con la testa, ma evita di presentarti per prima. Non si può mai sapere cosa bolle in pentola, ed è buona regola lasciare che siano gli altri, eventualmente, a scoprire le carte.

Un altro momento in cui salutare non è formalmente consigliato dal galateo è quello del cinema o del teatro. Ci si saluta solo tra gli atti o durante una pausa, in maniera discreta, evitando di coinvolgere mezza sala nell’evento.

Galateo dei saluti: quando alzarsi e quando evitare

Il galateo tradizionale di saluti imporrebbe che la donna non si alzi mai dalla sedia quando un avventore uomo più giovane o coetaneo si avvicina. La modernità ha un po’ rivisto questa modalità cortese, e fatta eccezione per le situazioni in cui è richiesta un’etichetta impeccabile, sappi che non è più così. Se siamo sedute, per esempio al ristorante, e qualcuno si avvicina per salutarci, è buona regola alzarsi in piedi e ricambiare il saluto. Specie se questa persona non formula espressamente il desiderio che si rimanga sedute per non arrecare disturbo.

Pandemia o no, togliti gli occhiali da sole

Durante un saluto, è sempre buona norma, per ambo i sessi, togliere gli occhiali da sole. Mostrare gli occhi all’interlocutore è una forma di cortesia che dovrebbe sempre essere rispettata, in tutte le circostanze possibili. L’ideale sarebbe rimuovere gli occhiali da sole anche quando si entra in un locale chiuso. Il contatto visivo è un elemento essenziale del saluto corretto.

Un’altra buona abitudine è quella di rimuovere le cuffie dalle orecchie durante il saluto. In questo modo, si dimostra di avere tutta l’intenzione di dedicare attenzione all’interlocutore.