Galbani, storico marchio italiano creato nel 1882 da Egidio Galbani, è noto a tutti per i suoi formaggi e salumi.
Da sempre leader di mercato, nel 2022 festeggia 140 anni dalla sua fondazione. Per celebrare il traguardo, in collaborazione con il Comune di Melzo ha messo in mostra la sua storia.
La mostra “Galbani: l’archivio ritrovato. Dal Bel Paese a Carosello” è visitabile fino al 25 aprile presso il Cinema Arcadia. Un viaggio fatto di fotografie, documenti e materiali pubblicitari che raccontano passo dopo passo le evoluzioni del brand.
L’archivio, preziosa memoria
C’è sempre stato un legame profondo tra Galbani e la città di Melzo: è lì, infatti, che nel 1910 è stato costruito il primo caseificio dell’azienda. Così come originari di Melzo sono le donne e gli uomini che dalla fine dell’Ottocento hanno messo al servizio di Galbani la loro intelligenza, capacità, energie, tempo di vita e di lavoro.
L’archivio storico si trova all’interno della biblioteca “Vittorio Sereni” e conta oltre 2.000 fotografie, più di 1.000 negativi e diapositive, più di 1.000 unità tra documenti amministrativi, inserti pubblicitari, manifesti, etichette, materiale relativo ai prodotti.
E ancora, oltre 200 unità di materiale a stampa, circa 200 filmati e spot pubblicitari e circa 100 tra quadri, cartelloni pubblicitari, busti, medaglie, cataloghi, persino gadget e cataloghi di premi dei concorsi a punti. Ci si perde, affascinati, seguendo il filo della storia.
Un importante percorso di ricostruzione
La mostra al Cinema Arcadia di Melzo è frutto di una selezione di quanto custodito nell’archivio storico: “Stiamo compiendo – ha dichiarato Mauro Frantellizzi, direttore marketing Galbani Formaggi – il primo passo del percorso di ricostruzione della nostra storia lunga 140 anni, e ringrazio il Comune di Melzo per aver creduto in questa operazione. Un’operazione importante non solo per la nostra azienda, ma anche per la comunità melzese, che dalla fine dell’Ottocento è stata l’anima del successo di Galbani e dei suoi prodotti in Italia e nel mondo”.
“Galbani – ha fatto eco Antonio Fusè, sindaco di Melzo – ha scritto una storia importante nella nostra città, favorendone lo sviluppo economico e demografico e dandole visibilità. Una storia che siamo fieri di raccontare con questa preziosa mostra”.
Un progetto di ampio respiro
Il sodalizio tra Galbani e l’amministrazione di Melzo punta a preservare un patrimonio storico, culturale e sociale garantendone anche la valorizzazione. La mostra è il primo passo, ne seguiranno presto altri.
“Le operazioni di inventariazione per il successivo riordino, a cura della società Mémosis, sono appena cominciate – ha spiegato il curatore Andrea Tomasetig – ma man mano che i lavori procedono si ha la consapevolezza del valore di quello che si è salvato e di cosa si può continuare a cercare e portare alla luce”. A breve la documentazione sarà resa disponibile alla consultazione degli studiosi e del pubblico.