Vi siete mai chieste qual è il costo di un insulto? Avete mai riflettuto su quanto dolore possano infliggere poche parole? A riportarci su questo tema è Laura Brioschi, ex modella curvy che ha pubblicato su Instagram una foto che fa male.
Lo scatto la ritrae mentre indossa un bikini, di profilo: un sorriso appena accennato, le forme ben in evidenza, la radiosa bellezza di chi è incinta e il consueto amore per se stessa.
Sì, perché Laura del body positive ha fatto la sua missione di vita. E si ama profondamente, come tutte dovremmo fare. Ma la foto non è tutta qui. Ha due note stonate, dolenti.
A lasciare l’amaro in bocca sono i commenti che la Brioschi ha selezionato e mostrato. Ne ha scelti due e leggendoli non si può che trasalire: «A balenottera», recita il primo, mentre il secondo aggiunge «Incredibile come tu abbia il c**o piatto».
Fermiamoci a guardarli, anche se fanno male. Guardiamoli bene, perché ignorarli non è la mossa più giusta. E Laura lo sa bene, perché lei ha combattuto per anni con chi la giudicava. Per farla sfilare o posare le veniva richiesto di perdere sempre più peso. E ciò le è costato caro, perché è finita nella spirale della bulimia.
Lei, dopo tanta sofferenza, dopo essere rimasta a lungo in un turbinare di autodistruzione, si è rialzata. E questi commenti, ormai, le sono indifferenti. Ma cosa sarebbe successo se fosse stata un’altra? È proprio questo il punto:
«La me di qualche anno fa oltre a morire dentro per queste affermazioni avrebbe detto “ha ragione, ho il c**o piatto e non posso essere degna di nulla così”. La me di oggi dice ho il c**o che ho, un po’ piatto un po’ quadrato, ma questo non definisce il mio valore e mi fa “pena” chi cerca di denigrarmi per una caratteristica fisica, pensa quanti problemi ha con se stess*. L’altro commento “a balenottera” be che bassezza […] ovviamente il significato è “a grassona nasconditi” e di nuovo per me ciapa ciapa, però per la me di qualche anno fa a cui veniva dato della culona anche con 10 o 15 kg in meno, alla me non incinta che avrebbe detto è vero sono una balena non dovrei uscire di casa…quanto male avrebbe fatto!»
Laura si accende e riaccende i riflettori su un argomento che, in questi giorni, è stato estremamente dibattuto: il peso delle parole. Ogni frase, ogni sillaba può essere un’arma e nessuno dovrebbe mai dimenticarlo.
«Facciamoci anche un esame di coscienza interno per capire quante volte ci verrebbe da dire quella battutina o cattiverietta che li per li ci illuderebbe di essere “superiori” e poi andiamo oltre. […] Iniziamo a dedicare gentilezza. A noi stessi per primi, poi a non sentirci indegni in ogni momento, così da non accettare più certi comportamenti».
Contro il peso delle parole, dunque, usiamo la leggerezza della gentilezza. Come ha fatto Laura, ricordiamoci di tenere alta l’attenzione su temi fondamentali senza scivolare nel volgare, mantenendo la calma e praticando, noi per prime, l’antica arte dell’educazione.
Solo così il nostro mondo sarà migliore.