Siamo straordinarie nella nostra perfetta imperfezione. E dovremmo ricordarcelo ogni sacrosanto giorno. A farcelo presente, questa volta, è Matilda De Angelis con uno scatto su Instagram che già da solo dice più di mille parole.
Protagoniste sono le sue cicatrici. Pennellate sul suo volto, lì più scure, lì più chiare: ne punteggiano il viso, ne seguono la forma. E la mente meno allenata, quella che come una spugna ha assorbito e metabolizzato dei canoni estetici inarrivabili, direbbe probabilmente che la rovinano.
Ma non è così. Ed è la stessa Matilda De Angelis, star di The Undoing e de L’Isola delle Rose ad affermarlo, dichiarandosi orgogliosa di quei segni che per un pubblico ancora troppo vasto, la rendono meno incantevole: «Mi ricordano di tutte le volte che ho pianto perché non mi sentivo bella e di quanto non me ne fotta in realtà un c***o di essere bella. Ora sono molto fiera di loro, loro sono belle».
E sono belle sì, le cicatrici. Sono la manifestazione più visibile della nostra umanità. Eppure, ogni giorno, viviamo un paradosso facendo i salti mortali per nasconderle, quando invece dovremmo sfoggiarle senza vergogna, senza paura.
Perché una cicatrice non è un crimine. Essere umane, avere dei difetti, non significa peccare o mancare di rispetto a una società che ci induce a voler essere da copertina, sempre un passo avanti a un colpo di pennello correttivo o all’applicazione del filtro fluidifica su Photoshop.
E, nel caso specifico, avere l’acne non è una colpa. Sono in tante le star ne soffrono e l’affrontano all’insegna della Skin Positivity. Matilda De Angelis è una di loro: sul suo profilo Instagram si è mostrata e si mostra spesso al naturale, con il chiaro intento di trasmettere messaggi di body acceptance.
«Le nostre paure ci possono paralizzare o possono diventare una grande forza, sta a noi scegliere la strada. E praticare tanta gratitudine per tutte le cose belle che ci accadono e magari, anche per quelle brutte»: così scriveva a dicembre, quando rivelava ai suoi fan il fardello di essere un attrice con il volto mangiato dall’acne.
E in effetti, se ci pensiamo, è proprio così: sta a noi scegliere la strada. Smettiamola di distruggerci e di crocifiggerci per ogni difetto. Impariamo a costruirci e ad amarci. Solo così riusciremo a essere felici, come già detto, nella nostra perfetta imperfezione.