Mercatino dell’usato: come vendere

Armadi pieni di vestiti fuori moda (o fuori taglia), oggetti che fino a qualche anno fa ci facevano impazzire e che ora sono solo inutile cianfrusaglia, regali che non ci sono mai piaciuti, strumenti tecnologici ormai superati e già sostituiti con nuovi… Le nostre case tendono periodicamente ad accumulare pezzi sempre più ingombranti e spesso inutili della nostra vita. Perché allora non liberarsene? Perché dispiace. 

Dispiace, a volte per il valore affettivo attribuito all’oggetto che non utilizziamo più, altre volte per quello economico, che ci blocca e ci impedisce di fornire all’oggetto un biglietto di sola andata verso il bidone dell’immondizia più vicino a casa. Quest’ultimo caso, trova una soluzione con i mercatini dell’usato, dove è possibile rivendere le proprie cose.

In questi caratteristici negozi si trova veramente di tutto: mobili, giocattoli, vestiti, scarpe, accessori, CD, DVD, oggettistica per la casa, libri, computer, strumenti musicali, attrezzi meccanici, attrezzi da giardino, bigiotteria, ecc… ma niente è buttato lì alla rinfusa. Al contrario, ogni categoria di oggetti è divisa secondo criteri ben precisi. Quello che più colpisce dei mercatini, infatti, è l’estremo ordine con il quale viene esposta la merce, conferendo agli oggetti stessi una sorta di riscatto morale, poiché sembra lasciarsi alle spalle il suo status di cianfrusaglia.

I franchising di mercatini dell’usato più diffusi in Italia sono “Mercatino” e “Mercatopoli”. Si tratta fondamentalmente di servizi di conto vendita, che trattengono per sé il 50% del ricavato sull’oggetto venduto; l’altro 50% verrà invece dato al proprietario dell’oggetto. Il prezzo di vendita verrà deciso insieme da entrambe le parti. Nel caso in cui, dopo diverse settimane, non si riuscisse a vendere l’oggetto, si tenterà di facilitare la vendita, applicando uno sconto sul primo prezzo. Sui rispettivi siti web, www.mercatinousato.com e www.mercatopoli.it, è facile individuare i magazzini presenti in tutta Italia. In realtà, queste attività vantano la presenza sul territorio già da molti anni; tuttavia è ultimamente che stanno salendo vertiginosamente alla ribalta, per diversi fattori economico-sociali come la crisi internazionale e la presenza sempre più massiva di famiglie con difficoltà economiche. 

Il mercatino dell’usato non è necessariamente da considerarsi un’alternativa alla vendita di oggetti online; può esserne invece tranquillamente complementare. Scegliere se vendere, usando uno o l’altro strumento, dipende dal prezzo e dalla tipologia dell’oggetto. Bisogna infatti considerare che vendere sui siti di aste online significa pagare una tariffa di inserzione e spedire la merce a fronte di una spesa di imballaggio e spedizione. Tale, se messa a carico del venditore, ridurrà il suo guadagno e se messo a carico del cliente, aumenterà il prezzo diminuendo così la facilità della vendita. Per quanto riguarda le vendite al mercatino, bisogna considerare che il guadagno finale ammonta al 50% del prezzo di vendita. Ne risulta così che, generalmente, conviene vendere su eBay oggetti il cui prezzo di vendita sarà superiore a circa 10,00 Euro, mentre conviene vendere presso i mercatini gli oggetti che hanno un minor valore o che sono difficilmente vendibili attraverso internet, per i più svariati motivi legati alla necessità del potenziale cliente di vedere e provare l’oggetto di persona.

Il mercato dell’usato, che si svolga su online o in un magazzino, acquista anche un valore ecologico. Permette infatti di limitare la quantità di rifiuti poiché gli oggetti vengono riciclati, senza provocare danni all’ambiente.