Dopo lo sconcertante caso dell’annullamento di un matrimonio a causa della non verginità della sposa, a Lille, in Francia, il New York Times ha dedicato un servizio ad un fenomeno sempre più diffuso tra le donne musulmane: il ricorso all’imenoplastica.
Nel caso di Lille la ragazza si era presentata al futuro marito come ‘illibata’ e, solo dopo essersi sposata, aveva confessato al coniuge di aver mentito sulla sua verginità. ‘Liberation’ ha riportato la controversa vicenda spiegando che i giudici hanno riconosciuto che l’uomo era stato vittima di un inganno. La compagna gli aveva detto di essere vergine, e proprio la verginità é considerata, anche dalla legge francese, “una delle qualità essenziali della persona” (Art. 180 del codice civile).
A Parigi, nei pressi degli Champs-Elysées, c’è una clinica che ha trovato il modo di risolvere questo problema, comune a molte ragazze di religione musulmana. La domanda di interventi di imenoplastica é sempre più alta e la clinica parigina sta facendo affari d’oro. “La verginità non ha prezzo” dice convinta una paziente. E se in teoria questa é una verità innegabile, nella pratica con 2000 euro una ragazza può riavere indietro ‘ciò che ha perso’ senza che nessuno possa notare la differenza.
“Nella mia cultura non essere vergine è considerato sporco e in questo momento per me la verginità è più importante della vita” racconta una delle giovani pazienti della clinica, che sostiene di aver perso la verginità a causa di un incidente a cavallo, quando aveva 10 anni.
Ma in cosa consiste l’imenoplastica? Come é spiegato sul portale dedicato ad Ostetricia e Ginecologia, Madame de Loynes (www.madamedeloynes.com): “L’imenoplastica (ricostruzione dell’imene o ricostruzione della verginità) (…) restituisce, simbolicamente ed anatomicamente, giovinezza sessuale ai genitali stessi. (…) E’ un intervento frequentemente eseguito in Brasile dove l’integrità dei genitali rappresenta un valore aggiunto, sia nell’ambito del rapporto coniugale sia in qualsiasi altro tipo di relazione sessuale.”
L’intervento, che dura all’incirca 30 minuti, garantisce una ricostruzione completa dell’imene, rendendo alla donna un ‘imene nuovo’ del tutto simile alla membrana rotta durante il primo rapporto sessuale. Durante la prima notte di nozze al marito non sarà possibile riconoscere tracce o segni dell’avvenuto intervento e così l’onore della sposa sarà salvo.
“Mia madre mi ha sempre ripetuto: se non vai bene a scuola, si potrà sempre far qualcosa, ma se perdi la verginità non si può far niente” racconta una ragazza. Un’altra commenta: “da noi non si scherza con queste cose!” Nella clinica parigina si lavora molto e si fanno operazioni di questo genere due o tre volte a settimana.
Marc Abecassis, pioniere della chirurgia del pene ed ora dell’imenoplastica, racconta: “all’inizio le richieste di imenoplastica erano sporadiche, da due o tre anni sono diventate regolari, soprattutto perché c’è più informazione”. “Quando le pazienti vengono da me – continua il medico – hanno ragionato e riflettuto molto. Con noi parlano, possono confidarsi. Non mi piace far questo intervento ma non voglio giudicare: queste donne sono disperate e io voglio alleviare la loro sofferenza”. Si tratta di ragazze e donne tra i 18 e i 35 anni che sono perfettamente integrate nella società occidentale, anche per quanto riguarda le abitudini sessuali. Il problema del matrimonio e del giudizio della comunità islamica é però preponderante. Ricostruire la propria verginità non é dunque un capriccio o una moda ma una vera e propria necessità per molte donne.