Il pensiero orientale è fonte di grandi opere alle quali dobbiamo molto: l’antica saggezza di filosofi e pensatori di un lontanissimo passato può aiutarci ancora oggi a capire meglio noi stesse e ad affrontare il futuro con maggiore consapevolezza. Quando siamo in difficoltà, trovandoci ad un bivio nella nostra vita, possiamo chiedere aiuto all’I-Ching. Ma di che cosa si tratta?
Affondando le sue radici nella cultura cinese, questo oracolo si distanzia dall’oroscopo – almeno così come lo intendiamo oggi – e si avvicina, al contrario, molto più ad uno strumento utile per approfondire aspetti importanti del nostro essere, ma anche per cambiare e diventare persone migliori. Vediamo che cos’è l’I-Ching e in che modo possiamo interpretarlo.
L’I-Ching, antico oracolo cinese
Ritenuto dagli esperti il primo testo classico cinese, l’I-Ching è conosciuto anche con il nome di Libro dei mutamenti. È una maestosa opera risalente ad oltre 4.500 anni fa, sebbene le sue origini si perdano nelle nebbie del tempo. Il testo è diviso in due sezioni: la prima e più importante è composta da 64 esagrammi, che sono i simboli su cui si basa l’oracolo. La seconda parte racchiude invece un commentario, utile per capire il significato di ciascun esagramma.
l’I-Ching è un’opera di grande valore che ha ispirato moltissimi studiosi, e che è ancora oggi al centro di attente analisi da parte di numerosi esperti. Viene utilizzato da millenni a scopo divinatorio, non tanto per predire il futuro (come accade con l’oroscopo) quanto per trovare la risposta a importanti domande sulle scelte da compiere e sui cambiamenti da apportare nella propria vita.
Confucio lo ha definito, molto semplicemente, così: “Apre l’esistenza, porta gli affari a compimento, comprende le vie del mondo intero. Questo è tutto”. Dall’alto della sua saggezza, l’I-Ching è uno strumento al quale affidarsi per avere indicazioni su come comportarsi in ogni ambito, dalla vita amorosa a quella lavorativa.
A cosa serve l’I-Ching
Secondo l’antica saggezza cinese, il mondo è in continuo mutamento. Tutto ciò che ci circonda è soggetto ad un’evoluzione che non si arresta mai. Anche noi stesse cambiamo continuamente, per adattarci di volta in volta a ciò che succede intorno a noi (e, ancora più importante, dentro di noi). Gli esagrammi dell’I-Ching prende in considerazione proprio tutti i possibili mutamenti, e ci aiutano a capire cosa fare in determinate situazioni.
Sebbene venga utilizzato in ambito divinatorio, questo libro è forse più un modo per esplorare le nostre profondità. Sono molte le persone che vi hanno fatto ricorso (e lo fanno tutt’oggi) in un momento di difficoltà, quando sono ad un bivio e devono scegliere la strada da intraprendere, o per capire quali sono le prospettive che hanno davanti.
L’I-Ching serve dunque non a prevedere il futuro. Nella sua ottica, infatti, questo non è visto come un qualcosa di immutabile, bensì come un continuo divenire che si basa sulle nostre azioni. La sua consultazione serve piuttosto a prendere consapevolezza delle alternative che si aprono ai nostri occhi. E, naturalmente, a fare la scelta giusta: è questo il cambiamento che ci aiuta a crescere e ad evitare conseguenze negative sulla nostra vita, permettendoci di agire invece di essere semplici spettatrici di ciò che ci attende.
Gli esagrammi
Come abbiamo visto, alla base dell’I-Ching ci sono gli esagrammi, attraverso i quali sono rappresentate le due forze polari dell’universo: lo yin e lo yang. Questi simboli sono formati ciascuno da sei linee, alcune di esse intere (che raffigurano l’energia yang) e altre spezzate (che al contrario rappresentano l’energia yin). Inoltre queste linee possono essere fisse, e quindi simboleggiare solo una delle due polarità, oppure mobili – in trasformazione da yin a yang o viceversa.
La complessità degli esagrammi racchiude migliaia di significati, nonostante i simboli siano infine solamente 64. Ciascuno di essi, come risposta all’interrogativo posto da chi decide di consultare l’oracolo, è un insieme di immagini evocative che spesso sono di difficile interpretazione. Per questo motivo è meglio affidarsi ad un esperto per avere una corretta lettura del proprio esagramma.
Come interpretare l’I-Ching
Sebbene, come detto, la divinazione sia un’arte particolarmente complicata, è possibile cimentarsi in autonomia con l’I-Ching. È innanzitutto fondamentale porre con precisione la domanda alla quale si sta cercando una risposta, quindi si procede con sei lanci di tre monete identiche per l’individuazione dell’esagramma al quale affidare il proprio oracolo.
L’interpretazione è il momento più delicato, per svariati motivi. L’I-Ching è infatti appartenente ad una cultura lontanissima dalla nostra, sia temporalmente che spazialmente, e fa uso di un linguaggio al quale non siamo abituate. Si tratta principalmente di una comunicazione che avviene tramite immagini, che vogliono evocare esperienze e sensazioni racchiuse nel nostro subconscio.
Per poter interpretare correttamente il nostro esagramma, dobbiamo quindi svuotare la mente e creare un’atmosfera rilassata, quindi lasciare libera la fantasia. Mettendo da parte il lato razionale del nostro spirito, dobbiamo affidarci unicamente all’intuito e all’immaginazione, arrivando sin nelle profondità del nostro essere. Solo in un secondo momento avremo l’opportunità di riflettere attentamente su quelli che sono i significati del simbolo, per apportare i cambiamenti utili a migliorare la nostra vita.