Quanti tipi di fate esistono?
Da sempre si narra che le fate possano prendere diverse forme, a seconda
del luogo e del momento ma non solo, anche a seconda di chi sta loro innanzi.
La materia di cui sono fatte è così sensibile e fluida da poter
essere plasmata in qualsiasi forma, anche dal pensiero e dal sentimento umano,
quindi esse possono assumere un aspetto o l’altro a seconda del preconcetto
di chi le sta pensando; se sono immaginate bellissime ed eteree così
esse diventano e, viceversa, se l’idea che si ha del loro essere è
paurosa esse diventano terrificanti e spaventose.
Nella realtà, esse sono splendide sfere di luce pulsante
di vari colori che vanno dal bianco, all’azzurro al violetto con sfumature
d’oro e d’argento. Le fate sono emanazioni della forza della natura,
ad essa legate, proprio per questo motivo i tipi di fate sono diversi e dipendono
dall’elemento da cui traggono origine. A seconda della tipologia avremmo
dunque: Fate dell’aria, dell’acqua, della terra e del
fuoco.
Le "Fiammelle" danno origine a quelle piccole
scintille senza le quali non avremmo mai il fuoco.Vivono comunque vicino alle
fonti di calore, dalla candela al vulcano, e possono diventare molto ostili. Trasformazione
prediletta: lucertola.
Le "Ondine" appartenenti all’acqua, sono
le più belle e forti, conoscitrici dei segreti dell’inconscio umano. Dotate
della capacità di leggere il pensiero, e proteggere coloro che possiedono
poteri esoterici.
Le fate appartenenti all’aria, sospinte dalla forza del vento, sono le più
complete ed evolute, poiché possiedono le ali (simbolo dell’aria), le gambe
(terra), lo scintillio del fuoco, e un movimento fluttuante. Proteggono i creativi,
dando loro, spesso, l’ispirazione! Eteree ed evanescenti, si trasformano in farfalle
o in uccelli. Viaggiatrici ma anche erranti, adorano i bambini e andare incontro
alle persone in difficoltà. Legate in particolar modo alle fate dell’acqua,
collaborano con esse.
Le più varie, sono quelle con elemento "terra".
Appartengono ai fiori, ai metalli, alle rocce. Molto sedentarie; proteggono la
famiglia.
Prediligono l’oro e l’argento come compensi agli essere umani
Dove si possono incontrare le fate?
I regni fatati difficilmente appaiono ma soprattutto sono in pochi coloro che
hanno il privilegio di vedere gli esseri che li animano. Durante certe particolari
notti, quando la luna piena illumina il crepuscolo con una luce opalescente e
dorata è più facile scorgere i luoghi abitati dalle Fate; se si
osserva con attenzione, lasciandosi trasportare dalle dolci sensazioni che solo
la natura sa donare, è possibile vedere nel buio della notte risplendere
miriadi di luci scintillanti. Non abbiate timore: sono le fate che danzano
alla luna.
Gli affascinanti Regni in cui vivono le Fate sono stati da sempre cercati da tutti
gli uomini e da tutti i popoli. Per molti secoli si è creduto che la misteriosa
terra delle Fate si collocasse in una zona geografica reale, con il potere di
spostarsi a seconda dei desideri dei suoi abitanti.
I gallesi, pensavano fosse situata a nord della loro
terra montagnosa e in seguito nella misteriosa penisola occidentale del Pembrokeshire,
impervia e celata dalle nebbie.
Più tardi la collocarono in un’isola del canale di San Giorgio dove si
narra venisse a volte scorta dai marinai, per secoli sono stati riportati i racconti
di chi vi sbarcò e non fece più ritorno. Gli
irlandesi chiamarono Hy Breasail l’isola fantasma che, secondo loro, si
trovava a ovest. Mentre i britanni sostenevano che
l’isola fantastica fosse l’Isola di Man, ricchissima fonte di tradizioni elfiche.
Le isole abitate dalle fate non sono, tuttavia, tutte uguali: alcune di esse galleggiano
sull’acqua, altre sono nascoste sotto la superficie; altre ancora compaiono una
volta soltanto ogni sette anni.
L’isola più magica di tutte è, senza
dubbio, quella di Avalon. Qui, il mitico Re Artù fu portato ferito
a morte per essere curato da quattro regine delle Fate. Tuttora si crede che
il re giaccia ancora, con i suoi cavalieri, nel cuore di una collina immaginaria,
immerso in un sonno profondo da cui si sveglierà nell’ora del bisogno
per governare le sue terre. Uno dei temi che ricorrono più frequentemente
nella mitologia europea è quello delle Isole dei
Beati, o Isole Fortunate, che si trovano nel mare occidentale, oltre
i luoghi dove tramonta il sole.
Pare che gli irlandesi abbiano più isole, o almeno più nomi per
le stesse isole, di chiunque altro. Alcune delle più note sono ; Tirfo
Thuinn, la Terra sotto le Onde; Tire Nam Beo, la Terra della Vita;
Tir Nang Og, la Terra della Gioventù; Mag Maor, la Grande
Pianura; Tirn Aill, l’Altro Mondo; Mag Mell, la Pianura del Piacere;
Tir Tairngire, la Pianura della Felicità. In questi magici luoghi
tutto è felicità, pace e abbondanza. Non esistono l’inverno,
il freddo la siccità, perché vi regna sempre la primavera.
Non
esistono malattie nè vecchiaia, non vi è la necessità di
lavorare perché tutto cresce in abbondanza e gli alberi sono sempre carichi
di frutti.
Alcune di queste isole galleggiano, altre sono sommerse e spuntano in superficie
solo di notte, oppure, una volta ogni sette anni. Si narra che l’unico
modo per far sì che le isole restino in superficie sia quello di portandovi
sopra del fuoco o del ferro: Hy Breasail rimase a galla quando vi fu scagliata
una freccia arroventata. Quest’isola continua tuttavia a eludere le ricerche,
benchè sia stata segnata su antiche carte geografiche
e siano state organizzate, anche dai mercanti di Bristol, parecchie importanti
spedizioni per scoprirla. Viene di solito descritta come un’isola rotonda, divisa
in due da un largo fiume e le sue caratteristiche sono assai simili all’Atlantide
di Platone.
Alcuni marinai passando vicino all’isola di Gresholm, al largo della costa del
Galles, hanno scorto i "Verdi Prati dell’Incanto", una terra che si
intravede appena sotto la superficie del mare. Una leggenda racconta di una
città sommersa in uno dei numerosi laghi del Galles, alcuni hanno visto
torri e spalti merlati sotto la superficie dell’acqua e hanno udito rintocchi
di campana.
Pare che la città si abitata dalle Gwragedd Annwn
(Gwrageth anoon), Fate gallesi che regnano sulle acque, bellissime Fanciulle
del Lago che a volte possono sposare un mortale. Un tempo, tutti i primi dell’anno,
in riva a un lago del Galles, si apriva una porticina su una roccia. Era il
passaggio segreto per arrivare a un’isoletta in mezzo al lago. Qui vi era un
giardino abitato dalle Fate Gwragged Annwn che, ai visitatori, rivelavano i
loro meravigliosi segreti e li invitavano a rimanere, guai però ad asportare
qualsiasi cosa dall’isola. Un giorno un ospite del giardino magico si mise in
tasca un fiore che gli era stato offerto. Ma appena l’uomo appoggiò di
nuovo piede nella terra "sconsacrata" il fiore svanì e lui
cadde svenuto. E da quel giorno la porta è rimasta saldamente chiusa.
Ogni paese, ogni terra del mondo degli uomini conosce
le Fate. I popoli, nel tempo e nei luoghi, le hanno chiamate con nomi
diversi, diversi sono stati i poteri a loro attribuiti e tante le leggende che
di loro parlano, ma il Piccolo Popolo ed il Mondo di Mezzo
sono stati, da sempre, compagni nel cammino dell’umanità. I loro
principali interessi sono: la musica ed il ballo, per questo non rinunciano
alle feste che organizzano soprattutto durante l’estate.
Alcune date sembrano favorevoli per incontrarle, eccole:
(1 febbraio, 1 aprile, 1 maggio, 1 agosto, 1 gennaio)
(25 marzo, 23-24 giugno)
(Vigilia dei Santi, Vigilia Natale)
(Natale, Notte di Capodanno, Pentecoste)
(Solstizi: 21 marzo, 21 giugno, 21 settembre, 21 dicembre).
A diffondere la notizia delle apparizioni delle fate, fu Conan Doyle, romanziere
ed esperto di fotografia, creatore di Sherlock Holmes, attraverso alcuni articoli,
ed il libro: "Il ritorno delle fate"
(The Coming of the Fairies), Londra 1922. L’uomo si interessò
ad un caso, con altri esperti e appassionati: "foto
di fate" scattate da due bambine, Elsie Wright e Francis Griffith di Cottingley,
che sostenevano di averle viste più volte e di aver effettuato lo scatto
fotografico.Solo più tardi, una di loro, rivela in tarda età di
aver corredato di prove false una storia vera!
Comunque, chi crede in questi esseri dall’aspetto delicato e dallo spirito resistente,
è consapevole che le fate restano sempre giovani, e conservano il famoso
segreto dell’eterna giovinezza.
La loro moda è varia e stravagante. Alcune prediligono abiti impreziositi
di gioielli, altre sono amanti di semplici foglie e fiori freschi. Inoltre,
tengono alla loro acconciatura: capelli lunghi e brillanti. Amano gli animali,
e li usano proprio per attirare l’attenzione degli uomini. In certi mesi dell’anno,
sottoforma di rospi, lucertole, topi, serpi ed altro, prive di poteri in questi
casi, mettono alla prova gli uomini esponendosi a grossi rischi. Attendono di
essere salvate, e chi le aiuterà riceverà grandi ricompense!
Abitano in tutto il mondo: isole, boschi, colline possono ospitarle.
In Italia, ad es. si indica come loro dimora il colle
di Roccasale, vicino all’Aquila. Oppure si parla dell’esistenza di una
porta che permette l’ingresso a Fairyland, sul lago Maggiore
ad Arona, una sola volta in un secolo. Un luogo inaccessibile per l’uomo,
poiché solo la visione potrebbe condurre alla morte. Questa terra appartiene
solo al "piccolo popolo", dove il tempo scorre lentamente!
Una ricetta in tema di fate:
Acqua delle fate:
Procurarsi acqua di sorgente ed aggiungere fiori, erbe dal profumo boschivo,
lavanda. Esporla alla luce lunare in una delle date favorevoli al loro incontro.
Ritirarla dopo i primi raggi solari. Ora, potete allontanare i brutti i pensieri…
o mantenere la pelle vellutata con un batuffolo di ovatta in essa impregnato
e tamponato sul viso.
Regalatevi:
"Le fate dei Fiori" Calendario
o Diario 2007 di Cicely Mary Barker. www.ilgiardinodeilibri.it