1/6 – Introduzione
La calopsitta è un volatile della famiglia dei cacatuidi, di origine australiana.
Questo pappagallino, dai colori sgargianti e dal piumaggio alto sulla testa, ha un carattere giocoso e docile. Ama la compagnia, no occupa tanto spazio, è un abile fischiatore e, dedicarsi al suo addestramento, non richiede grandissimo sforzo. C’è da precisare che, nostante le apparenze, è un animaletto che, come ogni altro essere vivente, richiede determinate cure. Pertanto, se siete decisi a prendere con voi questo splendido esemplare, ecco 5 consigli che potrebbero tornarvi utili per allevare le calopsitte.
2/6 – Decidere per l’acquisto o l’adozione
Se avete deciso di prendere con voi una calopsitta, il primo consiglio è di rivolgervi ad un allevatore o ad un negozio specializzato in volatili. In questo modo, non farete un salto nel vuoto e avrete le giuste garanzie sullo stato di salute del volatile e la sua provenienza. In alternativa all’acquisto, potete rivolgervi ad un centro di recupero per volatili ed optare per l’adozione. In ogni caso, sarebbe opportuno parlarne con conoscenti e amici che già possiedono una calopsitta, per avere qualche consiglio in più.
3/6 – Acquistare il necessario
A questo punto potete pensare a tutto il necessario per allevare al meglio la vostra calopsitta.
Per prima cosa, occupatevi dell’acquisto della gabbia, che dovrà essere abbastanza spaziosa per permettere al volatile di muoversi liberamente. Inoltre, dovrà contenere tutto il suo “corredo”, ovvero, due ciotole per il cibo e una per l’acqua e dei trespoli per favorire il gioco e l’arrampicata. Sul fondo della gabbia potreste allestire una zona con fogli di giornale e semi, in cui la calopsitta possa dedicarsi al foraggio. Procuratevi anche una copertura per la gabbia: questa, naturalmente, non dovrà mai essere usata come punizione, ma solo per far capire al volatile che è ora di dormire.
4/6 – Scegliere il cibo migliore
A differenza di quanto si pensa, occuparsi dell’alimentazione di una calopsitta non è tanto semplice. È un animale delicato, pertanto, bisogna fare attenzione ai cibi da inserire nella sua alimentazione. Scegliete semi di girasole di buona qualità e integrate con frutta fresca e verdure per garantire il giusto apporto di vitamine e sali minerali. Da evitare, assolutamente, tutti i cibi dolci, gli asparagi, il prezzemolo e l’avocado. In ogni caso, conviene sempre chiedere al veterinario o a persone specializzate.
5/6 – Fare controlli periodici dal veterinario
La calopsitta è un volatile abbastanza resistente, ma ciò non toglie che abbia comunque bisogno di visite periodiche da un veterinario di fiducia che possa seguirlo per tutto la durata della sua vita, che può arrivare anche a 20 anni. Questo volatile è soggetto al raffreddore e quindi potrebbe starnutire spesso. Ciò non deve preoccuparvi, a meno che non notiate delle consistenti e continue fuoriuscite di sostanze giallastre dalle narici. La femmina della specie può essere soggetta a deposizione cronica di uova: in tal caso è bene integrare la sua dieta con minerali e calcio.
6/6 – Dedicare del tempo al gioco
Come dicevamo, questo volatile è molto socievole e giocherellone. Soffre la solitudine, pertanto, se non avete molto tempo da dedicargli, procuratevi un altro esemplare che gli faccia compagnia in modo costante. Con un po’ di impegno, potreste insegnargli dei simpatici giochetti o, addirittura, addomesticarlo a dovere, tanto da farlo vivere fuori dalla gabbia, in piena libertà nell’ambiente domestico. Ama stare sulla spalla del suo padrone e vi allieterà con il suo canto e il suo fischiettìo gioioso.