Cure naturali e tradizionali per gli attacci d’ansia dei cani
Un post di una blogger che tratta di Fiori di Bach mi ha offerto lo spunto per analizzare un elemento del processo di umanizzazione degli animali domestici da parte di alcuni individui che ignoravo del tutto.
Elena nel suo blog ha intervistato una ragazza che racconta il suo rapporto con le cure omeopatiche e nel riferire la sua esperienza cita anche la sua cagnetta Olivia. Ebbene il cane sarebbe stato curato in diverse occasioni con i cosiddetti Fiori di Bach: “La prima volta ho somministrato Star of Bethlehem perché Olivia soffre il mal d’auto e poi Rescue remedy per la notte di Capodanno. Ho iniziato a darglieli nel pomeriggio (glieli ho messi nella ciotola dell’acqua) e durante la mezzanotte. Ha avuto meno paura dello scorso anno, il cuore non è impazzito…meglio di dieci giorni di ansiolitici no?!”.
La ragazza dice di aver tentato la strada dei Fiori di Bach per: “Contrastare la moda di somministrare psicofarmaci pure agli animali. Ho chiesto consiglio all’erborista che li faceva a me”. Indago la faccenda e scopro che diversi studi recenti hanno affrontato il tema della terapia farmacologia per curare i disturbi dei comportamenti anche degli animali.
In uno studio è stata testata l’efficacia clinica e la sicurezza della fluoxetina, il principio attivo del Prozac nei confronti cani affetti da ansia da separazione. Un’altra teoria afferma che le medicine possano essere date agli animali domestici per affrontare disturbi quali l’autodeplumazione, l’automutilazione e l’ansia per migliorare la qualità di vita complessiva. In generale i farmaci più utilizzati sono: antipsicotici, inibitori del reuptake della serotonina, antidepressivi triciclici, antagonisti oppioidi, benzodiazepine e terapie ormonali.
Da persona molto interessata all’educazione dei cani e alle discipline dell’agility e obbedience (strumenti per comunicare con i nostri amici a 4 zampe) nonché da intransigente “canara” (vivi il tuo cane e lascialo vivere) non potrei mai avere un giudizio positivo di questa “tendenza”. Per i cani stressati (come per gli uomini forse) la miglior cura resta per me la comunicazione, l’affetto e il gioco. Tutto il resto, come spesso accade, è business!
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