1/8 – Introduzione

Sebbene il cane sia una creatura intelligentissima, addestrarlo ed educarlo non è semplice come si pensa. Essere troppo permissivi ed assecondarlo in tutto e per tutto non è consigliabile, ma non lo è neanche sgridarlo di continuo e in maniera irruenta non appena infrange le regole che abbiamo tentato di stabilire in questa meravigliosa convivenza con l’amico a quattro zampe che abbiamo scelto. Qualora non s’intenda ricorrere all’aiuto di un comportamentista o di un educatore cinofilo, tuttavia indicato quando si ha a che fare con razze testarde e incorreggibili, è bene che il padrone eviti determinati atteggiamenti e si affidi a metodi già collaudati e sperimentati. Uno di questi è il rinforzo positivo, una tecnica non semplice da mettere in atto ma che permette nel tempo di ottenere i risultati auspicati. Scopriamo dunque cos’è e come funziona il rinforzo positivo, per poi adottarlo e cercare di correggere quei piccoli errori che ogni cane tende a commettere nel passaggio dallo status di cucciolo a quello di adulto.

2/8 Occorrente

  • Snack golosi
  • Clicker

3/8 – Le finalità del rinforzo positivo

Quella del rinforzo positivo è una tecnica particolarmente in auge tra gli addestratori. Il suo fine è quello di aiutare il cucciolo ad apprendere quali sono i comportamenti che fanno piacere al suo padrone e ad evitare, di contro, quelli che preferisce vengano invece evitati. Per rinforzo s’intende la ricompensa di cui ci si serve per lodare il cucciolo: potrà essere uno snack goloso, maggiormente indicato nella prima fase dell’addestramento ed utile per guadagnarsi la sua fiducia, ma anche una coccola o una parola affettuosa nel caso in cui si voglia sottolineare che quel comportamento ha effettivamente compiaciuto l’umano.

4/8 – Le tecniche del rinforzo positivo

Il rinforzo positivo può essere adottato nei più svariati ambiti: quando è l’ora della pappa, durante il gioco, mentre si è a passeggio e così via. L’idea di fondo è che ogni azione lodevole eseguita dal cane venga premiata, in maniera tale che il cucciolo associ quel gesto al prelibato sapore di quel biscotto premio che ha ricevuto dal suo padrone. Il rinforzo positivo è dunque applicabile quando Fido passeggia senza tirare al guinzaglio, quando mangia la pappa per conto suo senza disturbare la famiglia seduta a tavola, quando fa pipì nel posto giusto e quando anziché saltare sul lettone si appisola tranquillamente nella sua bella cuccia.

5/8 – I premi da usare nel rinforzo positivo

Il rinforzo positivo non contempla il solo utilizzo di premi mangerecci che possano far gola al nostro cucciolo. Esiste infatti un apparecchio appositamente pensato per assolvere alle stesse funzioni degli snack che tanto piacciono a Fido: ci riferiamo al clicker, una scatolina provvista di un pulsante che emette un “click” sonoro ogni volta che viene schiacciato. Giorno dopo giorno il cane imparerà ad associare quel suono ai suoi comportamenti positivi, ragion per cui ogni volta che lo sentirà capirà di aver finalmente compiaciuto il suo padrone.

6/8 – I pregi del rinforzo positivo

Sgridare Fido in malo modo, come premesso, non è sempre una buona idea. Si tratta certamente di una reazione istintiva dettata dalla rabbia, ma è bene precisare che urlargli contro potrebbe non essergli assolutamente d’aiuto nella delicatissima fase dell’apprendimento. Il rimprovero, specie se continuo, lo stressa al punto tale che il suo atteggiamento potrebbe addirittura peggiorare. Il cane quasi sicuramente si sottometterà perché ha capito di aver fatto arrabbiare il suo padrone, ma non potrà in alcun modo rendersi conto di cosa ha fatto di così sbagliato da meritarsi una punizione. Questo metodo potrebbe inoltre ripercuotersi negativamente sulla personalità di Fido e farlo diventare aggressivo, asociale e timoroso.

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8/8 Consigli

  • Parlargli sempre in modo calmo e gentile aiuta il cane a non eccitarsi troppo