1/7 – Introduzione

Per chi non la conoscesse, la calopsitta (Nymphicus hollandicus), comunemente chiamata calospite, anche se il termine non è del tutto corretto, vi presentiamo questo parrocchetto australiano appartenente alla famiglia dei cacatuidi.
È un pappagallo di piccole dimensioni (raggiunge i 33 centimetri) diffuso soprattutto nell’outback, lontana dalle coste del continente. Aggiungiamo che è uno degli esemplari più richiesti nei negozi di animali di tutto il mondo per il colore del suo piumaggio e per il suo ottimo carattere. Si caratterizza per la presenza sulla testa di un ciuffo erettile, tipico di tutta la sua famiglia, ed è un pappagallo che può vivere tranquillamente sia in ambienti chiusi che in quelli aperti. Anzi: la vita nelle grandi voliere nelle quali metterete più coppie, esalta il suo carattere sociale, un po’ caciarone, giocoso, un parrocchetto tipicamente adatto alla vita di stormo, in grado di relazionarsi con gli altri inquilini sia della sua stessa specie che di altre specie. Non di rado nelle voliere delle calopsite vengono immessi altri uccelli per rendere l’assieme variopinto, come diamanti (mandarini, ruficauda, codalunga, bavetta) o altri parrocchetti e pappagalli come ondulati e inseparabili.Ovviamente dovrete considerare un volume complessivo senza sovraffollare le voliera.In questa guida vi saranno dati degli ottimi suggerimenti su come addestrare una calopsite.

2/7 Occorrente

  • Una gabbia aperta sui quattro lati.
  • Semi di girasole come premio.
  • Pastoni per l’allevamento allo stecco.
  • Siringhe per l’imbeccamento dei pastoncini.

3/7 – L’addestramento in giovane età

Trattandosi di un pappagallo dotato di una vivace intelligenza non è difficile riuscire ad allevarne un esemplare e ad addestrarlo, soprattutto se lo nutrirete sin da piccolo allo stecco. Inoltre, è un uccello che ama molto la presenza dell’uomo, affezionandosi a quest’ultimo in poco tempo. È possibile addestrare la calopsite sia quando ha pochi mesi di età che da adulta. Nel secondo caso dovrete però armarvi di pazienza perché la fase dell’imprinting è superata, quindi la consapevolezza del se porta l’uccello a vedervi come un estraneo; in questo caso dovrete con pazienza entrare nella sua sfera intima aumentando la fiducia reciproca giorno dopo giornoIn ogni caso bisogna considerare che la calopsite tende ad avere paura delle mani dell’uomo, quindi il primo approccio dovrà essere condotto nascondendo le mani nelle maniche di un maglione, per celarle alla sua vista fino all’ultimo momento.

4/7 – Conquistare la fiducia

Le prime volte è consigliato premiare ogni suo tentativo di avvicinarsi alle mani con un piccolo premio, ossia con un pezzetto di cibo. Per instaurare il rapporto di fiducia iniziale è consigliato dedicare almeno un paio di ore al giorno, per almeno una settimana, utilizzando una stanza lontana da televisori, radio o da altre fonti sonore. Infine, provate ad avvicinarvi lentamente e gradualmente col tempo. Iniziate a far vedere le dita e provate ad accarezzarlo dolcemente. Seguite i suoi passi e i suoi movimenti precedendolo.Cercate di capire le intenzioni, la psicologia dell’animale e non abbiate fretta: i rapporti di fiducia sono percorsi difficili da compiere, piccole conquiste giornaliere soprattutto in caso di animali adulti, quindi maggiormente diffidenti.

5/7 – Addestramento al volo libero

Le calopsiti amano anche provare l’ebbrezza della libertà, per ovvie ragioni. Pertanto neanche le ali tagliate risultano la migliore protezione. È possibile addestrare una calopsite ed arrivare alla quasi completa fiducia nella libertà concessa, ma, ricordate, è sempre un uccello quindi quell’istinto del volo libero e fuggiasco non sarà mai veramente sopito. Potete tentare comunque l’addestramento alla libertà entro gli spazi che voi vorrete concederle in questo modo.Posizionate il cablaggio sulla calopsite. Subito dopo un riuscito sfruttamento e un viaggio fuori, dategli un tocco. In questo modo, la tua calopsite aspetterà i tuoi viaggi. Poiché la maggior parte delle calopsiti può imparare semplici comandi, nel tempo potrai tenere la tua calopsite pronta per un viaggio all’esterno dicendo: “vuoi uscire?”. La calopsite può persino aiutarti a ottenere la sua imbracatura. Per i viaggi più lunghi, nel frattempo, portatevi una piccola gabbia da far vedere alla vostra calopsite. Ecco quindi spiegato come addestrare una calopsite.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • La calopsitta in addestramento potrà darvi notevoli soddisfazioni ma il successo sarà maggiore se avrete la possibilità di ‘giocare’ sull’effetto imprinting allevando a mano, in termine tecnico ‘allo stecco’ un uccello di età molto giovane. Tanto più giovane sarà l’età, tanto maggiore sarà il livello di imprinting, per quanto l’allevamento allo stecco sia una pratica difficile che richiede esperienza e conoscenze specifiche.

Alcuni link che potrebbero esserti utili