1/7 – Introduzione
Tra gli animali domestici più popolari, generalmente ricordiamo i cani ed i gatti. Ma anche gli uccelli occupano un posto rilevante tra quelli più amati dalle famiglie che decidono di prendersene cura. I pappagalli, in maggior misura rappresentano dei veri e propri animali da compagnia che essendo dotati di grande intelligenza, possono essere facilmente addomesticati. Sono molto affettuosi e riescono ad apprendere molto rapidamente gli insegnamenti, alcuni di loro riescono persino a “parlare” ripetendo le frasi o le parole che sentono più spesso. Riescono a relazionarsi perfettamente con l’uomo entrando in sintonia ed ogni uno di loro, possiede la propria personalità. In questa guida, ci occuperemo di illustrare come addomesticare un pappagallo.
2/7 Occorrente
- Calma
- Tempo libero
3/7 – Quando iniziare l’addestramento
Al fine di ottenere il massimo del risultato finale in breve tempo, il consiglio è quello di provvedere ad addestrare il pappagallo quando è ancora piccolo. Infatti, quando il volatile è giovane possiede una maggiore capacità di apprendimento, mentre un’anziano avra già delle abitudini che difficilmente riusciamo a distogliere. Quindi, possiamo affermare che, far superare all’animale ogni naturale diffidenza nei primi due/quattro mesi di vita è la scelta ideale. Il primo passo è quello di ottenere la sua fiducia cercando di trascorrere parecchio tempo in sua compagnia. Dobbiamo parlargli dolcemente e a voce bassa, evitando di urlare, in quanto è importante ricordare che il pappagallo è un animale molto suscettibile e si spaventa facilmente.
4/7 – Prendetelo ” per la gola”
Questa specie di volatile è golosa, per cui, un buon approccio può essere quello di avvicinarlo con i bocconcini di cui va ghiotto: pannocchie, carote, lattuga. Lui, a poco a poco si avvicinerà e capirà le buone intenzioni acquisendo sempre maggiore fiducia in voi. Nel momento in cui, inizia a beccare apriate la gabbia e fatelo mangiare dalla vostra mano, questo consentirà di entrare in un rapporto più stretto con voi diventando inseparabili. In seguito provate ad accarezzarlo, partendo dalla coda per arrivare alla testa. Una volta che sarete ” entrati in confidenza”, provate a farlo salire sul dito tenendo la mano ferma all’altezza del suo torace; un po’ di tempo e di pazienza, alla fine salta!
5/7 – Entrare ed uscire dalla gabbia
A questo punto, il prossimo passo sarà quello di insegnargli ad entrare ed uscire dalla sua gabbia. È bene ricordare che vivere rinchiusi è veramente frustrante per loro, soffoca il loro istinto. Quando lo facciamo uscire dalla gabbia dobbiamo usare le necessarie precauzioni: chiudere porte, finestre e tende. Inoltre, dobbiamo togliere ogni oggetto appuntito, qualunque tipo di sostanza chimica e dobbiamo spegnere gli apparecchi elettrici. Se non abbiamo spostato mai la gabbia il pappagallo ha memorizzato i particolari della stanza e quando esce si trova a proprio agio.
6/7 – Conclusioni
Dopo essere riusciti ad insegnare al vostro pappagallo tutte le cose fini ad ora elencate potete procare a lasciarlo libero ieri casa dandogli la possibilità svolazzare liberamente. Inizialmente, sarà molto agitato e spaventato dalla sua nuova condizione, ma presto si abituerà anche a questo e ne sarà felice! In fine, è doveroso sottolineare che i pappagalli devono essere stimolati per prestare attenzione a quello che devono fare. Per farlo ritornare nella gabbia dobbiamo attirare la sua attenzione con il solito bocconcino; lo possiamo mettere nella gabbia e aspettare che lo va a prendere. Possiamo tenere il bocconcino fra le mani ed aspettare che viene a rosicchiarlo, poggiandosi sul nostro dito; quando lo fa, lo rimettiamo nella sua casetta. Con queste piccole operazioni siamo riusciti a guadagnarci la sua fiducia.
7/7 Consigli
- Evitate di tenerli rinchiusi in gabbia troppo a lungo