1/4 – Introduzione
Le prime settimane di vita del gattino sono, sicuramente, il suo periodo più delicato e a cui è necessario prestare grande attenzione. Fondamentale è l’alimentazione del gattino appena nato, soprattutto se non ha la possibilità di avere accanto la sua mamma. Nella seguente guida, passo dopo passo, vi spiegheremo come alimentare i gattini appena nati nel miglior modo possibile.
2/4 – Stabilire un piano alimentare
Ti sarà utile stabilire un piano alimentare per il tuo gattino. Si tratta di stabilire, a priori, quali sono le esigenze nutritive del tuo piccolo amico peloso ed andargli incontro con l’alimentazione corretta. I gattini appena nati necessitano di elementi nutritivi in grado di fornirgli energia di tre volte superiore a quella di cui ha bisogno un gatto adulto. Così come viene alimentato, al tempo stesso, egli necessita anche di smaltire le energie ingerite. Ne risulta che i gattini piccoli sono molto più attivi di quelli adulti.
3/4 – Dare loro molto latte
Se il gattino appena nato è stato abbandonato, sarà necessario trovargli una madre surrogata che accoglierà il micino insieme ai suoi cuccioli. Per reperirne una potrai chiedere al tuo veterinario. Se non fosse possibile trovare una madre surrogata allora dovrai ricorrere all’alimentazione attraverso latte artificiale. Tieni presente che la madre allatta i suoi cuccioli (al di sotto delle 4 settimane di vita) ogni due tre ore circa. Non è possibile alimentare i gattini appena nati con il latte di mucca perché non contiene abbastanza elementi nutritivi e perché potrebbe provocare dissenteria ai gattini. Inoltre, è per loro difficile da digerire perché contiene più lattosio e caseina di quello della loro mamma. Poi la capacità di digerire il latte decresce con l’aumentare dei mesi di vita del gatto. Sarà il veterinario a consigliarti il latte artificiale migliore per il tuo gattino.
4/4 – Somministrare cibo specifico per gatti
Dopo le tre o quattro settimane di vita, il gattino viene svezzato dalla mamma. Con lo svezzamento la sua alimentazione sarà più semplice da gestire poiché la frequenza dei pasti sarà ridotta progressivamente. A sei mesi, infatti, il gatto non avrà bisogno di mangiare più di due volte al giorno. Molti veterinari sono contrari ad alimentare il gatto con il cibo cucinato in casa. È vivamente consigliato di far mangiare al gatto dei cibi pensati appositamente per lui. Non sempre, infatti, il cibo cucinato in casa è in grado di fornire al gatto il giusto apporto nutritivo di cui ha bisogno. È bene, in ogni caso, rivolgersi ad un veterinario per un preciso piano alimentare.