1/8 – Introduzione
La categoria degli animali domestici si sta sempre piú allargando, e fra questi stiamo certamente includendo sempre piú famiglie di volatili: questi sono animali difficili da trattare poiché vi è il rischio che possano volare se non adeguatamente ammaestrati, determinando un pericolo per lo stesso animale poiché, non essendo abituato a vivere in libertà, non sarebbe in grado di procacciare cibo e di difendersi.
Nello specifico, in questa guida tratteremo l’allevamento di un particolare tipo di pappagallo davvero molto carino ed affascinante, ossia la calopsite.
Vi spiegheremo come poter allevare allo stecco questo volatile, in modo da poter prestare allo stesso animaletto le giuste cure ed attenzioni.
2/8 Occorrente
- Cartone
- Carta da cucina
- Acqua
- Nutribird
- Pentola
- Siringa
- Batuffolo di cotone
3/8 – Costruire la casetta
Per essere allevati a mano, i pulli di calopsite dovranno essere prelevati dal nido non prima dei 15 giorni di vita; se non siete particolarmente esperti e non disponete di tutte le relative attrezzature, è conveniente prelevarli nel periodo estivo: poiché le giornate sono caratterizzate da temperature elevate, eviterete di accudirli nel primo periodo in camera calda, ossia un contenitore dotato di termostato che consente di mantenere una temperatura stabile e consente, accogliente e giusta il piccolo volatile.
Per il periodo successivo, è importante mantere il pullo a riparo finché non risulterà impiumato: per costruire una casetta, occorre rimediare una scatola da scarpe non molto grande sulla quale praticare dei fori per permettere una giusta aerazione, e foderatela con un foglio di carta da cucina, da sostituire non appena si sporca: mantenere una corretta igiene è fondamentale sia per gli animali che per gli uomini che se ne prendono cura.
4/8 – Prepare il pasto
Le prime pappe sono fondamentali per il volatile perché il suo organismo è ancora in fase di sviluppo; per ottenere un pasto con i giusti valori nutritivi, è opportuno acquistare dai negozi di animali il “Nutri bird”, un apposito pastone specifico da imbecco.
Per prepararlo fate bollire l’acqua in modo da uccidere tutti i germi ed i batteri che potrebbero essere letali per il piccolo animaletto: giunto a bollore, aggiungete la polvere di nutribird e mescolate a poco a poco, fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi; per le proporzioni tra acqua e nutribird, fate riferimento a quanto indicato sulla confezione del prodotto che avete acquistato.
5/8 – Nutrire il volatile
Il composto non deve essere molto caldo, altrimenti si rischia di bruciare le mucose del pullo: la temperatura ideale è di 38 gradi centigradi, ma se non disponete di un apposito termometro per controllare il calore, mettete un po’ della pappa sul vostro polso e verificate con il contatto della pelle affinché non sia né troppo caldo, né troppo freddo. Quindi, con l’aiuto di una siringa da 5 ml, aspirate il preparato ed avvicinatelo al becco della calopsite e spingete poco per volta lo stantuffo: a questo punto il piccolo inizierà a mangiare e ad instaurare così un rapporto con voi.
Ricordate dopo ogni pasto di pulirgli il becco con un batuffolo di cotone bagnato con acqua.
6/8 – Svezzare la calopsite
Dopo circa quarantacinque giorni, sarà la stessa calopsite ad iniziare a rifiutare la siringa, quindi non forzatela e non fate esperimenti alternativi che potrebbero danneggiare il piccolo volatile: da quel momento potrete iniziare voi stessi ad imbeccarla con le mani.
L’allevamento a mano, o a stecco, è forse il modo più impegnativo di prendersi cura di un animale, ma senza dubbio è anche il più gratificante perché permette all’uomo di stabilire un contatto davvero molto intimo con i piccoli volatili.
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8/8 Consigli
- Non improvvisatevi addestratori o allevatori di volatili ma informatevi sempre prima di qualsiasi azione.
- Non fate esperimenti e prove sugli animali ma rispettateli.
- Quando prendete la calopsite tra le mani per nutrirla o pulirla non stringetela troppo.