1/6 – Introduzione
Il termine “girino” identifica comunemente lo stadio larvale degli Anfibi e, tra questi, rientra il piccolo della rana. La struttura del girino è caratterizzata da un corpo globulare, che contiene gli organi vitali, e da una coda appiattita e lanceolata che ne permette la natazione. I girini attraversano diversi stadi di metamorfosi fino a diventare delle piccole rane: subiscono, quindi, tutta una serie di cambiamenti necessari e finalizzati al passaggio progressivo dall’habitat acquatico, in cui respirano tramite le branchie e si nutrono di vegetali, a quello terrestre. Per poterli allevare è necessario avere a disposizione dell’acqua stagnante e soprattutto la conoscenza di tutto ciò di cui hanno bisogno. Attraverso i passi seguenti ci occuperemo di spiegarvi come è possibile allevarli.
2/6 Occorrente
- Uova di rane
- Acqua dello stagno
- Piante e vegetazione dello stagno
- Habitat adeguato
3/6 – Procurarsi delle uova di rana
Per realizzare un piccolo allevamento, come prima cosa dovrete procurarvi delle uova di rana, quindi dovete anche sapere che il periodo della fecondazione delle uova inizia a gennaio-febbraio ed è possibile procurarsele durante i mesi primaverili. Le uova fecondate appaiono come una massa sferica scura, di circa mezzo centimetro di diametro, circondata da materiale gelatinoso trasparente che le lega assieme in una sorta di cordone. Con l’aiuto di un retino potete raccoglierle negli stagni, prestando molta attenzione a non romperle perché sono molto fragili. Non è necessario che ne raccogliate tante per riuscire creare il vostro allevamento.
4/6 – Attendere la schiusa delle uova
Quello che dovete fare è riempire un sacchetto di plastica o un secchiello con acqua dello stagno. Se è possibile, raccogliete anche delle alghe e alcune piantine che faranno da nutrimento, quindi depositate con cura le uova nell’acqua per poterle trasportare. Prendete poi una vaschetta per i pesci, riempitela con acqua del rubinetto e travasate le uova, sempre con la massima cura per evitare che si rompano. Attenzione, però: l’acqua dovrà essere priva di cloro e calcare, altrimenti le uova moriranno, quindi se non siete sicuri mantenete le uova in quella dello stagno. Ora dovrete attendere pazientemente che esse si schiudano: non dovete fare niente, in quanto il tutto avverrà in modo graduale.
5/6 – Curare i girini
Terminato lo sviluppo embrionale, i girini usciranno dal tessuto gelatinoso che gli fornirà il primo sostentamento. Successivamente si nutriranno in maniera autonoma delle piante e delle alghe dello stagno d’origine. Se non le avete prese, potrete provare a nutrirli con una foglia di lattuga bollita o del mangime per pesci (alghe liofilizzate). Non avrete bisogno di sostituire l’acqua, ma qualora fosse necessario aggiungetene altra dallo stagno di origine, in maniera tale da integrare quella evaporata. Nelle settimane successive, quando spunteranno le zampe posteriori e la coda verrà lentamente riassorbita, dovrete mettere una pietra nella vaschetta in modo che, ultimata la loro trasformazione, possano emergere per respirare.
6/6 Consigli
- Rispettate sempre la natura e non provocate sofferenza agli animali
- Questa guida è redatta a solo scopo informativo, perciò chiedete sempre suggerimento a persone esperte nel settore.