1/6 – Introduzione
L’Axolotl è un anfibio acquatico molto caratteristico, il cui nome scientifico è Ambystoma mexicanum, ed è una salamandra che vive in Messico, esclusivamente nel lago Xolchimico. La sua caratteristica principale è che inizia la sua vita come animale acquatico, e quindi dovrebbe poi diventare terrestre e respirare aria da adulto dopo la metamorfosi. In realtà, la metamorfosi non avviene mai a causa di un’anomalia genetica; pertanto l’axolotl vive perennemente da bambino fino alla fine dei suoi giorni. Questo ha dato origine al mito dell’axolot, anche se ha una sua spiegazione scientifica, il fenomeno è conosciuto con il nome di “neotenia”. Ma ora vediamo come Allevare L’Axolotl.
2/6 Occorrente
- Acquario completo
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Per allevare l’axolotl è necessario disporre di un acquario quadrato di circa 60 x 40 cm. Esso va allestito con un fondale fatto di sabbia e ghiaia con alcuni sedimenti rocciosi. Inoltre, è importante riempire la vasca di piantine acquatiche tra cui l’egelia. Le piante, infatti, quando sono in gran numero, creano parecchie zone di ombra molto amate dall’anfibio.
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L’acquario allestito deve presentare le stesse caratteristiche normalmente usate per un acquario tropicale; quindi, oltre al filtro con la pompa, è opportuno ossigenare l’acqua utilizzando una pietra porosa che, emanando delle bollicine, fornisce continuamente l’ossigeno all’acqua. Quest’ultima deve avere una temperatura oscillante tra i 10 e i 15 gradi e deve essere distillata in quanto il cloro potrebbe danneggiare l’epidermide e soprattutto le branchie dell’axolotl. Il pH ideale deve oscillare tra 7 e 7,5.
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L’axolotl nuota spesso a fior d’acqua perché ha bisogno di prendere aria per ossigenare le branchie. Per questo motivo, la manutenzione fondamentale per gestire un’acquario è quella di sostituire l’acqua totalmente o parzialmente non appena diventa torbida, in quanto l’anfibio potrebbe smettere di nutrirsi e morire. Il suo cibo preferito, che gli deve essere somministrato a giorni alterni, è basato per lo più su vermi, molluschi, artemie saline, mangime liofilizzato e piccole lumache.
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La cosa più importante è cercare di ricreare un ambiente più naturale possibile senza sacrificare troppo la praticità della vasca. Inserire nella vasca delle rocce rigorosamente arrotondate e prive di spigoli pericolosi; in questo modo, l’esemplare imparerà a vincere la naturale timidezza, prendendo subito confidenza con l’ambiente circostante. Lasciare un abbondante spazio libero per il nuoto, facendo sfumare gradualmente l’arredamento dalla zona centrale a quelle più periferiche della vasca, ma senza lasciare zone troppo “nude”, poiché queste vengono evitate dall’anfibio.