1/7 – Introduzione
L’ippocampo, comunemente detto “cavalluccio marino”, è un piccolo pesce marino così chiamato per la forma del capo e per il suo collo curvo. Il corpo è ricoperto da placche e gli occhi possono eseguire movimenti indipendenti. Predilige i fondi sabbiosi e fangosi, aree in cui nuota in posizione verticale utilizzando come motore la pinna dorsale. Allevare un ippocampo non è solo un hobby: è una pratica che richiede molta pazienza e attenzione. Un acquario di cavallucci marini è sempre molto affascinante da osservare, ma chi li alleva deve fare molta attenzione ai loro comportamenti e al loro benessere. È necessario quindi avere dei piccoli accorgimenti che vi aiuteranno ad allevare questi piccoli pesci nel migliore dei modi. Nello specifico, vediamo come allevare un ippocampo.
2/7 Occorrente
- Vasche apposite
- Fiori
- Ramo di caulerpa
- Micro-plancton
- Larve di ciclopi
- Mysis o artemias
3/7 – La preparazione della vasca
Per prima cosa, al momento dell’acquisto è consigliabile scegliere dei cavallucci marini che provengano da allevamenti privati, cioè che siano già in parte abituati ai prodotti alimentari presenti in commercio, in modo tale da non trovarsi nella situazione di dover abituare l’animale alla nuova alimentazione. Inoltre, in questa fase è da evitare la scelta di specie diverse da far convivere nella stessa vasca: non tutte le specie, infatti, hanno le stesse esigenze, e ciò potrebbe nuocere alle condizioni “sociali” degli ippocampi che potrebbero essere rifiutati dagli altri già presenti. Altro fattore da tenere in considerazione è la temperatura e lo stato dell’acqua, che per le specie tropicali non dovrebbe superare i 26° rimanendo al contempo pura e limpida. Per le specie subtropicali la temperatura può variare dai 23° ai 25°, mentre per le specie che vivono in acque temperate la temperatura dell’acqua deve essere mantenuta intorno ai 20-22°.
4/7 – La riproduzione degli ippocampi
La maturità sessuale di un cavalluccio marino avviene intorno al sesto mese di vita. Questi pesci hanno una frequenza di riproduzione di circa una volta al mese e al momento dell’accoppiamento il maschio e la femmina si posizionano qualche secondo pancia contro pancia, in modo tale che l’una possa inserire le uova nella tasca dell’altro. Dopo circa 3 settimane dall’accoppiamento, il maschio porterà alla luce decine di avannotti. Appena nati bisogna avere l’accortezza di prendere i piccoli esseri e trasferirli in una piccola vasca, in quanto rischierebbero di rimanere intrappolati in pompe, filtri o alghe. Nella piccola vasca bisogna evitare assolutamente di inserire la ghiaia sul fondo perché ciò potrebbe ostacolare la ricerca di cibo da parte degli avannotti. Piuttosto, inserite dei fiori e un ramo di caulerpa, l’alga tropicale del Mediterraneo, così da consentire loro di appoggiarsi, riposare e dormire. È consigliabile tenere gli avannotti nella piccola vasca almeno fino ai 3 mesi.
5/7 – L’allevamento degli ippocampi neonati
Per quanto riguarda l’alimentazione, i neonati si nutrono principalmente di micro-plancton ad intervalli regolari di 3-4 ore al giorno. In alternativa è possibile nutrirli con larve di ciclopi congelati o altri copepodi. In ogni caso è necessario assicurarsi che qualsiasi tipo di alimento sia sufficientemente piccolo, in modo da non rischiare di far soffocare il cavalluccio marino. Dai 6-7 mesi in poi, è possibile nutrirli con mysis o artemias di qualsiasi dimensione. In caso di soffocamento bisogna prendere delicatamente i pesciolini tenendo il loro corpo tra le due dita, dopodiché andranno posizionati col capo rivolto verso il basso per poi essere scossi dall’alto in basso, fino all’espulsione del corpo estraneo. Abbiamo terminato la nostra guida su come allevare un ippocampo. Per ulteriori informazioni consultate il link: https://www.acquariofiliaitalia.it/newsletter/news-letter-anno-2010/i-cavallucci-marini-allevarli-e-curarli-al-meglio.html
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7/7 Consigli
- La temperatura ideale dell’acqua all’interno della vaschetta dovrà oscillare tra i 16° e i 22°, onde evitare di compromettere il benessere e la salute dell’ippocampo al suo interno.