1/8 – Introduzione

Anche i nostri amici a quattro zampe più affezionati possono soffrire di epilessia. Purtroppo, infatti, alcune patologie di diversa natura e gravità possono causare nel cane delle vere e proprie crisi epilettiche. Sia che si tratti di tumori al cervello o altri mali neurologici, o una semplice febbre alta (che nei cani è meno comune e più grave rispetto agli esseri umani), sarà fondamentale saper riconoscere gli attacchi epilettici, per poter intervenire ed evitare che il cane possa ferirsi, e anche per aiutare il veterinario nelle sue indagini per capire da cosa è affetto il nostro amico. Vediamo, allora, come capire se un cane sta avendo una crisi epilettica e come comportarsi.

2/8 Occorrente

  • penna
  • taccuino

3/8 – Aura

Molto probabilmente non avrete mai assistito ad una crisi epilettica di un cane, almeno prima d’ora. L’esperienza, certamente, non sarà delle più piacevoli e potrebbe anche turbarvi parecchio. L’importante è non perdere la calma e mantenere il sangue freddo, per poter essere di aiuto al vostro cane durante le convulsioni. Per essere certi che il vostro cane stia davvero avendo una crisi epilettica, dovrete riuscire a distinguere tre differenti fasi nel corso di ogni singolo attacco. La prima fase è quella dell’aura. Durante questa fase iniziale, il vostro cane inizierà a mostrarsi confuso e persino spaventato, quindi vi accorgerete subito che qualcosa inizia a non andare nel suo comportamento, che non sarà per nulla come quello abituale. Potrebbe iniziare a nascondersi, a lamentarsi oppure ad andare freneticamente avanti ed indietro senza un apparente scopo o motivo.

4/8 – Convulsioni

Subito dopo la fase iniziale di disorientamento e nervosismo, inizierà la fase più critica del suo attacco epilettico, le convulsioni. La durata di questa fase può variare dai 30 secondi fino a circa 2-3 minuti, a volte anche di più, che vi sembreranno davvero interminabili. Questa fase è caratterizzata da uno scuotimento incontrollato, dovuto alla sua attività cerebrale anomala. Si distenderà su di un fianco e apparirà rigido, lamentandosi e digrignando i denti. Potrete parlargli in maniera dolce e calma, per cercare di tranquillizzarlo ma, se non corre pericoli nel luogo in cui si trova, sarà bene non toccarlo e rimanergli solo vicini finché la crisi non sarà passata. Durante le convulsioni potrebbe anche urinare o defecare e sbavare in maniera atipica.

5/8 – Recupero

L’ultima fase è quella del recupero. Il peggio è passato, ma potrebbe volerci del tempo prima che il vostro cane si riprenda completamente, persino qualche ora. Infatti, il suo comportamento potrebbe continuare ad apparirci strano, confuso e anche un po’ stordito, con movimenti che potrebbero farci pensare ad una perdita della vista. Nel caso avesse fame o sete, somministrategli acqua e cibo a piccole dosi. Sarà bene, durante tutta la crisi, prendere nota di ogni dettaglio che noterete e cronometrare la durata delle varie fasi. Dedicate un taccuino a queste annotazioni, così da poter confrontare tra loro le crisi e la frequenza. Non dimenticate, ovviamente, di annotare la data di ogni attacco epilettico. Queste note saranno utilissime al veterinario per prescrivere eventuali analisi o indagini da effettuare, per la sua diagnosi e per la somministrazione di una cura. Il vostro veterinario, infatti, potrebbe diagnosticare una epilessia primaria o secondaria. La prima è di tipo genetico, mentre la seconda presuppone un danno cerebrale, rilevabile mediante una Risonanza Magnetica.

6/8 – Distinzioni

Assicuratevi di distinguere un attacco epilettico da uno svenimento, detto anche “sincope”. Durante quest’ultimo, infatti, la pressione arteriosa diminuirà notevolmente, mentre la frequenza cardiaca e la temperatura rimarranno invariate. Anche la lingua potrebbe diventare blu durante una sincope. Tutti questi sintomi, invece, non sono riscontrabili durante un attacco epilettico. Se durante il sonno il vostro cane inizia ad agitarsi, potrebbe trattarsi di un incubo e non necessariamente di un attacco epilettico. Provate a svegliarlo: se ci riuscirete si sarà trattato solo di un brutto sogno.

7/8 Guarda il video

8/8 Consigli

  • Se tra un attacco epilettico e l’altro saranno passate almeno 24 ore, si potrà parlare di “crisi singola”. Se invece la frequenza è più alta, si parlerà di “crisi a grappolo”. Se, infine, tra una crisi e l’altra il cane non avrà ancora ripreso conoscenza, così che il tempo complessivo dello stato superi i 5 minuti, si parlerà di “stato di male epilettico”, che è la forma più grave e preoccupante.
  • Durante un attacco epilettico, potreste pensare di filmare il tutto, per poter mostrare il video al vostro veterinario, a cui potrà tornare molto utile per la sua diagnosi.
  • Cercate di rimanere calmi durante una crisi epilettica del vostro cane: non rischia di morire e non soffre, perché è incosciente
  • Durante una crisi epilettica il cane non rischia di ingoiarsi la lingua: si tratta solo di un luogo comune assolutamente infondato. Tenete, dunque, lontane le mani dalla sua bocca o potrebbe, involontariamente, mordervi.

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