1/7 – Introduzione

Scegliendo di portare in casa un pappagallo, ci si fa carico anche della grossa responsabilità di mantenerlo e prendersene cura nel migliore dei modi. E per quanto questo sia vero per tutti gli animali da compagnia, per i pappagalli diventa ancora più importante essendo animali molto più delicati rispetto ad un cane o un gatto, e hanno bisogno di tanta compagnia e attenzioni molto particolari.

Inoltre, capire se un pappagallo sta male per una malattia o altro, non è facile, in quanto questi animali tendono a nasconderne i sintomi per istinto, dato che in natura sembrando più deboli risulterebbero più appetibili per un predatore. È importante quindi sapere come fare a capire se il proprio pennuto soffre di qualcosa, e per quanto molti segnali siano simili fra tutti i pappagalli, per quanto l’osservazione dei propri animali sia un ottimo indice del loro stato di salute. Infatti, uno dei primi sintomi di malattia in corso, è il rimanere in un angolo della abbia con le penne arruffate e gonfiate, indolenti, non di rado nascondendo la testa tra il collo e l’ala. Questa guida si concentrerà in particolare sulla cocorita, nome che la rende conosciuta a tutti ma, ricordate, il suo vero nome d’appartenenza è Pappagallino ondulato, una specie molto comune in enormi stormi erranti nelle pianure del Queensland australiano e in tutte le praterie dell’outback di quel grande paese.

2/7 Occorrente

  • Integratori vitaminici.
  • Una gabbia infermeria.
  • Probiotici.

3/7 – Una corretta alimentazione previene le malattie

Come abbiamo detto, un pappagallino tende a nascondere i sintomi del suo malessere molto bene finché non è troppo tardi, quindi bisogna andare a rintracciare quei segnali rivelatori tipici della specie, a cui ogni proprietario di responsabile dovrebbe fare attenzione.

Uno dei sintomi più evidenti, facendoci caso, è rappresentato dal diverso colore degli escrementi del pappagallino, che varia leggermente a seconda di cosa mangia. Un colore insolito diventa quindi segnale di qualcosa che non va, in particolare se il pappagallo ha ingerito qualcosa che non doveva, potrebbero essere di colore molto scuro, quindi neri o marrone ruggine, segnale di un’emorragia interna. Al contrario, un colore troppo chiaro è sintomo di una cattiva alimentazione, di eccessi di azoto e di granaglie o di frutta: spesso l’alimentazione degli uccelli in cattività non è ben curata e sbilanciata tra apporti di granaglie e di vegetali come la frutta. Meglio quindi non esagerare con mele, angurie e quant’altro: il pappagallino ondulato è granivoro, piuttosto potrete integrare la dieta con dell’ottimo pastone all’uovo specifico. Un eccesso di liquidi (la frutta ne apporta tropi nell’alimentazione) favorisce focolai batterici anche molto pericolosi come la colibacillosi, malattia anche mortale che richiede cure antibiotiche specifiche. Non dimenticate mai di mettere nell’acqua alcune gocce di integratori vitaminici e probiotici, ideali per un equilibrato ambiente intestinale.

4/7 – Preoccupatevi se vedete la calopsitta con le penne arruffate

I pappagallini con penne arruffate sono anche bravi a nascondere la perdita di peso che, in un uccello, può essere un segnale di un aumento della temperatura e quindi febbre. Andrebbe quindi controllata la cera del pappagallino, ovvero quel rigonfiamento carnoso posto sopra il becco: se si dovesse notare un arrossamento insolito o un rigonfiamento eccessivo, allora il pappagallo avrà un’infiammazione e andrebbe fatto controllare quanto prima.

Con l’aumento della temperatura, la cocorita tende a diventare molto meno attiva, ed avrà uno sguardo assente, occhi lacrimanti e un po’ chiusi. Altri segnali di un’infiammazione o comunque disturbi di diverso tipo, possono essere le zampe gonfie e arrossate, oppure il fatto che il pappagallino stia sempre sul fondo della gabbia, e dato che amano stare sul trespolo ciò indica una certa debolezza. Tutti questi segnali possono anche indicare la presenza di un disturbo respiratorio, nervoso o muscolare, ed il parere del veterinario andrebbe ricercato urgentemente tanti quanti segnali di malessere individuiamo.

5/7 – Monitorate le perdite di peso

Gli uccelli, in generale, hanno un metabolismo estremamente elevato, quindi è fondamentale che ricevano un’adeguata alimentazione ogni giorno. Se il pappagallo smette di mangiare e inizia a perdere peso e quindi a dimagrire, può essere segno di un blocco o di un’occlusione intestinale e se non dovesse ricevere cure immediate, potrebbe morire rapidamente: quindi un consiglio molto importante è quello di monitorare il consumo del cibo per assicurarsi che mangi a dovere.

Da considerare sono anche la noia e la solitudine, che portano l’uccello alla depressione e quindi a mangiare sempre meno oltre che ad essere meno giocoso. In questi casi la cura più urgente è tanta compagnia e tante coccole. In questi casi sarà opportuno porre i pappagallini ammalati in una gabbia infermeria, dalle pareti chiuse su tre lati, dotate di lampade interne a raggi infrarossi per elevare la temperatura, gabbie che saranno preventivamente sterilizzate con prodotti appositi a base d’ammonio (anche l’Amuchina in questi casi è ideale), gabbia che isolerete dal resto delle altre gabbie (se possedete diversi soggetti in allevamento) per non diffondere l’infezione.

Infine, andrebbe ricordato che i pappagallini al pari dei suoi simili, non può mangiare determinati cibi: caffè o prodotti carichi di caffeina, cacao, tè ed avocado possono risultare mortali per un pappagallo, mentre fortemente sconsigliati sono anche latte e derivati, bevande alcoliche e semi di mela, pesca, prugne, albicocca e ciliegia.

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7/7 Consigli

  • Quando acquistate un pappagallino, fategli un check up completo