1/7 – Introduzione
Tutti noi purtroppo prima o poi abbiamo avuto a che fare con le api e con le loro punture. Vediamo con questa guida come rendere questo “incidente” un po’ meno spiacevole. L’aggressività delle api si manifesta in diverse situazioni: quando vengono disturbate, se vedono movimenti bruschi o colori scuri, se sentono odori forti o vibrazioni. Generalmente, una delle reazioni più immediate è dovuta dall’istinto di proteggere la loro colonia dai nemici e l’ape operaia, essendo dotata di un’arma da difesa, ossia il pungiglione, può estrarlo nel momento del bisogno.
Il pungiglione, grazie all’uncino, penetra nella nostra pelle, dove si ancora, rilasciando del veleno. In questa guida, con pochi e semplici passaggi, vi illustrerò come estrarre il pungiglione di un ape, fornendovi inoltre, tutte le informazioni necessarie e qualche utile suggerimento su come effettuare questa operazione nella maniera più semplice e indolore possibile. Vediamo quindi come procedere.
2/7 Occorrente
- Pinzetta
3/7 – La puntura
Come prima cosa, quando si viene punti da un’ape, si sente immediatamente un forte dolore, dovuto al veleno rilasciato, e subito dopo potete notare, intorno al piccolo foro, del rossore che si va espandendo, del gonfiore e la formazione di una piaga, causata dal liquido sotto pelle. Dopo qualche minuto il dolore si trasforma in prurito che durerà almeno per un paio di ore. La piaga dopo poco scomparirà. Le punture delle api possono essere molto pericolose per i soggetti allergici, il post-puntura è molto più accentuato, il rossore sembra quasi una scottatura ed il gonfiore è maggiore. Si consiglia in questi casi di andare direttamente in pronto soccorso.
4/7 – Estrarre il pungiglione
Per estrarre il pungiglione, è assolutamente sconsigliato premere la pelle intorno al foro, perché questo non farebbe altro che mandare maggiormente in circolo il veleno. Contrariamente a quanto si pensa, la puntura d’ape ha un livello di acidità molto basso, per cui mettere la parte interessata a contatto con acqua o con aceto e soda bollente, darà solo un sollievo momentaneo, perché il dolore tornerà subito dopo. Per ottenere un po’ di sollievo può essere utile appoggiare nella zona del ghiaccio o qualcosa di molto freddo, per calmare il prurito e il gonfiore. Per estrarre il pungiglione in modo corretto, si può usare una pinzetta o un ago sterile, ma quello che è importante, è che l’operazione venga effettuata con la massima attenzione, deve essere fatto nello stesso modo in cui togliamo una scheggia rimasta sotto pelle.
5/7 – La prevenzione
Per evitare di essere punti, sopratutto in ambienti esterni, si possono prendere alcune precauzioni.
Bisogna prestare particolare attenzione soprattutto in estate. Ad esempio quando si trascorrono momenti in luoghi aperti, evitare di bere senza aver prima controllato nel bicchiere, e prestare molta attenzione alle cavità di tronchi o muri, luoghi favorevoli per la costruzione di nidi. Prestate attenzione anche ad eventuali nidi che si possono essere creati sotto a tavoli e sedie all’aperto. Seguendo questi 3 semplici passi, riuscirete in pochissimo tempo ad estrarre il pungiglione d’ape qualora foste stati punti, ovviando a questo fastidioso quanto doloroso problema.
6/7 Guarda il video
7/7 Consigli
- Borsa del ghiaccio