Ai giardini succede abbastanza spesso di assistere a due cani che lottano – più facile che accada tra maschi. La scena è meno che piacevole – tra i quadrupedi c’è uno sfoggio di pelo ritto sulla groppa, grandi righiate, rivoltamenti, denti in fuori – e tra gli umani un pandemonio degno di un attacco alieno.
Questo è uno di quei casi in cui è molto molto importante ricordarsi che i cani sono cani, non umani, e hanno comportamenti diversi dai nostri.
La taglia del cane non da alcuna indicazione della sua propensione al litigio.
Nella stragrande maggioranza dei casi i litigi se lasciati a sè stessi finiscono senza danni fisici, e la cosa saggia da fare sarebbe lasciare che i cani concludano la questione tra di loro. Purtroppo questa opzione è praticamente impossibile per motivi sociali, per colpa dei padroni che a parte eccezioni rarissime fanno un transfer cane-padrone e considerano i cani alla stregua degli umani. Le conseguenze sono ovviamente nefande e trasformano quelle che sarebbero normali discussioni tra cani in risse tra persone, con l’aggravante che gli umani rischiano di farsi male intervenendo tra i due litiganti.
Perchè la realtà è questa: in un litigio tra cani chi ha più probabilità di farsi male non sono i due litiganti a quattrozampe ma gli umani che incautamente si mettono di mezzo e rischiano di beccarsi un morso, una dentata, un’unghiata, o una zampata accidentale. Per non parlare dei folli che pensano di risolvere tutto prendendo a calci i cani e ottengono così l’unico risultato che i cani sentendosi aggrediti si rivoltino verso di loro in quello che diventa un legittimo tentativo di difendersi.
Una cosa da non fare MAI è prendere in braccio il cane che scatena la rissa, e putroppo è un caso frequente quando l’aggressore è di piccola taglia. Facciamo un esempio: jack russell rabbioso inizia ad abbaiare ferocemente ad un cane molto più grosso che gli passa vicino, quello si secca e decide di rispondere, il cattivo padrone del jack russell per difendere il suo animale lo prende in braccio e così facendo scatena l’inferno: il jack russell aggressore si sentirà protetto e sarà ancora più aggressivo; quello più grosso che sta reagendo nella ricerca del nemico salterà anche sull’umano. Il risultato è facilmente immaginabile.
In alcune occasioni, al litigio è presente un cane decano, più anziano, più autorevole, saggio – sono soggetti veramente straordinari – il quale seda la rissa semplicemente passando in mezzo ai due litigandi e impone la calma con la sua sola presenza.
Partendo dal presupposto che è preferibile far risolvere le discussioni ai cani, ci sono alcune circostanze in cui è opportuno intervenire, ma sempre con estrema cautela per non ferirsi e comunque mai mai prendendo in braccio il contendente. La prima è se i due litiganti sono di taglia molto diversa, perchè se anche l’attaccabrighe è minuscolo il grande che decide di reagire anche se non ha cattive intenzioni può far male per il solo fatto di essere tanto più grande. La seconda è se il proprio cane è mordace e litiga per fare male. In questi casi la rissa andrebbe proprio evitata ma nel caso scoppiasse non si può lasciare che segue il suo percorso natuale.
Il modo migliore per intervenire se ci si riesce è tirando per la coda, o in alternativa per la pettorina – comunque restando dietro e stando attenti quando il cane si rigira, nell’impeto della rissa è normale che se la prenda con chiunque gli capiti a tiro anche se è il padrone. Prendere da collare è più rischioso perchè costringe ad allungarsi al centro della rissa, e poi è possibile che si sfili dalla testa.
MAI è accarezzare, consolare, dare attenzioni al cane aggressore, imparerà ad associare il cattivo comportamento ad una esperienza piacevole e lo ripeterà ad ogni possibile occasione.
Se il cane aggredito viene alla ricerca di sostegno, darglielo, altrimenti allontanarsi con calma com se non fosse successo niente.
Una conseguenza potenzialmente seria delle risse sono le ferite piscologiche di chi è aggredito e ‘perde’ – l’esperienza può traumatizzarlo, renderlo insicuro e quindi ‘aggressivo’, renderlo diffidente nei confronti degli altri cani, etc. Come per gli umani, anche nei cani le questioni psicologiche sono estremamente delicate e difficili.
A questo punto si pone la domanda, i cani sono rissosi? La risposta è no, non si può affermare che I CANI sono rissosi, anzi, generalmente non lo sono e non amano nemmeno farsi male. Ci sono poi le caratteristiche individuali e di razza. Facciamo qualche esempio:
– ci sono individui, esattamente come avviene tra gli umani, più facili alle esplosioni, i provocatori, i nervosi, i calmi, i calmissimi, per cui alcuni esploderanno alla prima incomprensione, altri provocheranno, altri non reagiranno mai qualsiasi sia la provocazione, altri non provocheranno mai, e via dicendo.
– alcuni cani, anche tra i più pacati ed equilibrati, hanno un forte senso di sè e non amano essere sfidati da cani più giovani (l’età critica è tra i 10-24 mesi di solito) e ambiziosi per cui li mettono in riga. La scena ha tutta l’apparenza di una aggressione e di una rissa ma in realtà è semplicemente il decano che insegna al giovane quale è il suo posto.
– alcuni soggetti, generalmente maschi tra i 10 e i 24 mesi, hanno bisogno di “far vedere chi sono” per cui si presentano grandi e forti, con petto in fuori, coda alta, orecchie sollevate – per vedere cosa vogliono dire le posture dei cani, cliccare qui – alla ricerca di una sfida. Molto probabile sia raccolta e ne segua la rissa.
– alcuni cani sono molto insicuri per cui si fanno vedere aggressivi (ringhiano, abbaiano etc.) sperando così di spaventare e allontanare gli altri che percepiscono come pericolo. Alcuni capiscono che è una farsa e fanno finta di niente, altri non capiscono, pensano di essere aggrediti e scoppia la rissa.
– e poi ci sono i cani che amano le risse. Proprio come tra gli umani, è carattere e anche educazione ma una cosa è certa, sono una minoranza.
Questo articolo e’ stato scritto dalla redazione di dogdeliver; per scoprire questo e altro sul mondo dei cani visita il
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