1/8 – Introduzione
In Italia convivono più di una dozzina di specie riconducibili al genere Picidae. Ogni specie possiede della abitudini proprie: ad esempio, il Torcicollo si nutre di formiche e limita le operazioni di “martellamento” alla mera questione nidificatoria e di protezione del territorio. Al contrario, la dieta del Picchio verde è composta prevalentemente dagli insetti allo stato larvale che si trovano sotto la corteccia degli alberi. Il termine “picchio” indica una famiglia di volatili diffusi comunemente nelle zone boschive e nelle aree rurali o meno industrializzate, la cui peculiarità consiste nel tamburellare sulle superfici lignee con il forte becco. I motivi alla base di questo comportamento sono sostanzialmente tre: i picchi scavano lungo i tronchi per costruire dei nidi in cui deporre le uova, per trovare le larve di cui sono ghiotti o semplicemente per delimitare il proprio territorio. Ecco come liberarsi dei picchi.
2/8 Occorrente
- strisce di tessuto, vecchi CD, palloncini ad elio, bandierine o girandole
- sagome di rapaci
- serpenti e gufi
- striscioline di carta alluminio
- parti metalliche ricavate dalle lattine per costruire campana del vento
- dissuasori acustici (modelli per picchi)
- alberi da frutto e/o arbusti con bacche
- mangiatoia di sugna
3/8 – I danni causati dai picchi
Nel nostro Paese convivono diverse specie di picchi e, per quanto questi animali siano graziosi e meritevoli di tutela, la loro eccessiva vicinanza può diventare insopportabile. A causa delle loro abitudini, i volatili possono infatti arrecare danni alle strutture umane. Travi, pilastri di legno, assi di copertura e pali del telefono possono diventare l’obiettivo delle loro scorribande, determinando la necessità di liberarsi dagli indesiderati uccelli.
4/8 – Metodi anti-picchi
Possiamo fissare semplici strisce di tessuto, vecchi CD, palloncini ad elio, bandierine o girandole per spaventare gli uccelli. Anche sagome di rapaci possono aiutarci nel medesimo intento. Ma se vogliamo ricorrere ad un metodo più “ecologico”, ricordiamoci che in natura i picchi hanno due grandi antagonisti: serpenti e gufi. Inoltre, saper riconoscere la specie aviaria ed inquadrarne il comportamento ci permetterà di impiegare la soluzione deterrente più efficace, in base alle sue specifiche caratteristiche.
5/8 – Soluzioni dissuasive per picchi
Qualora il volatile sia interessato alla nostra abitazione per nidificare o marcare il proprio territorio, dovremo invece adottare delle soluzioni dissuasive. Ad esempio, si possono impiegare elementi riflettenti e fluttuanti per spaventare gli uccelli: basterà ritagliare delle striscioline di carta alluminio e legarle alla ringhiera, oppure costruire una campana del vento con parti metalliche ricavate dalle lattine, per ottenere un effetto repulsivo sui volatili. In commercio esistono anche dei dissuasori acustici, modelli per picchi, che emanano dei suoni insopportabili alle “orecchie” di questi uccelli, favorendo il loro allontanamento, in un modo del tutto pacifico. In questo link, trovate alcuni modelli e le loro caratteristiche tecniche: https://scubla.it/.
6/8 – Altri consigli per liberarsi dei picchi
Prima di ricorrere a tutti gli strumenti e metodi descritti precedentemente, occorre accertarsi che i picchi non siano stati attratti dalla presenza di api, termiti e insetti vari, di cui sono ghiotti. In questo caso, bisognerà liberarsi prima degli insetti, che possono infestare le parti lignee della nostra abitazione. In più, è consigliabile piantare degli alberi da frutto e/o arbusti con bacche (Corbezzolo e Ginepro ad esempio) lontani dalla propria casa, per tenere distanti i volatili, che saranno impegnati a nutrirsi con i frutti. Poiché i picchi amano anche la sugna, grasso adiposo del maiale, si può anche costruire una mangiatoia di sugna oppure comprarne una in un negozio specializzato di animali e posizionarla sempre ben distante da casa.
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8/8 Consigli
- Molte specie di picchio rientrano nella fauna avicola protetta. E’ lecito allontanarle, ma è severamente vietato ferire gli esemplari o danneggiare i luoghi di nidificazione. In caso di dubbio, contattate la sezione LIPU più vicina a voi.