1/9 – Introduzione
In termini tecnici il procedimento usato per massaggiare di cavalli si chiama “massoterapia equina”, nata oltre 40 anni fa negli Stati Uniti, dove il fisioterapista Jack Meagher scoprì, a seguito di ricerche e di studi, un metodo con il quale si poteva adottare anche per i cavalli la fisioterapia solitamente applicata all’uomo. Infatti il fisico del cavallo è composto per il 60% del suo peso da muscoli, che sostengono tutta la struttura di questo fiero e nobile animale. Senza dimenticare che gli appartenenti alla razza equina ancor oggi sono soggetti a sforzi fisici relativi alle attività per le quali vengono impiegati: dal traino alle corse; e che pertanto tutte le energie impiegate possono stressare il corpo dell’animale, sfociando malauguratamente anche in contratture dei muscoli. D’altra parte il contatto fisico esercitato in modo corretto è di fondamentale importanza anche in un normale rapporto fra soggetti (umani o animali), al fine di un equilibrato sviluppo psico-fisico. Per tali ragioni imparare come si fa a massaggiare il nostro cavallo diventa davvero essenziale. Seguiamo quindi le istruzioni ed i consigli qui di seguito riportati.
2/9 Occorrente
- Cavallo, pazienza, amore e passione.
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Questa terapia muscolare permette agli atleti equini di usare al meglio il loro potenziale, evitando problemi muscolari che portano a rigidità e dolore e che quindi compromettono notevolmente il movimento dell’animale e che, se non prese in tempo, potrebbero degenerare in zoppie. E’ adatta anche agli animali che hanno subito interventi e hanno bisogno di riabilitarsi, o quelli che hanno vissuto un lungo periodo di inattività e immobilità. Vediamo adesso come praticare un massaggio al nostro amico a quattro zampe.
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Innanzitutto, il cavallo dovrebbe essere legato, ma in modo tale da garantirgli di muovere comodamente la testa, così da rilassarsi. La cosa importante è che riesca a concentrarsi sul vostro tocco, quindi togliete tutto ciò che potrebbe infastidirlo come anelli, bracciali o altro. Lavorerete su un lato per volta. Iniziate con la spazzata: passate la mano lungo il corpo del cavallo, ciò gli indicherà l’inizio del massaggio, e fate attenzione alle reazioni specifiche che ha quando passate su una determinata area. Cominciate da sotto le orecchie, continuate sul collo e così via, ricordando di seguire il verso del pelo; esercitate pressioni decise usando entrambe le mani, altrimenti questa fase risulterà inutile, in quanto è finalizzata a verificare se l’animale manifesta la presenza di dolori, gonfiori o ferite.
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La seconda fa è il palpeggiamento della spina dorsale caratterizzata da tre tipi di pressione: leggera, media e forte. Cominciate con la prima dalla sommità della testa: posizionate due dita sul lato opposto a voi, e il pollice sul vostro stesso lato, in modo che le dita siano a circa 2 cm di distanza dalla criniera. Iniziando quindi da dietro le orecchie, arrivate fino alla coda; una volta finito, procedete prima con la pressione media e poi con quella forte. Questo processo vi aiuterà ad individuare zone problematiche. Una cosa comunque da ricordare è di essere delicati ed esercitare una pressione minima sulla zona dei reni.
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La terza fase è la compressione, il vero lavoro sui muscoli da attuare qualora il cavallo non presenti alcun tipo di dolore o problema. Iniziate sul muso con la frizione digitale: con le dita piegate verso il centro ed usando i polpastrelli, fare piccoli movimenti circolari con una pressione non troppo forte; continuate verso le guance, in quanto è questa la zona dove spesso si accumula tensione e, appena fatto, procedete finché non arrivate alla parte alta dell’arto superiore. In questa zona dovrete procedere col massaggio a ventaglio, cingendo l’arto con entrambe le mani ed esercitando pressione con i pollici.
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Adesso riprendete con la frizione digitale nella zona della sella, vale a dire sulla schiena dell’animale, senza però toccare la spina dorsale. Procedete anche sull’area addominale. Quindi, per lavorare sui posteriori del cavallo, poggiate una mano con le nocche piegate sul suo fianco, così da avvertire eventuali reazioni, nel caso in cui volesse sferrare un calcio. I posteriori infatti richiedono due tecniche di compressione specifiche: la prima prevede l’uso del “tallone” della mano per esercitare una pressione maggiore, la seconda consiste nell’effettuare una piccola rotazione della mano alla fine del movimento. La compressione non va fatta sulle ossa. Per lavorare sulla coscia, tornate alla frizione digitale, facendo attenzione in quanto potrebbe trattarsi di un’area sensibile. Continuate a frizionare nell’area del tendine del garretto; dalla coda poi, procedete verso quella che viene chiamata “linea della povertà”. Dopo ciò, dedicatevi interamente alla coda. Il massaggio è finito, ma ricordate che se il cavallo presenta parti doloranti è sempre meglio affidarsi ad uno specialista.
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9/9 Consigli
- Fare attenzione e procedere delicatamente e con cautela, facendo attenzione alle eventuali reazioni dell’animale.
- Nel caso di reazioni inconsulte da parte del cavallo interrompere il massaggio e rivolgersi ad un professionista del settore.
- Alla fine del massaggio, premiate il cavallo con una carota o con una ghiottoneria.