1/4 – Introduzione
Il cardellino è un uccello molto allevato in cattività. I motivi sono molteplici: oltre ad essere un animale che si adatta molto bene e piacevole alla vista, possiede una grandissima quantità di variazioni dei colori, sia del piumaggio che degli annessi. Queste variazioni sono chiamate mutazioni, che si trasmettono per via ereditaria. Le colorazioni infatti, con tutte le possibili combinazioni, sono uno degli scopi che spinge un appassionato ad allevare questo piccolo uccello. In questa guida, cercheremo di fornire il maggior numero di indicazioni possibili su come mutare un cardellino.
2/4 – Nozioni di genetica
Prima di iniziare ad allevare cardellini, e fare esperimenti con tutti i loro possibili accoppiamenti, è doveroso fornire alcune nozioni di genetica, per aiutare l’allevatore ad ottenere la mutazione desiderata. Le mutazioni infatti si possono trasmettere con diversi meccanismi: possono essere autosomiche recessive, autosomiche dominanti o X legate. Per far manifestare una mutazione autosomica recessiva è necessario che entrambi i genitori trasmettano una copia del gene mutato, il quale non necessariamente deve essere manifesto nei genitori stessi. Per la autosomica dominante basterà un solo gene mutato proveniente da almeno uno dei genitori per avere la manifestazione. Le mutazioni X legate invece saranno sempre manifeste nei maschi, ma per le femmine seguiranno le regole delle autosomiche recessive.
3/4 – Scelta della mutazione
Una volta capito il meccanismo base della genetica delle mutazioni, si dovrà decidere quale tipo di mutazione vorremo selezionare od ottenere dai nostri cardellini. Esistono diversi tipi di mutazioni possibili, e ognuna di queste si comporta in maniera diversa; su internet, con i più comuni motori di ricerca, potremmo cercare le immagini delle mutazioni, in modo tale da poter decidere il tipo in particolare che vogliamo selezionare; le più comuni sono le colorazioni bruna, agata, Isabella, pastello, satiné e gialla. Tutte, con l’eccezione della gialla che è una autosomica dominante, sono X legate; ponete particolare attenzione ai maschi, essi infatti non nascondono geni, o manifestano la mutazione o non la possiedono affatto.
4/4 – Mutazioni rare
Quando finalmente saremo riusciti ad ottenere le mutazioni che più desideriamo dai nostri cardellini, e avremo ottenuto abbastanza esperienza, potremmo provare a ricercare anche mutazioni molto rare e difficili da selezionare, come quella color opale, la albina o la Wiktop. Con molta dimestichezza potrete addirittura voi stessi a provare a selezionare nuove e rare mutazioni del cardellino.