1/5 – Introduzione
Quando incontriamo un uccellino che pensiamo sia caduto dal nido, la prima cosa che facciamo è prenderlo, convinti che il piccolo, dopo la caduta, sia stato abbandonato. Questo è un errore che fanno tantissime persone. Infatti non tutti i volatili non ancora capaci di volare sono davvero “orfani”. Bisogna sapere che più comuni uccellini stanno nel loro nido per circa due/tre settimane dopodiché si allontanano cercando di spiccare il volo, ma ciò non significa che i genitori non se ne prenderanno più cura; è infatti una cosa comune vedere come questi ultimi continuino a nutrirli e a proteggerli anche fuori dal nido. In questo caso, intervenire potrebbe segnare negativamente il destino dell’uccellino.
Vediamo, prima di tutto, in quale caso si può intervenire, dopodiché vi spiegherò come fare per nutrire un uccellino caduto dal nido.
2/5 – Verificare l’età del volatile
Prima di intervenire è necessario capire se il volatile abbia davvero bisogno del nostro aiuto; per capirlo basta guardarlo. Se questo è “nudo”, ovvero privo di piumaggio, significa che è nato da pochi giorni e che è caduto dal nido magari spinto dai fratelli, quindi il nostro intervento è necessario per la sua sopravvivenza; in questo caso è possibile rimetterlo nel suo nido ma questo non garantirebbe la sua salvezza, infatti, i fratelli più forti potrebbero spingerlo nuovamente giù.
Se invece è ricoperto da piume, è importante verificare che i genitori non si stiano prendendo cura di lui. Come capirlo? Bisognerà semplicemente mettersi in disparte e aspettare l’arrivo della madre che a intervalli regolari gli porterà il cibo.
Nel caso in cui l’uccellino sia ferito è possibile prelevarlo e successivamente portarlo da un veterinario specializzato nella riabilitazione dei volatili che se prenderà cura e lo metterà in libertà appena raggiunta la completa maturità delle ali e dopo averlo adeguatamente curato.
È importante sapere che un uccellino appena nato ha pochissime probabilità di sopravvivenza e richiede molta cura e dedizione quindi sarebbe più opportuno prendersene cura solo nel caso in cui non vi sia possibile raggiungere o mettervi in contatto con gli enti sopracitati.
3/5 – Ogni quanto nutrire un uccellino
Dopo aver recuperato l’uccellino bisogna sapere quando nutrirlo ma ci sono degli aspetti da verificare:
Se il volatile ha ancora gli occhi chiusi dovrà mangiare ogni 15-20 minuti dall’alba al tramonto, invece dopo l’apparizione delle prime piume, ovvero quando i suoi occhi saranno aperti, dovranno passare 30-45 minuti. Solo a distanza un paio di giorni si possono aumentare le dosi e allungare i tempi tra un pasto e l’altro.
4/5 – Cosa dargli da mangiare
La maggior parte dei volatili segue un regime alimentare altamente proteico e quindi a base di insetti e vermi; altri, invece, si cibano di bacche e semi. È necessario capire che tipo di volatile abbiamo difronte per evitare di dargli del cibo errato. Nel caso in cui si abbia a che fare con un uccellino appena nato è meglio optare per cibarlo di composti appositi che si possono trovare nei negozi di animali. Quando il volatile ha appena aperto gli occhi, bisogna agevolare la sua digestione inumidendo, con pochissima acqua, dei croccantini per cani o gatti fino a renderli spugnosi e sminuzzando delle piccole quantità di uova sode e vermi della farina (acquistabili online o nei negozi di animali).
5/5 – Come cibare l’uccellino
Per permettergli la sopravvivenza bisognerà imboccarlo attraverso l’uso di forcipi in plastica o di una pinzetta; se non dovreste avere questi due attrezzi, dovrete puntare sull’utilizzo di un bastoncino abbastanza piccolo capace di stare nella bocca dell’uccellino. Se quest’ultimo non presenta l’istinto di aprire la bocca dovrete, con l’attrezzo che usate per imboccarlo, picchiettare leggermente sul suo becco; nel caso in cui questo metodo non dovesse funzionare è sufficiente aprire molto delicatamente il becco e inserire al suo interno il cibo.