1/6 – Introduzione

Nutrire un cucciolo di capriolo non è un’impresa così facile come sembra, ma quando è necessario per salvargli la vita bisogna cercare di accudirlo al meglio. In effetti, può capitare di trovare un capriolo sperduto durante le varie escursioni in montagna che di solito gli umani intraprendono per divertimento. Infatti le femmine di capriolo tra maggio e giugno fanno nascere i loro cuccioli, massimo tre, che per qualche periodo stanno al riparo ed immobili fra i cespugli. Ecco perché si consiglia in ogni caso di non accarezzarli in quanto la madre dei piccoli sentendo un odore diverso poi li abbandona. La mamma capriolo infatti si allontana poco dai suoi cuccioli per ritornare subito dopo e allattarli. Ed è proprio per questo motivo che il fattore nutrimento così naturale ed automatico in natura diventa più complicato se è l’essere umano a nutrire il piccolino. Quindi, ecco cosa fare in caso di ritrovamento e come nutrire un cucciolo di capriolo.

2/6 Occorrente

  • Latte di capra, mangime secco

3/6 – Accudire il cucciolo di capriolo

Quando si trova nei boschi un cucciolo di capriolo bisogna innanzitutto non accarezzarlo e se è possibile non prenderlo con sé. In effetti per legge non è consentito tenere un animale selvatico in giardino. Se invece il piccolo è ferito e ha un bisogno evidente di attenzioni è bene portarlo in un centro specializzato.

4/6 – Nutrire il piccolino

Un cucciolo di capriolo deve essere nutrito in modo giusto ed appropriato, scegliendo del latte leggero ed equilibrato, soprattutto nelle prime settimane di vita. Quindi non bisogna nutrirlo con latte vaccino in quanto per lui è molto difficile da digerire. Inoltre, ha bisogno di diverse poppate, di solito ogni tre ore, e anche di notte. Si preferisce quindi optare per il latte di capra che sembra adeguato e di facile reperibilità. Ma dopo questo periodo di allattamento bisogna iniziare lo svezzamento, sempre in modo graduale. Infatti, è bene nutrire il piccolo capriolo passando dal latte al mangime secco fino a quando diventerà autonomo.

5/6 – Allevarlo o restituirlo quasi subito

Per allevare un cucciolo di capriolo occorre fare molta attenzione dato che non deve abituarsi alla presenza di un essere umano e questa circostanza rende il tutto più difficile. In effetti, il capriolo non è un cane o un gatto, di conseguenza se si addomestica sarà poi impossibile liberarlo in quanto il piccolo si affeziona e si abitua senza problemi all’uomo e al suo habitat. Tuttavia, una volta diventato grandicello, e rimesso in libertà, dovrà abituarsi nuovamente ad uno stile di vita completamente diverso e molto più pericoloso. Ecco perché si consiglia di affidarlo fin da subito al centro di recupero animali più vicino che si prenderà cura di lui nel modo giusto, sia dal punto di vista del nutrimento che del comportamento.

6/6 Consigli

  • Si precisa che questa guida è solo un’indicazione e quindi si consiglia fin da subito di seguire il parere di un specialista sanitario