Accogliere un cucciolo ed ospitarlo sotto il proprio tetto significa allargare la famiglia. Si tratta di una scelta da effettuare con responsabilità, consapevoli del fatto che crescerlo vuol dire provvedere a tutti i suoi bisogni, alle sue cure e, soprattutto, imparare a comprenderne la psicologia. Una delle prime cose da apprendere è quella di capire di cosa ha bisogno quando piange: spesso è uno dei modi mediante i quali il cucciolo cerca di comunicare un suo malessere, legato, potenzialmente, a differenti cause.
In questa guida sarà nostra intenzione illustrarvi come riconoscere e gestire il pianto del cucciolo. Vediamo dunque come comportarsi in questi casi.
Occorrente
- Cuccia confortevole
- Cibo come ricompensa
- Ciotola con acqua fresca
Comprendere le cause
Il cucciolo non piange mai in assenza di un vero motivo, anche se identificare la causa che lo disturba non risulta quasi mai molto semplice. Alcune tra le cause potrebbero essere: fame, sete, necessità di coccole, male alla pancia, carenza dell’affetto materno. Una volta svezzato, se separato dalla mamma e dai fratellini, egli può andare incontro ad un piccolo o grande trauma. Ed è per questa ragione che i primi giorni possono risultare difficili e, per questo, il cucciolo necessita di tutto il vostro disponibile supporto per ambientarsi.
Se il cucciolo piange quando lo lasciate da solo in casa i primi giorni, è del tutto normale che possa sentire la carenza d’affetto che gli è stata dimostrata nel giorno nel quale lo avete portato a casa, quando amici e parenti sono stati invitati a fargli le coccole ed a circondarlo di calore umano. È dunque importante evitare un impatto così brutale, mentre sarebbe meglio abituarlo poco per volta alla sua indipendenza.
Gestire i momenti di solitudine del cucciolo
Se il cucciolo piange di notte anche quando, per tutto il giorno, non lo avete lasciato solo, ciò può risultare del tutto normale. La notte rappresenta per lui un momento particolare e quasi di forzata coercizione, durante il quale non può fare altro che dormire nel giaciglio che gli avete preparato con tanto amore. I primi giorni potrebbe non comprendere come mai, dopo tutte le attenzioni che gli sono state rivolte tutto il giorno, la notte viene lasciato da solo.
In entrambi i casi, è indicato concedergli, con gradualità, qualche momento di solitudine durante la giornata. Ad esempio potreste lasciarlo in una stanza della casa per qualche minuto, oppure non disturbarlo in alcun modo quando, per sua iniziativa, si rilassa o trova dei passatemi, a patto che venga osservato e tenuto lontano da qualsiasi rischio. Vale sempre la pena ricordare, infatti, che il cucciolo, nonostante la sua bellezza disarmante, non è un peluche ed i suoi momenti di indipendenza sono utili perché possa crescere imparando a gestire anche i momenti di solitudine. Perciò è meglio non tenerlo costantemente in braccio o strattonarlo qua e là come se fosse un pacco o un oggetto.
Evitare di accarezzarlo troppo di frequente
Allo stesso modo bisogna evitare di farsi comandare dal cucciolo. Evitate di accarezzarlo ogni volta che piange, perché potrebbe essere un modo per richiamare la vostra attenzione e, se assecondate questo suo comportamento, diverrà difficile educarlo. Non viziare il proprio cucciolo, dunque, diventa una necessità imprescindibile. Si consiglia di non abituarlo sin dalla tenera età a dormire nel letto o sul divano insieme a voi, poiché, in questo modo, non lo aiutate a sviluppare le capacità di adattamento.
È invece raccomandabile sistemare la sua cuccia in un luogo tranquillo, con una coperta che abbia il vostro odore. Ciò contribuisce ad infondergli un senso di sicurezza e protezione anche quando è solo. Se piange durante la notte nonostante abbia tutto ciò di cui ha bisogno, provate ad ignorarlo, cosicché superi in autonomia l’ostacolo della solitudine e della paura notturna. Si sconsiglia di urlare o di zittire l’animale, poiché potreste agitarlo senza alcun motivo. E, soprattutto, senza minimamente risolvere il problema legato al suo pianto.
Garantire tutti i comfort necessari
Abbiamo fin qui spiegato quali sono le cause che inducono i cuccioli dei cani a piangere. Vi rcordiamo che è il veterinario la persona chiamata ad escludere possibili problematiche di natura fisica dell’animale. Ora vediamo come comportarsi nel caso in cui il pianto non sia causato da particolari patologie. In questi casi possiamo infatti assumere una serie di comportamenti che possano evitare che il cucciolo pianga di continuo.
Per prima cosa dobbiamo assicurarci che il cane abbia sempre acqua e cibo a sua disposizione, soprattutto nel periodo nel quale saremo assenti da casa. Qualora il cucciolo piangesse a causa del nervosismo quando ci saluta, sarà facile correggere questo comportamento evitando di accarezzarlo nel momento nel quale è agitato. Qualora il pianto non diminuisse, occorrerà invece recarsi da uno specialista. In questo caso potremmo rivolgerci a un veterinario che abbia una specializzazione in etologia, un educatore cinofilo, oppure un professionista specializzato nella gestione del comportamento animale.
Consigli
- Non demordete se nei primi giorni incontrate qualche difficoltà; supererete quest’ostacolo con caparbietà
- Qualora il pianto non diminuisse, occorrerà recarsi da un veterinario