1/7 – Introduzione

Può capitare, quando si ha in casa un animale domestico, di dover fare i conti con disturbi della pelle o malattie infettive di vario tipo. Una di queste è ad esempio la tigna, un’infezione di tipo cutaneo, causata dalla presenza di un fungo, che porta alla progressiva perdita del pelo degli animali e ad un indebolimento progressivo e generalizzato del soggetto colpito. Se individuata per tempo, la malattia è facilmente curabile ma se l’animale non viene trattato adeguatamente e il fungo eliminato totalmente, la debilitazione può peggiorare e portare anche alla morte del nostro animaletto. Nei grandi allevamenti, infatti, quando la tigna non viene trattata in tempo, porta quasi sempre ad un esito infausto per molti degli esemplari allevati. Nonostante la tigna sia una malattia che colpisce principalmente cani e felini, è molto comune anche nei conigli ed essendo molto contagiosa è necessario saperne individuare tempestivamente i sintomi, soprattutto se l’allevamento è composto da più soggetti, per evitare che tutti ne vengano contagiati. Nei prossimi paragrafi andremo quindi a vedere come sapere se il coniglio ha la tigna.

2/7 Occorrente

  • Termometro
  • Spazzola

3/7 – Controllare la perdita di pelo

La tigna è una malattia piuttosto subdola, in molti casi non è facile individuarne i sintomi, essendo comuni a molti altri disturbi cutanei, anche se un eccesso di prurito del coniglio potrebbe essere già un buon indizio. Il coniglio affetto da tigna passerà infatti molto tempo a grattarsi, insistendo con le zampe sopratutto negli stessi punti o strofinandosi con il corpo su oggetti duri, allo scopo di alleviare il fastidio che sente. Il sintomo principale e più tipico della tigna è tuttavia l’alopecia focale che lo colpisce nelle zone in cui i peli sono più radi, ovvero sulla testa, sui fianchi e sugli arti. Queste lesioni possono essere individuate, spostando delicatamente il pelo dell’animale con una spazzola. L’infezione comincia dunque con la perdita parziale della peluria e, progressivamente, agisce con delle lesioni di tipo cutaneo a forma circolare, che vanno ad espandersi su tutto il corpo dell’animale. Queste lesioni sono inoltre aggravate dall’animale stesso che, colpito dal prurito, tenderà a grattarsi insistentemente negli stessi punti, scoprendo nuove porzioni di pelle.

4/7 – Valutare la diminuzione di peso

Un altro sintomo spesso presente nei casi di tigna è una diminuzione drastica e repentina del peso corporeo dell’animale che, rifiutando il cibo e passando gran parte del suo tempo a grattarsi, tenderà a perdere peso in pochissimi giorni, sopratutto se l’infezione è in stadio avanzato. In questo caso sarà opportuno contattare immediatamente un veterinario perché il coniglio potrebbe debilitarsi velocemente e rischiare anche di morire. Inoltre, sempre negli stati più avanzati, la tigna può provocare febbri anche molto forti, per cui è importante misurare la temperatura corporea periodicamente, inserendo un termometro nell’ano dell’animale e controllando se supera i 40 gradi, tenendo conto che normalmente non deve essere maggiore di 38,5 gradi.

5/7 – Osservare se il coniglio è astenico

Infine, l’insieme di sintomi che chiariscono in modo inequivocabile che il coniglio è affetto dalla tigna sono la mancanza assoluta di appetito, il rifiuto di bere e uno stato di astenia totale che lo rende restio ad uscire dal suo nido e che lo porta a mostrarsi poco reattivo quando sollecitato fisicamente. Inoltre, il coniglio malato si presenta con il naso molto caldo e soprattutto asciutto, anche se questi ultimi due sono sintomi comuni a molti altri disturbi dell’animale. La tigna come si può notare non è facile da diagnosticare, per cui documentandosi si può intervenire in modo tempestivo ed eventualmente richiedere il consulto presso un esperto veterinario, che potrà aiutarci a salvare la vita al nostro coniglio e ad alleviarne la sofferenza.
L’infezione, una volta individuata, si cura con dei farmaci antimicotici di facile applicazione, ma come già detto precedentemente, è importantissimo agire tempestivamente, per evitare il contagio, che può interessare anche cani, gatti e persino l’uomo. Molto importante è anche la prevenzione, che si basa su una pulizia metodica degli ambienti dove vive il coniglio, degli strumenti con cui l’animale viene a contatto (come le spazzole) e su un periodo di isolamento temporaneo, quando si introduce un nuovo coniglio nell’allevamento.

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7/7 Consigli

  • Contattate un veterinario se il decorso si presenta rapido

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