1/7 – Introduzione
Fin dall’antichità l’animale domestico per eccellenza è il cane – i suoi resti fossili in uno stanziamento umano sono stati rinvenuti in una tomba e risalgono a 11.000- 12.000 anni fa-, fedele compagno di vita sempre attento alle nostre esigenze non solo fisiche (i cani guida che assistono i non vedenti o quelli addestrati per il salvataggio in acqua), ma anche a quelle che riguardano la sfera sentimentale. Ma avere in casa un cane comporta anche delle responsabilità da osservare per non mettere in pericolo la vita del nostro amico a quattro zampe e per far sì che sia sempre al nostro fianco. Per quest’ultimo aspetto può aiutarci la tecnologia: il microchip. Prima di prendere un cane è necessario per legge sapere se ha il microchip o provvedere subito a questa mancanza. Se ci troviamo nella seconda situazione ecco come agire seguendo questi semplici passaggi.
2/7 Occorrente
- Tempo, conoscenza, affetto, soldi, veterinario
3/7 – Cos’è il microchip e la sua regolamentazione
Il microchip è un semplice transponder, una capsula di vetro biocompatibile delle dimensioni di 11×2 millimetri che non provoca alcuna reazione nell’animale. Non emette nessuna onda ed ha all’interno un chip leggibile solo da veterinari abilitati, canili e Asl muniti di apposito lettore di microchip per cane. Con la Dichiarazione universale dei diritti degli animali, sottoscritta a Bruxelles nel 1978, i nostri animali ed in questo caso il cane, hanno acquisito sempre più diritti e soprattutto una dignità. Dal momento in cui si decide di prendere un cane, è necessario innanzitutto effettuare l’iscrizione all’anagrafe canina della regione dove risiede e recarsi dal veterinario per l’impianto del microchip, diventato ormai obbligatorio a partire dal primo gennaio del 2005.
4/7 – Perchè mettere il microchip
Iniziamo col dire, che l’installazione del microchip non si basa su una scelta volontaria del padrone bensì rappresenta un vero e proprio obbligo, utile prima di tutto a responsabilizzare il proprietario che molto spesso acquista un cane come se fosse un oggetto, non adottando le giuste attenzioni. Chi non inserisce questo strumento indispensabile al proprio cane, oppure chi decide di inserirlo in ritardo, precisamente oltre due mesi, deve sapere che è soggetto ad una sanzione sancita dalla legge, di circa 80 euro.
5/7 – Come mettere il microchip
Occorre semplicemente recarsi dal veterinario, il quale provvederà ad inserire il microchip sotto la pelle del vostro cane, precisamente sulla parte laterale del collo, all’altezza delle scapole sulla linea dorsale, attraverso un’apposita siringa sterile e monouso, il procedimento non richiede nessuna anestesia, non è per niente doloroso ed è anallergico, il vostro cucciolo non ne risentirà né psicologicamente e né fisicamente. Il prezzo varia da un minimo di 20 euro fino ad un massimo di 35 euro, per chi invece vuole risparmiare è possibile recarsi anche presso l’Asl competente del proprio territorio, il prezzo varia dalle 5 ai 10 euro, talvolta può essere anche gratuito.
6/7 – Funzioni microchip
Il microchip viene utilizzato sia per gli animali domestici, ma anche all’interno dei rifugi, centri di lotta al randagismo ed all’interno dei canili. Questa piccola capsula è dotata di diverse funzioni molto importanti, prima di tutto aiutano a ritrovare il nostro cane in caso di smarrimento o rapimento, ma sono anche molto utili al veterinario per verificare lo stato delle vaccinazioni. Inoltre è uno strumento indispensabile per la lotta all’abbandono dei cani, poiché è molto facile risalire al padrone grazie all’iscrizione all’anagrafe canina.
7/7 – Cosa fare con un randagio
Capita spesso, soprattutto in estate quando la maggior parte delle persone va in vacanza, di trovare in strada cani abbandonati, lasciati senza pietà senza cibo nè acqua e destinati così a morte certa. Il nostro dovere alla vista di una simile situazione dovrebbe essere quello di fermarci ogni volta che ne vediamo uno, ed anche se non possiamo tenerlo, possiamo sempre affidarlo ad un canile. La prima cosa da fare è vedere se ha un microchip, possiamo provare a toccare il collo dell’animale per cercarlo, ma molto spesso non si sente al tatto, quindi cosa più opportuna è andare dal veterinario, il quale dispone di un apposito apparecchio elettronico per localizzarlo, se non è possibile risalire alle 15 cifre che compongono il chip, è bene contattare un centro per cani randagi che provvederà immediatamente ad occuparsi dell’animale.