1/6 – Introduzione
Le tecniche di addestramento per cani sono tante e capire qual è quella piú adatta a noi ed al nostro cane puó essere difficile. Razza, indole, etá del cane; pazienza, costanza e tenacia del proprietario; contesto familiare ed abitativo sono fra i molti fattori che determinano la riuscita o il fallimento di un metodo.
Non temete: perfino i professionisti del mestiere si trovano in disaccordo su quali siano i metodi piú efficaci ed etici ed impiegano congiuntamente differenti tecniche per ottenere i migliori risultati dal training. In questa guida troverete 5 fra i principali metodi di addestramento per cani. Per ciascun metodo, oltre ai principi su cui si basa, andremo a vedere pro e contro per capire chi potrebbe beneficiarne.
2/6 – Approccio cane alfa o dominante
La tecnica d’addestramento del cane alfa o dominante si fonda sulla forma mentis istintiva di appartenenza al branco e mira a instaurare una relazione di adeguata sottomissione e dominanza fra proprietario e cane. In base a questa teoria il cane vede la sua famiglia come il suo branco e segue una gerarchia sociale, proprio come i lupi selvatici, suoi antenati. Il maschio alfa all’interno del branco ha la leadership, pertanto occorre insegnare al cane a rispettare gli esseri umani della famiglia come alfa e a sottomettersi.
Per mettere in pratica questo metodo dovete trasmettergli fiducia ed autoritá. Essere i primi quando si tratta di mangiare, entrare o uscire da una stanza o camminare al guinzaglio. Se il vostro cane vuole uscire, deve sedersi prima che voi apriate la porta. Se vuole mangiare deve attendere con calma mentre voi preparate la sua pappa. È fondamentale saper comprendere il linguaggio del corpo del cane e reagire conseguentemente.
Normalmente, quando si segue questo metodo, il cane non deve sedersi su divani o letto con voi e voi non dovete abbassarvi al livello del suo sguardo, perché questi segnali gli dicono che instaurate una relazione paritaria. Voi siete al comando, siete voi i dominanti. Questa tecnica è stata resa popolare da Cesar Millan, ma alcuni addestratori la ritengono obsoleta, in quanto la dinamica del branco di lupi che vivono selvatici non corrisponderebbe a quella osservata in cattivitá.
Efficace per frenare comportamenti non desiderati, l’approccio del cane alfa spesso si rivela carente nell’identificare le cause di un comportamento sbagliato e puó lasciare il cane in perenne stato di ansietá o timore. La lotta per il dominio potrebbe infatti diventare una caratteristica costante nel rapporto padrone-cane. Quando questo requisito necessita di essere continuamente sottolineato e rafforzato, potrebbe rivelarsi difficoltoso o perfino pericoloso in presenza di bambini o anziani in famiglia.
3/6 – Ripetizione positiva
Questa tecnica si è diffusa anche grazie a Dawn Sylvia-Stasiewicz, addestratrice del cane della famiglia Obama. La teoria sottostante questa tecnica è piuttosto semplice: i cani ripeteranno un comportamento giusto se questo viene seguito da un premio o ricompensa. I comportamenti che consideriamo sbagliati non ottengono premi o riconoscimenti. Pertanto, qualora dovessimo punire il cane, lo faremmo sottraendogli un gioco o uno snack. Non sono necessari duri rimproveri o punizioni fisiche.
Per prima cosa dovete impartire ordini concisi, essenziali come “Sit”, “Stay”, “Come” (Seduto. Fermo. Vieni). Una volta ottenuto il comportamento desiderato dovete premiarlo immediatamente, entro pochissimi secondi. In tal modo il cane associa inconsciamente il comportamento in questione con la ricompensa. Alcuni addestratori combinano questo metodo con il clicker, per dare al cane un segnale chiaro ed inequivocabile del momento esatto in cui il comportamento corretto viene compiuto.
La tecnica della ripetizione positiva richiede perseveranza e pazienza; inoltre tutti in famiglia debbono usare lo stesso metodo di comandi e ricompensa. Dovreste iniziare ricompensando il cane ogni volta che fa la cosa giusta, andando gradualmente a scemare nel tempo con premi intermittenti, mano a mano che il comportamento desiderato diviene una costante.
Fra le gratificazioni a vostra disposizione ci sono giochini, bocconcini, piccoli snack, coccole e carezze. State peró bene attenti a non esagerare col cibo.
4/6 – Addestramento con Clicker
Anche l’addestramento con il clicker si fonda sul comportamentismo e si basa molto sugli stessi principi della ripetizione positiva. Consiste nel far ricorso ad un semplice dispositivo che emette un suono immediato e marcato (tipo “clic-clac”), quale un fischietto o apposito clicker, per segnalare al cane quando un comportamento desiderato viene eseguito. Il vantaggio di questo metodo consiste nel fatto che inviate un segnale al cane nel preciso momento in cui il comportamento a lui richiesto ha termine ed esattamente cosa viene premiato. Gli addestratori poi usano il clicker per plasmare nuovi comportamenti ed aggiungere comandi verbali. Come?
Innanzitutto il cane deve essere addestrato a capire che il suono di un clic-clac significa che è in arrivo un premio. Poi il cane puó imparare ad associare un comportamento con un clic-clac ed un premio, infine potete introdurre il comando verbale per creare una nuova associazione comando-azione.
Impiegato insieme ad altri metodi, il clicker puó rivelarsi efficace per educare il cane a comportarsi bene, ma non sempre funziona per reprimere atteggiamenti sbagliati o indesiderati.
5/6 – Addestramento con collare elettrico
L’addestramento con collare elettrico si fonda sull’uso di un collare apposito che, dietro comando del proprietario, invia una scossa elettrica o emette uno spray alla citronella, quando un cane non esegue il compito assegnato. Si ricorre a questa tecnica per addestrare a distanza quando non si puó usare un guinzaglio. Ad esempio per far rimanere un cane all’interno di determinati confini in una proprietá priva di recinzione. O per insegnargli a lavorare in gruppo, nei campi o per cacciare.
Fra i problemi connessi a questo metodo troviamo il fatto che si basa sul concetto di punire un comportamento sbagliato invece che premiare; implica che il cane apprende quel che non deve fare piuttosto che quello che dovrebbe fare. Altro svantaggio: puó creare elevate dosi di stress e condurre il cane ad uno stato di ansietá permanente. Specie se lasciato in mano a bambini, si rischia di ricorrere eccessivamente al collare elettrico, provocando dolore fisico e psicologico al cane, anche quando non necessario. Per questa ragione solitamente si raccomanda l’uso solo ad addestratori professionali, in grado di non esagerare e farne un adeguato uso.
6/6 – Training relazionale
Il training relazionale è una tecnica che combina vari metodi, per ottenere un approccio piú personalizzato, sia per il cane che per il proprietario. La specifica relazione fra cane ed essere umano determina ogni step dell’addestramento. In pratica si tratta di andare incontro alle necessitá individuali e specifiche di cane ed addestratore, per promuovere una comunicazione biunivoca, rafforzare il legame, stabilire una relazione di reciproco vantaggio.
Prima di ogni sessione di addestramento il proprietario deve sapere come leggere il linguaggio del corpo del proprio cane, quali premi lo motivano maggiormente, come venire incontro alle sue necessitá specifiche.
Si ricorre alla ripetizione positiva per incoraggiare i comportamenti desiderati e l’ambiente circostante viene controllato per limitare al minimo qualsiasi comportamento indesiderato. Si procede passo per passo, sulla base del precedente successo ottenuto. Ad esempio un cane deve imparare a sedersi eseguendo il comando “sit” in una stanza silenziosa, prima di provare a farlo in un parco circondato da bambini ed altre distrazioni.
Durante l’addestramento le difficoltá devono aumentare gradualmente. Quando il cane non risponde eseguendo il comportamento desiderato, il proprietario deve capirne la ragione piuttosto che punire. Deve domandarsi: il cane è distratto? Non sente bene? Si è fatto male? Non ha voglia di eseguire il comando?
Questo metodo porta ad un legame molto profondo fra essere umano e cane, ma richiede tempo e pazienza.