1/5 – Introduzione
I rettili sono animali dal fascino immenso. Alcune specie sono antichissime e averle vicino può farci sentire come se fossimo nel loro habitat, nel deserto australiano o nei canyon americani. Tuttavia, in Italia, esistono regole ben precise su quali specie possono essere detenute; questi limiti sono stati posti per due motivi: evitare le situazioni più pericolose e proteggere alcune specie minacciate.
In questa breve guida scopriremo tutto ciò che c’è da sapere sui rettili legali in Italia, in modo da non avere mai problemi con l’animaletto che sceglierete di tenere con voi.
2/5 – Le categorie non detenibili
La legge, in Italia, ha lavorato per esclusione nel momento di sancire quali rettili siano detenibili. In particolare, quattro famiglie di animali non possono essere possedute a nessun fine nel nostro Paese, anche in caso siano presenti certificati e documentazioni. Queste specie sono state escluse per un principio di sicurezza: alcune di esse, infatti, date le dimensioni e la pericolosità, potrebbero creare situazioni estreme, che il legislatore ha voluto evitare del tutto.
In questa lista troviamo, dunque, varani, coccodrilli di tutte le taglie e specie, rettili velenosi e supercostrittori. Le prime tre categorie sono chiare, mentre per la quarta potrebbero sorgere dei dubbi su quale scala di grandezza differenzi il “super”-costrittore. Nel caso in cui vogliate adottarne uno, ricordate di informarvi in modo più specifico.
3/5 – Specie protette e Convenzione Cites
Alcune specie di rettili, pur non essendo particolarmente pericolose, non possono essere commercializzate (e quindi nemmeno acquistate, detenute e allevate) per via del loro stato di conservazione minacciato. Accanto a questa categoria vanno considerate anche le specie in pericolo ma comunque acquistabili.
Nel momento dell’acquisto occorre semplicemente informarsi se la specie in questione sia compresa negli elenchi Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione. Basterà cercare la sezione “Reptilia” e consultarla.
4/5 – Le specie autoctone
Un altro limite imposto dalla legislazione italiana riguarda le specie autoctone, ovvero quelle già presenti in natura sul nostro territorio. In quel caso, la detenzione è considerata legale soltanto se l’esemplare è stato importato da un allevatore estero. Il principio è un po’ contorto, ma si può riassumere così: al possessore basterà esibire il certificato di provenienza emesso dall’allevatore, rigorosamente fuori dai confini nazionali, per poter detenere legalmente un rettile autoctono.
5/5 – Ricapitolando: come capire se un rettile è legale in Italia
Come abbiamo potuto vedere, esistono tre requisiti principali che un rettile deve possedere per poter essere allevato in Italia. All’acquirente basterà farsi tre domande per capire rapidamente se ha la possibilità di portare a casa una certa specie di rettile:- “È al di fuori delle categorie pericolose?” Se la risposta è sì, si può procedere con la seconda.- “La vendita e l’allevamento sono consentiti dal Cites?” Se la risposta è ancora sì, rimane da rispondere all’ultima domanda.- “È una specie non autoctona o proveniente da un allevatore estero?” Se anche in questo caso la risposta è positiva, l’esemplare è considerato legale. Nel momento in cui i tre requisiti sono presenti contemporaneamente, dunque, è possibile procedere all’acquisto.