1/6 – Introduzione
La dieta barf consiste nell’alimentare cani e gatti ed altri carnivori utilizzando carne cruda, le parti edibili delle ossa e degli organi. Si tratta di un acronimo che significa Biologically Appropriate Raw Food, cioè il cibo che gli animali mangerebbero in natura. Cerchiamo quindi di capire quali possono essere i vantaggi di questo approccio alla dieta per i nostri amici a quattro zampe.
2/6 – Ingredienti controllati
Le componenti della dieta BARF sono naturali al 100%, perché si tratta di cibo non trattato. Infatti agli animali vengono dati solo alimenti non cotti e privi di trattamento industriale, naturalmente con l’esclusione del taglio. In pratica si dà all’animale ciò che mangerebbe a cose normali se fosse allo stato libero in natura.Questo ci consente di controllare in maniera capillare quali sono gli ingredienti che compongono il suo pasto cosa che con il cibo industriale è impossibile.
3/6 – Ruoli mantenuti
Gli animali si sono evoluti in natura mangiando ciò che cacciavano, ma in moltissimi casi dovendo anche rispettare una gerarchia ben precisa, come per esempio nel caso dei cani perché allo stato brado si muovono in branchi. Poter quindi dare bocconi riconoscibili come avanzi, come tali interpretati da parte dell’animale, lo aiuta a comprendere meglio quale è la sua effettiva posizione nel branco che nel nostro caso è costituito da noi e dei nostri familiari.
4/6 – Facilità di assimilazione
Il cibo che viene dato gli animali in questa dieta è di assimilazione più facile, non solo perché si tratta di un alimento che ti avrebbero in natura, ma anche perché durante le fase della masticazione, l’animale non è facilitato nel suo compito. Di conseguenza deve utilizzare le tecniche innate che gli consentono di irrorare meglio di saliva il boccone e di avere quindi una digestione molto più efficace rispetto per esempio al caso del cibo secco che si sfa sotto i loro denti.
5/6 – Modello preda
L’animale trovandosi di fronte a cibo molto simile a quello che mi spetterebbe nel caso di frequentazione di un branco in natura si trova sostanzialmente a poter vedere il suo cibo così come se fosse una preda vera e propria. Quindi per esempio fornirgli ossa con attaccata ancora un po’ di carne, oppure spezzoni di animali con la pelliccia, lo aiutano ad affrontare il pasto in maniera più naturale e meno traumatica, ovverosia più adatta alla sua natura parzialmente selvatica.
6/6 – Bilanciamento dei nutrienti
In questo modello alimentare è l’animale stesso ad autogestire in maniera spontanea il bilanciamento delle varie esigenze nutrizionali. Questo viene fatto in maniera molto semplice perché gli animali hanno un istinto che li porta a mangiare principalmente ciò di cui hanno bisogno.Quindi se la proposta di cibo è abbastanza ampia, soprattutto nel caso in cui ci siano più animali da nutrire, ognuno di loro prenderà la parte di cibo che gli serve senza quindi acquisire un volume non necessario. Cosa che è, per esempio, impossibile con mangimi industriali perché ogni boccone è già bilanciato dall’esterno e quindi ci possono essere anche degli eccessi non voluti.