1/7 – Introduzione
La ragione per cui questo grazioso pesciolino viene chiamato con questo originalissimo nome è il fatto che il suo aspetto è talmente colorato da somigliare ad un clown circense, ma il suo vero nome latino è “Amphiprioninae”. È diventato celeberrimo negli ultimi anni con il film animato “Alla ricerca di Nemo”, prodotto dalla Walt Disney Production, il cui eroe è proprio un pesce pagliaccio. Generalmente esso si nutre di plancton.
2/7 Occorrente
- Un acquario attrezzato con termometro, con 60 litri di acqua di mare, un anemone,
3/7 – L’habitat
Il pesce pagliaccio vive nella barriera corallina dell’Oceano Indiano, che è il suo habitat naturale e si presenta come un pesce tozzo e schiacciato lateralmente. La sua caratteristica pigmentazione non è propriamente esclusiva, perché la ritroviamo anche nelle varietà della sua specie, che riportano in genere una tonalità rossastra che tende al colore arancio con striature laterali nere e bianche. Le pinne possedute dal pesce pagliaccio sono grandi in proporzione al corpo, con punte arrotondate, proprie di quel tipo di pesci che fanno piccoli spostamenti, quindi piuttosto stazionarie.
4/7 – I cespugli marini
Il pesce pagliaccio vive in perfetta sintonia e simbiosi con le attinie e gli anemoni, i tipici cespugli marini muniti di tentacoli urticanti, che abitano anch’essi nelle barriere coralline. Possiamo anzi senz’altro dire che tra loro esiste un vero e proprio modus vivendi, in quanto il nostro pesciolino provvede alla pulizia degli ospitanti, alimentandosi dei parassiti che li infestano, e ricevendo in cambio protezione dai eventuali predatori, mimetizzandosi tra di essi. Esso può agire in tal senso perché risulterebbe essere immune dai tentacoli urticanti di attinie e anemoni, producendo, secondo alcuni studiosi, una sostanza sulla sua pelle che lo rende sgradevole ai medesimi. Questa teoria è stata comprovata dal fatto che il pesce pagliaccio, cambiando spesso cespuglio di anemoni ove vive, ha bisogno di alcuni giorni per ambientarsi nella nuova dimora. E questo succede perché, nel frattempo, il suo organismo ha bisogno di analizzare e produrre il muco immunizzante idoneo al nuovo tipo di organismo marino che lo ospita.
5/7 – La famiglia
Il pesce-pagliaccio è tipicamente territoriale e gerarchico: infatti vive in piccoli nuclei familiari comandati una femmina. E per effetto del fenomeno dell’ermafroditismo, di cui esso è portatore, nell’eventuale circostanza della morte della compagna, diventa anch’esso femmina, prendendo così il suo posto, mentre gli altri, a seguire, coprono la scala gerarchica. La deposizione delle uova viene effettuata nel contesto della protezione dell’anemone ed il maschio del pesce pagliaccio provvede a fertilizzarle, emettendo una specie di fibra protettiva con cui le avvolge. La nascita dei piccoli avviene nel giro di una settimana, ma presto anch’essi diventeranno attivi e si metteranno subito a gravitare intorno all’anemone natio.
6/7 – L’aspetto
Il pesce pagliaccio, con la bellezza dei suoi colori e del suo aspetto, attira molto i bambini, ma è necessario dire che non è molto adattabile a vivere in cattività. Essendo l’oceano il suo habitat naturale, diventa difficile creargli un ambiente con delle similitudini oceaniche e procurarsi spesso 50-60 litri di acqua marina e tutti gli altri ingredienti che servono alla sua sopravvivenza. E non bisogna dimenticare inoltre che esso appartiene ad una specie protetta.
7/7 Consigli
- ha bisogno di molte cure e ambiente adatto