1/9 – Introduzione
Il suo nome scientifico è Python, o anche Rettile Squamato, vive sugli alberi e nonostante l’aspetto spaventoso non è affatto aggressivo e se non disturbato è del tutto docile. Il pitone può raggiungere i 10 metri di lunghezza, pesare più di 150 kg e avere una stretta in grado di soffocare animali grandi quanto un cervo.
2/9 Occorrente
- terrario
3/9 – L’habitat del pitone
A seconda della specie il pitone vive in quasi tutti i continenti, eccetto l’Europa. Prediligono i climi tropicali con un tasso di umidità particolarmente elevato. È diffuso in Africa, soprattutto in Madagascar ed a sud del Sahara, in America settentrionale, Asia e Oceania ( in Australia e Nuova Guinea). Preferiscono gli ambienti ricchi di vegetazione, le foreste tropicali e le aree vicine ai grandi fiumi in quanto sono ottimi nuotatori. Le specie più piccole vivono generalmente sugli alberi, dove si mimetizzano e si acquattano in attesa di una preda da divorare. Altri ancora passano giornate intere rintanati all’interno di tane scavate da altri animali per uscirne solamente di notte o per scaldarsi al sole.
4/9 – Le caratteristiche del pitone
Le specie riconosciute sono circa sette. Le specie più conosciute sono il pitone reticolato, il pitone delle rocce indiano, il pitone reale e il pitone dell’angola . A seconda della specie ha un lunghezza variabile, il reticolato raggiunge i 10 metri di lunghezza. Tra le sue caratteristiche principali ci sono la testa a forma triangolare, le pupille verticali, le narici all’insù e la coda prensile. È molto longevo: si stima che alcuni pitoni reali siano in grado di sopravvivere per quarant’anni. Come il boa e l’anaconda, il pitone non è velenoso, poiché non è dotato di ghiandole velenifere, ma questo non lo rende meno pericolo. È assai noto, infatti, per la tecnica mortale con la quale cattura le proprie prede: dopo aver azzannato la preda, con i propri lunghissimi denti mandibolari e mascellari, la avvolge tra le sue spire, in una morsa stretta, fino a soffocarla. Una volta uccisa, il pitone ingoia per intero la preda, digerendola per diversi giorni.
5/9 – L’alimentazione del pitone
Sono dei predatori carnivori e si alimentano principalmente di piccoli roditori e uccelli. La caccia avviene al crepuscolo. In cattività si possono alimentare sia con prede vive che con prede già morte, ma in quest’ultimo caso il pitone deve essere già stato abituato alla preda morta. È importante non sovralimentarlo, ma rispettare i ritmi fisiologici tra un pasto e l’altro. È anche importante identificare il motivo dei loro digiuni, che molti ritengono fisiologici, ma in molti casi sono solo il risultato di errori di stabulazione, come temperatura troppo bassa o un errato tasso di umidità.
6/9 – La riproduzione del pitone
In natura il ciclo riproduttivo viene regolato dai cambiamenti climatici, mentre in cattività sarà necessario abbassare la temperatura del terrario prima degli accoppiamenti. Quando la femmina è pronta all’accoppiamento la sua temperatura corporea raggiungerà i 31°C, e rimarrà ad una temperatura costante per tutto il periodo riproduttivo in modo tale da mantenere caldi gli embrioni. Sono ovipari ed una femmina di pitone può deporre fino a 100 uova, covandole per tutto il periodo di gestazione senza toccare cibo. I piccoli nascono del tutto formati e completamente indipendenti.
7/9 – Il pitone albino
Il pitone albino è una variante del pitone, in particolare di quello reale e del molluro. Sono molto rari e la loro colorazione dipende da una mutazione genetica che determina una colorazione gialla e il colore degli occhi rossi. Questi esemplari sono più costosi rispetto agli altri pitoni e le loro dimensioni dipendono da quale tipo di pitone derivano, infatti il pitone reale raggiunge i 2 metri di lunghezza, mentre il molluro arriva a superare i 4 metri di lunghezza.
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9/9 Consigli
- Se si desidera alimentare il pitone con prede morte sarà necessario acquistare un pitone già abituato a mangiare cibo non vivo.