1/6 – Introduzione
La pantera è un animale molto temuto, misterioso ed affascinante. Il suo nome scientifico è Panthera Pardus, la sua classificazione risale al 1758; è una specie carnivora appartenente alla famiglia dei Felidi. Il suo habitat comprende l’intero territorio africano, l’Asia meridionale ed orientale, con maggiore concentrazione nelle isole della Sonda. In realtà il nome “pantera” non è altro che un sinonimo di “leopardo” ma molti sono invece convinti che si tratti di due specie differenti. Ma andiamo subito a scoprire tutto sulla pantera.
2/6 – Le origini della specie
Per prima cosa parliamo del color del manto della pantera. Il colore della pantera nera è dovuto ad un eccesso di melanina, detto melanismo, che lo rende così scuro. La variante nera è stata selezionata per molto tempo dall’uomo, sia a scopo di intrattenimento, sia come esotico animale da compagnia. La selezione ha fatto sì che le sue caratteristiche si distanziassero un po’ da quelle del leopardo: la pantera nera è più piccola e leggera, le macchie sono comunque presenti sul mantello, è famosa per l’aggressività dovuta ai ripetuti incroci che ne hanno alterato il temperamento rendendola più nervosa; è nota anche per le sue straordinarie abilità di caccia essendo capace di uccidere animali anche di seicento chilogrammi più pesanti di lei.
3/6 – La pantera bianca
Oltre alla pantera nera esiste anche la pantera bianca, la quale presenta un manto di colore bianco. Per questo tale ultima specie è detta anche “albina” o “leucistica”. Il leucismo (dal greco Leukòs, bianco) è una particolarità genetica dovuta ad un gene recessivo che conferisce un colore bianco alla pelliccia. Il leucismo è infatti causato dall’assenza di tirosinasi, enzima necessario alla sintesi della melanina. Gli animali leucistici, come la pantera bianca, non sono eccessivamente fotosensibili come gli albini. Sembra anzi che siano più resistenti al calore perché il colore bianco, avendo l’albedo massima, consentirebbe la più elevata riflessione di radiazione incidente, riducendo di conseguenza l’assorbimento termico.
4/6 – Un felino agile e veloce
Inoltre fa parte dei felini del genere Panthera insieme al leone, al giaguaro e alla tigre ma fra questi è la più leggera e la più agile, tanto da essere in grado di arrampicarsi sugli alberi. Non è raro, infatti, vederle riposare ciondolando da qualche ramo e riescono addirittura a trascinare fin lassù prede di peso pari o superiore ad esse. Questo comportamento è stato sviluppato per proteggere il proprio cibo da altri predatori più grossi o da branchi di iene in cerca di carcasse.
5/6 – Comportamento della pantera
Nel continente africano, la sua dieta comprende gnu, antilopi, zebre, talvolta anche gorilla e scimpanzé; in quello asiatico invece va a caccia di maiali selvatici, scimmie e cervi; completano il tutto scoiattoli, uccelli, rane, pesci e addirittura insetti. La pantera è un animale abbastanza solitario, ma durante il periodo degli amori si susseguono scontri sanguinosi per contendersi le femmine. Dopo l’accoppiamento il periodo della gestazione si prolunga per circa novanta o cento giorni e di solito termina con la nascita di due piccoli, a volte soltanto uno.