1. I gatti di tre colori sono (quasi) tutti femmine
I gatti dal pelo maculato arancione, bianco e nero, chiamati calicut o tartaruga, sono sempre femmine per cause genetiche. È infatti il cromosoma X a essere portatore delle informazioni per la sintesi dei due colori e, affinché questa caratteristica compaia nel pelo, bisogna che sia presente su entrambi i cromosomi (serve quindi la combinazione XX, che identifica il sesso femminile). Dunque solo un’anomalia cromosomica può portare un gatto maschio ad avere tre o più colori sul pelo, il che è molto raro, e purtroppo comporta sterilità per il micio.
2. Perché i gatti vanno matti per l’erba gatta?
Quando la vedono i gatti ne restano come stregati: ne annusano il fusto o le foglie, vi si strusciano o vi ci si rotolano, la leccano e la masticano, e magari le fanno anche le fusa (con nostra somma gelosia!). Tant’è che questa pianta, la Nepeta cataria, è ormai conosciuta comunemente come erba gatta. Ma perché piace così tanto ai gatti? Il merito è della sostanza contenuta nelle sue foglie, il Nepatalactone, che ha un effetto quasi allucinogeno su di loro che iniziano a manifestare segni di eccitazione e grande piacere. Ma potete stare tranquille, questa “droga” non crea dipendenza, non provoca overdose e l’effetto svanisce dopo una quindicina di minuti!
3. Quanti artigli hanno i gatti?
Mentre gli umani hanno lo stesso numero di dita nelle mani e nei piedi, i gatti hanno cinque artigli nelle zampe anteriori, ma quattro soltanto in quelle posteriori. Anche alcune razze di cani hanno questa peculiarità, altri invece ne hanno cinque anche nel posteriore (il famoso “sperone”).
Ma sapevate che esistono anche gatti polidattili, ovvero con un numero di dita diverso, di solito maggiore, rispetto al gatto comune? La più celebre di questi gatti è “Snow White” (in italiano Biancaneve), la gatta più amata dallo scrittore americano Ernest Hemingway. Biancaneve, che fu donata all’artista dal capitano di una nave, aveva la particolarità di avere sei artigli per zampa: questa caratteristica genetica è stata trasmessa, generazione dopo generazione, a tutti i suoi eredi, che vivono ancora nella casa di Ernest Hemingway a Key West, in Florida, oggi museo aperto al pubblico. Ci sono ancora circa 56 tra i suoi discendenti di cui quasi la metà polidattili, come la loro…bisnonna.
4. I gatti non percepiscono il sapore dolce
Le papille gustative del gatto non sono in grado di riconoscere il dolce: non è una questione di gusti bensì di genetica. Quindi la prossima volta che vi guarderanno con i loro occhioni dolci mentre mangiate un gelato, non sentitevi in colpa: dividerlo con loro sarebbe un gesto d’amore meno apprezzato di quanto potreste pensare!
5. Sono dei gran dormiglioni
Vi sarete accorte, non senza un pizzico di invidia, che i gatti amano sonnecchiare per ore e ore. Sono infatti fra gli esemplari più dormiglioni del regno animale: spendono quasi metà della loro vita a dormire, con brevi e continui pisolini ristoratori. Questo ha una spiegazione evolutiva: essendo in natura predatori, hanno bisogno di ricaricare le batterie dopo (o in vista) delle loro battute di caccia, attività che comporta grande dispendio di energie. Lo stesso vale per i nostri gatti domestici, feroci cacciatori di topolini finti, palline di carta e altri simpatici giochini. Perciò non lasciatevi ingannare: più un gatto è vivace, maggiore sarà il suo bisogno di dormire.
Per la cronaca, il restante 25% della loro vita lo passano invece a prendersi cura del loro pelo e della loro igiene personale…non male la “vita da gatti”, vero?
6. Perché i gatti odiano gli umani?
A differenza dei cani, che farebbero qualunque cosa per il proprio padrone, i gatti sono noti per essere schivi e altezzosi, se non proprio indifferenti ai propri amici umani. Il web è pieno di divertentissime immagini che prendono in giro questo loro modo di essere, ritraendoli mentre complottano silenziosamente contro i loro ignari padroni. La realtà è che i gatti non ci odiano, sono soltanto un po’ diffidenti e timidi con chi non conoscono, mentre sono pronti ad aprirsi e a mostrare tutta la loro dolcezza con chi ritengono degno della loro compagnia.
7. Non vedono bene da vicino ma hanno un udito eccezionale
Oltre a non avere una percezione dei colori chiara come quella umana (riescono a percepire solo blu e verde), i gatti hanno una vista che tende a divenire offuscata al di sotto dei 15 centimetri. La natura ha sacrificato la visione ravvicinata dei particolari e una “chiara” visione dei colori, a favore invece di una buona visione notturna, 6-8 volte migliore di quella umana, permettendogli di distinguere le scale di grigi e di muoversi senza problemi durante il crepuscolo, il momento preferito da questi felini per la caccia. Inoltre, da buon predatore, il gatto può però vantare un udito eccezionale, superiore di 1,5 volte a quello del cane e 4,5 volte in più rispetto all’uomo.
8. Nascono sempre con gli occhi azzurri
Vi è mai capitato di tenere fra le mani dei gattini appena nati? Se sì, probabilmente saprete che per i primi giorni di vita sono pressoché ciechi in quanto i loro occhi non sono ancora completamente sviluppati. Soltanto dopo un paio di settimane, quando saranno pronti ad aprire gli occhi e guardare il mondo, potrete notare che sono di un bel colore azzurro. Questo dipende dal modo in cui la luce viene rifratta nell’occhio, che cambierà con il progressivo sviluppo del cucciolo, insieme al grado di melanina presente nell’occhio. Crescendo infatti la tonalità inizierà a cambiare fino a raggiungere una varietà di sfumature e tonalità differenti (dal marrone al verde fino al giallo, all’arancio o al grigio) dipendenti anche dalla razza del gatto. Solo poche varietà manterranno il loro colore azzurro per tutta la vita.
9. Non si riconoscono allo specchio
Chi ha un micio se l’è sempre chiesto: ma i gatti si riconoscono allo specchio? Le reazioni dei pets davanti al loro riflesso sono infatti tra le più curiose: alcuni si spaventano, altri giocano, altri ancora cercano di attaccare il nemico. Questo accade proprio perché, come hanno dimostrato alcuni esperimenti condotti su diverse specie di mammiferi fra cui anche cani e gatti, non riconoscono se stessi nello specchio (a differenza di delfini, scimmie ed elefanti). Dopo una prima fase di curiosità o diffidenza, si tranquillizzano quando capiscono che non c’è nessuna minaccia per loro, ma al massimo un partner “virtuale” per i loro giochi.
10. Questione di equilibrio
A differenza di noi umani, che camminiamo seguendo i sistemi diagonali del corpo (quando la gamba sinistra è avanti portiamo avanti, per istinto, il braccio destro), il gatto cammina e corre muovendo gli arti posteriori e anteriori dello stesso lato. Ve ne eravate mai accorte? In tutto il regno animale, ci sono soltanto altre due specie che condividono con lui questa caratteristica: la giraffa e il cammello.