A chi non è mai capitato di fare discorsi interminabili con il proprio animale domestico? Rivolgergli la parola, chiacchierare con lui o lei e sottoporgli questioni fondamentali per la vostra vita o domande da un milione di euro, per finire a guardare il suo musetto perplesso.
Non sappiamo se davvero possono capirci, ma una cosa è certa: a volte, grazie alle loro “non parole” troviamo le risposte che cercavamo!
Perché parliamo agli animali?
Parlare con i propri animali domestici è in realtà segno di altre qualità importanti, secondo la scienza.
Gli animali domestici spesso sono considerati alla stregua dei nostri migliori amici: sempre al nostro fianco, ci supportano e ci amano (sì, anche i gatti, a modo loro, ci amano!) e quindi non c’è da meravigliarsi se a volte sentiamo il bisogno di condividere i nostri sentimenti e pensieri con loro.
Ora questi comportamenti sono appoggiati da studi ed evidenze scientifiche: i ricercatori chiamano questo fenomeno antropomorfismo. Prima che le vostre manie ipocondriache prendano il sopravvento vogliamo informarvi che no, l’antropomorfismo non è una malattia e non è contagioso.
L’antropomorfismo è la tendenza umana, del tutto naturale, di attribuire emozioni e caratteristiche dell’uomo ad oggetti/animali non appartenenti alla nostra specie. L’evoluzione della scienza e degli studi ci permette oggi di definirla anche come una particolare forma di intelligenza perché si basa sulla creatività e sull’empatia: è infatti un grande pregio dell’essere umano saper capire i sentimenti ed essere in grado di attribuire significati ed emozioni in maniera genuina, senza attuare prima una distinzione fra umani e non.
Un rapporto che inizia dall’infanzia
Il rapporto bambino-animale è uno dei più forti di questo pianeta e si costruisce nei pomeriggi d’estate, nei pisolini pomeridiani, negli anni che passano mentre si cresce insieme. In sostanza, i bambini sono i primi ad accorgersi che i nostri animali possono, in qualche modo, capirci, anche solo con uno sguardo.
Possiamo quindi dire che i bambini, in un certo senso, sono più intelligenti dei grandi, perché dotati di un’intelligenza emotiva più spiccata. Inoltre riescono a creare amici dal nulla, ad inventarsi intere conversazioni e a costruire rapporti con i propri amici animali forti e duraturi, che non dimenticheranno mai.
Ne sa qualcosa chi, da piccola, ha posseduto un animale: scommettiamo che adesso quei momenti sono parte dei tuoi ricordi più belli!
E quando si cresce?
Tutto cambia. La fantasia arretra, e la vita “reale” si fa spazio nelle nostre giornate, dove non è possibile lasciarsi andare alla fantasia e immaginarsi il proprio cane… come il uno psicoterapeuta! Oppure no?
Abbiamo paura di parlare con il nostro animale perchè non vogliamo essere presi per matti ma la verità è che parlare con il proprio pet è sintomo di intelligenza, un’intelligenza che parla di e ai sentimenti.
I veri matti sono quelli che non capiscono quanto lo sguardo del tuo amico peloso significa per te e non capiscono che tutti avrebbero bisogno di sfogarsi con il proprio fido almeno 15 minuti al giorno e anche di più, se la giornata è stata pesante.
La tua capacità di vedere il tuo animale domestico anche come un amico non è un limite ma una risorsa per il benessere quotidiano. Tu dalla tua hai la scienza e la consapevolezza che non c’è niente di sbagliato ma anzi, è liberatorio e soddisfacente, però anche utile perché ti aiuta a mantenere sotto controllo i livelli di stress e di ansia.
Ma non solo: parlare con il tuo animale domestico ti rende sana, equilibrata e capace di provare ancora le emozioni genuine di un tempo.
Insomma, non c’è niente di più naturale che parlare con i proprio amici animali!