Una delle novità più significative che hanno interessato il mondo
universitario in questi ultimi anni è stata senz’altro l’istituzione
dei corsi di laurea online. In verità all’estero
è ormai una realtà ben consolidata: nel mondo sono infatti più
di 400
gli atenei che utilizzano le nuove tecnologie per l’insegnamento.
Negli U.S.A. lo sviluppo delle università virtuali risale agli anni ’90,
in concomitanza con il boom di Internet.
Nel vecchio continente le esperienze maggiormente interessanti sono localizzate
nell’area scandinava e nel Regno Unito, dove però è da registrare
il sostanziale fallimento di un ambizioso progetto pubblico, denominato e-University,
che, lanciato nell’anno 2000, avrebbe dovuto attrarre, secondo le previsioni,
ben 250mila studenti in tre anni e che invece ha racimolato il ben più
misero numero di 950 iscrizioni (il fallimento è stato peraltro imputato
alla mancanza di un forte coordinamento centrale dell’iniziativa).

Nell’Unione Europea l’e-learning copre comunque il 20% del mercato. E in Italia?
Il via libera, dal punto di vista normativo, è arrivato con il decreto
ministeriale presentato nell’aprile 2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
n° 98 del 29/04/2003, divenuto operativo nel marzo 2004, che porta i nomi
dei ministri dell’innovazione Lucio Stanca e dell’istruzione Letizia Moratti.
La maggior parte degli iscritti all’università telematica appartiene
ad un target di studenti che non può essere raggiunto
dalle università tradizionali
; non c’è concorrenza quindi
tra le due istituzioni, perché quelli in oggetto sono sostanzialmente
studenti "aggiuntivi".
Si tratta infatti, nella maggioranza dei casi, di lavoratori
spesso in età adulta
(30-50 anni) che hanno problemi di tempo
o impegni familiari, che sono impossibilitati a frequentare i corsi di laurea
tradizionali e che magari vogliono riprendere gli studi interrotti anni fa (le
persone potenzialmente interessate sono moltissime se si pensa che, secondo
i dati del ministero dell’istruzione, negli ultimi 40 anni solo 3 dei 10 milioni
di iscritti sono riusciti a conseguire la laurea).
L’università telematica sembra essere un’ottima opportunità anche
per i diversamente abili e per coloro che vivono in sedi
disagiate
o comunque per tutti quei soggetti impossibilitati o limitati
negli spostamenti, persino per i detenuti.


Gli esperti ritengono che questa sia una strada giusta per aumentare il numero
di laureati in Italia, soprattutto nelle aree scientifiche e delle nuove tecnologie.
Per accedere a questi corsi di laurea online, che, è bene ricordarlo,
hanno identica valenza rispetto a quelli tradizionali,
occorre poter disporre di un P.C. multimediale e di un collegamento (meglio
se veloce) ad Internet ed occorre naturalmente saper navigare in Rete e saper
utilizzare le varie funzioni come ad esempio la posta elettronica, ecc. Per
quanto concerne le modalità di insegnamento, ogni università ha
le proprie regole: si va dalle lezioni videoregistrate alla distribuzione di
dispense telematiche, dai test di apprendimento online ai CD-ROM multimediali.
Per alcuni corsi di laurea di facoltà scientifiche una difficoltà
è rappresentata dalle ore di laboratorio, che non si possono ovviamente
fare online. Anche gli esami sono sempre frontali, cioè bisogna andare
a sostenerli in facoltà. Insomma: niente file, aule affollate e snervanti
attese per parlare con professori e assistenti in orario di ricevimento. All’università
ci si entra solo per l’esame: sembra essere questo il principale vantaggio di
studiare online. L’offerta formativa oggi è piuttosto vasta: oltre al
corso di laurea in ingegneria informatica online del Politecnico di Milano (che
è stato il primo istituito in Italia nell’anno 2000), gli altri atenei
che hanno avuto il riconoscimento della loro offerta di istruzione via Internet
sono la romana università telematica Guglielmo Marconi (primo ateneo
italiano interamente in Rete), l’università telematica del Formez (TELMA)
e la Leonardo Da Vinci (promossa dalla Fondazione dell’università di
Chieti), alle quali si aggiungono le università italiane che aderiscono
al consorzio NETTUNO. Attenzione però: i costi della laurea telematica
sono superiori (in qualche caso anche di molto) a quelli dell’università
tradizionale. Interessante, infine, l’iniziativa dell’università Da Vinci
che, a tutela degli studenti, consente gratuitamente a chi non sia soddisfatto
della didattica online di passare ai corsi tradizionali mantenendo gli esami
superati, ma premette anche il passaggio inverso previa integrazione delle tasse
di iscrizione.