Come certi capi evergreen del guardaroba, esistono profumi che, nel tempo,
conservano un’allure di magia intramontabile. Ti raccontiamo i magnifici 8 che hanno fatto la storia. Da provare, almeno una volta nella vita
Eau d’Hermès, la freschezza unisex
Esperidata, speziata e floreale, la prima creazione olfattiva della maison nasce nel 1951 dall’incontro tra Emile Hermès e il profumiere Edmond Roudnitska.
L’idea originale era evocare l’interno di una borsa Hermès che sapesse di “pellame rivestito di effluvi freschi di agrumi e piccanti di spezie”. Ed ecco questo bouquet apprezzato da uomini e donne, una creazione elegante e raffinata che ha superato le mode.
I suoi punti di forza
Un mix di discrezione, sobrietà e, allo stesso tempo, di grande personalità. Merito dell’armonia delle note in un bouquet ricchissimo, fatto di bergamotto, petit grain, limone, lavanda, coriandolo, cardamomo, cumino e cannella. E, ancora gelsomino e geranio, vaniglia, fava tonka, labdano e cuoio.
Piace a chi ama le fragranze fresche, con una persistenza sottile ma a lunga durata, data dalla combinazione frizzante degli agrumi e pungente delle spezie.
Chanel N° 5, il mito
Quando, nel 1921, Coco Chanel e il naso Ernest Beaux crearono il N°5, diedero vita al profumo moderno.
Rompendo la tradizione dell’epoca che amava i monofloreali, mademoiselle Coco chiese al naso «un profumo artificiale, costruito come un abito. Un profumo da donna dall’odore di donna». Beaux la accontentò al quinto tentativo: da qui la scelta del nome.
I suoi punti di forza
Nel bouquet, le note preziose di rosa di maggio, gelsomino, ylang ylang si mescolano con un’overdose di aldeidi, materie prime sintetiche che diedero una spinta nuova alla composizione, rendendola diversa da tutte le altre e, anche per questo, desideratissima. Ci pensò poi Marilyn Monroe a renderla mitica: «A letto indosso solo due gocce di Chanel N° 5».
Piace a chi ama i profumi molto femminili che, pur riconoscibili, assumono una nota personale a seconda di chi li indossa.
Black Opium, l’Oriente sensuale
Aggiornato nella formula e nel packaging, il profumo più sovversivo di Yves Saint Laurent resta, a distanza di anni, un classico.
1977: Yves Saint Laurent lancia Opium, profumo orientale-speziato che racchiude tra le sue note coriandolo, pepe, patchouli, sandalo, ma anche vaniglia, mirra e incenso. L’idea era quella di creare una fragranza ispirata alla Cina imperiale, con un nome evocativo, diciamo pure stupefacente. E la formula decisamente intrigante fece subito centro.
I suoi punti di forza
lI mix è cambiato per restare al passo con i tempi. La versione Black Opium mantiene la stessa base orientale e aggiunge una scia di caffeina che rende il profumo attualissimo.
Piace a chi è attratta dalle fragranze sensuali, avvolgenti e in grado di aggiungere carattere.
Miss Dior, millefiori più uno
Mentre il New Look faceva il giro del mondo sulle riviste più famose, nel 1947 arriva Miss Dior, creato dal naso Paul Vacher.
Lanciato nello stesso anno di creazione della Maison francese, è il primo del brand e all’epoca fece sensazione. Christian Dior sognava per le donne un profumo diverso da tutti gli altri. Chiese a Paul Vacher di creare il ritratto olfattivo di un giardino, sua grande passione. Il risultato? Un chypre floreale che fa da antidoto al grigiore.
I suoi punti di forza
È una di quelle fragranze costruite benissimo, che diffondono gli ingredienti facendone apprezzare ciascuno, ma anche la sintonia dell’insieme. Merito del contrasto tra note verdi e fresche (galbano, gardenia e salvia sclarea) e il fondo caldo cipriato (muschio di quercia e patchouli). Tutto esaltato dal cuore fiorito di gelsomino, rosa, neroli.
Piace a chi cerca un bouquet con una scia esuberante.
Angel, il primo gourmand
Correva l’anno 1992 quando il poliedrico e stravagante stilista Thierry Mugler lanciò, con il naso Olivier Cresp, un profumo insolito nel bouquet e anche nel nome: Angel.
In un mercato allora dominato dai profumi puliti, eterei, minimalisti, arriva una fragranza che rompe gli schemi: un bouquet senza fiori che inaugura il filone orientale gourmand.
I suoi punti di forza
Calamita l’attenzione, seduce, crea uno shock olfattivo che può piacere o no, ma di sicuro si fa notare e riconoscere. Sempre. D’altra parte, Mugler dichiarò: «Volevo ottenere un contatto così sensuale con questo profumo, che istintivamente quasi vuoi mangiare la persona che ami». Merito dell’Ethylmalto (nota sintetica pralinata) mixato a frutti rossi e patchouli (la cui dose qui è fuori dal comune) e ammorbidito dalla vaniglia.
Piace a chi è sedotto dai profumi con note golose che riportano all’infanzia e coccolano i sensi.
Ck One, rivoluzione genderless
Con il suo flacone minimal che ricorda una fiaschetta e il mix fresco e pulito, arriva e spacca. E diventa il profumo degli anni Novanta, della Generazione X.
Mix da condividere, universale, assolutamente inclusivo, CK One è il primo profumo che rispecchia la fluidità di genere. Di rottura, per l’epoca: allora c’erano i maschili o i femminili e questi ultimi erano opulenti e importanti. Ck One sorprende subito: il mix è casual, una leggera fragranza agrumata con un accento di tè verde inconfondibile.
I suoi punti di forza
È un profumo leggero che sa di pulito ma che, alla freschezza del primo impatto, grazie al muschio associato all’ambra nelle note di fondo, aggiunge a fior di pelle pienezza e calore.
Piace a chi cerca qualcosa di fresco, mai invadente, con più carattere e durata di una classica acqua di colonia. Ideale anche per chi con i profumi esagera in quantità.
Aromatic Elixir, l’anticonformista
Nel 1971, entra in scena Aromatic Elixir di Clinique, il primo profumo aromacologico. Un filtro afrodisiaco capace di esaltare corpo e spirito.
Nel suo mix, rimasto intatto nel corso degli anni, spiccano ingredienti come la camomilla, la salvia, la verbena e il coriandolo: per l’aromacologia (che studia la relazione tra gli aromi e la psiche) sono tutte erbe che favoriscono l’equilibrio fisico e mentale. Non a caso quando uscì sul mercato venne classificato anche come “tonico sensoriale”. L’idea del naso Bernard Chant era di creare un chypre floreale moderno. E infatti tra le note troviamo anche la rosa, il patchouli e il cisto labdano.
I suoi punti di forza
Grazie a benzoino e incenso nelle note di fondo, lascia un’inconfondibile traccia sensuale che dura a lungo sulla pelle e che lo rende un perfetto profumo invernale.
Piace a chi ama i profumi che si fanno notare, a chi è sicura di sé: il mix, infatti, non lascia mai indifferenti e difficilmente passa inosservato.
Shalimar, potere alla vaniglia
Quando viene presentata, nel 1925, questa fragranza colpisce subito per quella sua scia di vaniglia carnale ed esotica, un mix che rispecchia l’effervescenza dei ruggenti anni Venti.
Shalimar è il primo orientale della profumeria, caratterizzato da una femminilità inebriante e da un pizzico di proibito. Oggi alcuni ingredienti (quelli di origine animale, ora vietati) sono stati eliminati dalla formula e sostituiti con note di sintesi, ma il mix resta fedele all’originale.
I suoi punti di forza
Si contraddistingue per la celebre “Guerlinade”, l’accordo vanigliato che è il DNA delle fragranze della Mmaison Guerlain e che racchiude bergamotto, rosa, gelsomino, iris, vaniglia e fava tonka.
Piace a chi ama la sfaccettatura cipriata tipica dell’iris che, abbinata alla fava tonka e alle note di vaniglia, diventa ancora più avvolgente.