Secondo quanto emerso dall’indagine 2020 dell’Osservatorio Indifesa di Terre des hommes e Scuola Zoo, il 61% dei ragazzi dice di essere stata vittima di atti di bullismo o cyberbulllismo e il 68% di essere a conoscenza sia successo ad altri.
Dati allarmanti sui quali è fondamentale riflettere oggi più che mai, visto che il 7 febbraio si celebra la Giornata Mondiale contro bullismo e cyberbullismo, e alla luce del fatto che quest’ultimo sia in continua ascesa. Per combattere questa terribile piaga è fondamentale riconoscerne tutti i segnali.
Cos’è il cyberbullismo
Il cyberbullismo è un tipo di bullismo che si compie attraverso l’uso delle tecnologie digitali, siano esse social network come Facebook, Instagram o Tik Tok, piattaforme di messaggistica come WhatsApp o Telegram, forum e giochi online.
Come per il bullismo tradizionale, si tratta di un comportamento verbalmente o fisicamente violento, ripetuto nel tempo e volto a spaventare, far arrabbiare, provocare dolore o vergogna a chi lo subisce. Alcuni esempi di cyberbullismo sono:
- diffondere bugie o pubblicare foto imbarazzanti di qualcuno sui social media,
- inviare messaggi offensivi o minacce tramite chat,
- impersonare qualcuno e inviare messaggi meschini ad altri per suo conto.
Come distinguere uno scherzo da ciò che non lo è
Soprattutto tra bambini e adolescenti, gli scherzi sono all’ordine del giorno e a volte può capitare di non riuscire a capire se le persone con le quali ti relazioni si stiano solo divertendo o stiano cercando di farti del male, soprattutto online.
Ma se ti senti ferita o pensi che gli altri stiano ridendo di te invece che con te, allora significa che lo scherzo è andato troppo oltre e se continua anche dopo che hai chiesto alla persona di smettere, potrebbe trattarsi di bullismo o cyberbullismo.
Quali sono gli effetti
Quando il bullismo si verifica online, si può avere la sensazione di essere attaccati ovunque e di non sentirsi al sicuro in nessun luogo, nemmeno a casa propria. L’idea di non avere scampo può generare traumi i cui effetti possono durare a lungo e influenzare una persona in molti modi.
Mentalmente ci si può sentire turbati, imbarazzati, stupidi e persino arrabbiati. Emotivamente provare vergogna o perdere interesse per le cose che si amano e fisicamente provare stanchezza, perdere il sonno e accusare mal di stomaco e mal di testa
Essere derisi o molestati può impedire alle persone di parlare o cercare di affrontare il problema. In casi estremi, il cyberbullismo può persino portare a togliersi la vita.
Cosa fare se sei vittima di cyberbullismo
Se pensi di essere vittima di cyberbullismo, il primo passo è chiedere aiuto a qualcuno di cui ti fidi, come i tuoi genitori, un familiare stretto o un altro adulto che senti vicino. Parlare con i genitori non è sempre facile e se non sai come iniziare il discorso, procedi a piccoli passi.
Scegli un momento in cui sai di avere tutta la loro attenzione e spiega con calma quello che ti sta succedendo e quanto per te sia grave. Ricorda, mamma e papà potrebbero non avere la tua stessa familiarità con i meccanismi social, quindi potresti aver bisogno di più tempo per far capire loro l’accaduto.
Se non vuoi parlare con loro puoi rivolgerti a qualcuno della tua scuola: un consulente, l’allenatore sportivo o il tuo insegnante preferito. E se non ti senti a tuo agio a raccontarti a conoscenti, puoi rivolgerti a un’associazione, dove volontari preparati sul tema sapranno accoglierti.
Il passo successivo è quello della denuncia vera e propria, da valutare a seconda del caso specifico. Se il bullismo si verifica su una piattaforma social, puoi bloccare il bullo e segnalare formalmente il suo comportamento alla piattaforma stessa in assoluta sicurezza ed anonimato, visto che le società digital sono obbligate a proteggere la privacy dei propri utenti. Ai fini di una denuncia può anche essere utile raccogliere prove come messaggi di testo e schermate di post sui social network, per documentare cosa stia succedendo.
Come aiutare chi è vittima di cyberbullismo
Chiunque può diventare vittima di cyberbullismo e non c’è nulla di cui vergognarsi. Se ti accorgi che un amico, amica o qualcuno che conosci si trova in questa situazione cerca di aiutarlo come puoi e convincilo a denunciare.
Se non vuole farlo ascoltala, chiedile come si sente e cerca di capire il perché della sua reticenza. Falle comprendere l’importanza di parlare con qualcuno che sarebbe in grado di aiutarla. Ricorda, la tua amica potrebbe sentirsi fragile ed è importante farle percepire la tua vicinanza.
Cerca di essere il più gentile possibile con lei, aiutala a pensare a cosa potrebbero dire e a chi e offriti di accompagnarla se decide di denunciare.
Purtroppo in determinate situazioni le conseguenze del cyberbullismo possono essere molto serie, fino a sfociare in un pericolo per la vita. Assistere a episodi gravi e fare finta di nulla può far sentire la vittima sola, convincendola che i bulli abbiano ragione e che a nessuno importi di lei. Ecco perché le tue parole possono fare la differenza.