Le idee, soprattutto quelle buone, arrivano nei momenti più inaspettati. Elizabeth Gilbert, l’autrice del libro Big Magic, direbbe che sono loro a scegliere la testa in cui infilarsi, e sono anche piuttosto permalose: se la suddetta testa non è sufficientemente disposta ad accoglierle, si rivolgono subito a qualcun altro, e non c’è speranza di ritrovarle.
A Rosella Errante l’intuizione giusta è arrivata guardando un programma di cucina, di quelli in onda su ogni canale intorno all’ora di pranzo: lo chef Luca Montersino stava proponendo la sua ricetta della zuppa di pesce in vasocottura, un metodo raffinato e difficile da riprodurre nelle cucine di casa.
Proprio la mancanza di strumenti per riprodurre quella preparazione ha portato Rosella Errante a sviluppare la sua tecnica, diventando la vera queen-B della vasocottura.
Prova dopo prova, ha standardizzato le regole da seguire, creando un metodo semplice, per cui un forno a microonde e alcuni vasetti a chiusura ermetica sono gli unici attrezzi necessari.
La vasocottura, oltreché facile, è anche estremamente vantaggiosa:
- sostiene l’idea di una cucina senza spreco, perché quelle due zucchine rimaste in fondo al frigo, buttate in una padella sono tristi, mentre in un vasetto diventano uno sfizioso contorno monoporzione;
- aiuta a mantenere un’alimentazione sana, perché la cottura in vasetto amplifica i sapori e gli aromi;
- è utile a chi deve mantenere una dieta leggera, perché la porzione di un vasetto è più piccola, ma sazia;
- accelera il meal prep della domenica, perché, considerato il tempo di preparazione degli ingredienti, un vasetto cuoce mediamente in 6 minuti (e riposa in autonomia per 24 ore).
Quando Rosella si trasferisce da Reggio Calabria a Torino, porta con sé la figlia undicenne e la sua passione per il cibo. Lavora nella ristorazione, prima in sala, poi in cucina, ma a fine turno finisce sempre a chiacchierare con il cuoco.
Il suo blog Dal tegame al vasetto nasce nel 2014 sulla piattaforma dei blog di Giallozafferano ospitata dal servizio hosting Altervista, ma non si dedica subito alla vasocottura, e infatti fatica a decollare.
“I primi due anni sono stati difficili, faticavo a trovare la mia nicchia: ho provato prima con le ricette senza lattosio, poi con quelle senza glutine, ma non era la mia strada. Oggi ho un’autorevolezza: il blog è improntato alla vasocottura, ma se pubblico altri tipi di cotture, i lettori rispondono. Si fidano di me, e di ciò che dico, anche se non riguarda la vasocottura”.
Chi dice che il segreto del successo sia solo non arrendersi davanti alle difficoltà, dimentica un passaggio. Alla fine non serve a nulla perseverare se questo significa incaponirsi in progetti sbagliati. La costanza è fondamentale, ma va incanalata nella giusta direzione: a volte la cosa migliore è lasciare andare e liberare spazio, come fa Rosella a marzo 2014 dedicandosi alla vasocottura.
È di nuovo la televisione a portarle fortuna: quando MasterChef include una ricetta in vasocottura, l’unica sul web a parlarne è lei.
Dire che Rosella Errante è una food blogger è riduttivo, lei è piuttosto un’imprenditrice: non è Google la sua forza, lo sono le persone, le stesse che le chiedono consiglio nel gruppo di assistenza su Facebook, che partecipano ai suoi corsi online e in presenza, che comprano i suoi libri editi da Gribaudo (due libri di successo, già andati in ristampa, e un terzo è in arrivo).
“Mi sentivo una persona legata, perché faticavo a crescere. Poi ho capito che Google non era la mia forza. La forza stava nel gruppo di assistenza creato nel 2017, nel mio pubblico. Le persone mi hanno insegnato a non dare nulla per scontato: con le loro domande capisco i miei errori, e li correggo. Il mio lavoro si adatta alle loro esigenze.”
Sui social si parla continuamente di community, di follower, di nicchia, ma poco si parla di “persone”. Il successo di Rosella Errante mi ha ricordato qual è il duplice significato della parola “pubblico”: un gruppo di individui che – sì – stanno lì per ascoltare te, ma che hanno anche molto da dire, se glielo permetti.
Proprio perché Rosella è animata da una continua voglia di migliorarsi e di crescere, i suoi piani per la vasocottura non finiscono qui: in cantiere c’è un videocorso per principianti, ma anche un progetto di formazione per le scuole alberghiere, dato che la vasocottura si adatta bene a piccole e grandi cucine. E poi chissà: il limite è il cielo, giusto?