Ridere stimola le endorfine e contribuisce a rafforzare il sistema immunitario: una scarica elettrica che avvolge il corpo nel calore di un benessere totale.
Ecco tante buone ragione per ridere.
1) Sembra che i bambini scoppino in una risata in media 400 volte al giorno. Gli adulti? Meno di 15. Ridere è un fatto naturale e quando viene da dentro genera un massaggio benefico in grado di scuotere tutto il corpo, ecco perché si dice ridere di pancia.
2) «Ridere ridere ridere ancora / ora la guerra paura non fa» cantava Roberto Vecchioni nelle celebre Samarcanda, del 1977. Ridere costituisce uno dei meccanismi con cui esprimiamo la paura, oltre a sensazioni di felicità e soddisfazione come la gioia.
Non sempre una risata è sinonimo di reale benessere, tuttavia gli studi osservano che ridere ha un’azione antistress e aumenta la tolleranza al dolore. Norman Cousins, scrittore e giornalista, negli anni Settanta sperimenta la risata come antidolorifico naturale: dieci minuti a ridere di gusto riescono a placare la sofferenza della malattia.
3) «Ogni giorno sono tantissime le situazioni in cui perdiamo la pazienza» spiega Cinzia Mantovani, leader in Yoga della Risata in Emilia Romagna. «Durante le sedute nei Club della risata cerco di insegnare proprio questo: sperimentare, insieme, che un nuovo modo di affrontare le cose è possibile».
Quando rabbia, avvilimento e tristezza ci invadono, trincerarsi nel silenzio rischia di congelare le emozioni e avvolgere il cuore in una barriera invisibile. Ci sono situazioni in cui tutto potresti fare fuorché ridere, eppure guardare da un’altra prospettiva il mondo è la chiave della tua rivoluzione interiore.
4) Ridere è un fenomeno sociale. Si ride insieme agli amici, in un bisbiglio segreto o a più non posso, tenendosi la pancia.
Celebre la scena del film Mary Poppins, in cui a causa del gran ridere, una vera e propria malattia, i protagonisti finiscono a gambe all’aria sul soffitto, fino a quando è un pensiero triste a riportarli a terra.
Ridere è contagioso e oggi a dimostrarlo è un’indagine condotta presso University College e Imperial College di Londra: quando ascoltiamo qualcuno ridere, nel nostro cervello si attiva la corteccia premotoria, come se fossimo noi stessi a scoppiare in una risata.
5) Come ti comporti di fronte a un imprevisto? C’è chi sbraita e urla, altri si disperano e altri ancora precipitano nello sconforto, in una muta tristezza forse ancora più logorante. Una cosa è certa, quando gli eventi della giornata ci prendono in contropiede è dura mantenere i nervi saldi. Questo accade perché gli imprevisti tolgono potere al nostro senso di controllo.
Alla sensazione di impotenza si aggiunge la frustrazione per la mancanza di tempo e di mezzi. Uscire dalla nuvola nera non è facile: gioca in anticipo. Pensa alle situazioni peggiori e… inizia a ridere.
6) Ti è mai capitato di scoppiare a ridere durante un litigio? Se non l’hai mai fatto provaci, il risultato potrebbe sorprenderti.
«Nei club della risata ci si riunisce per ridere insieme: condividere lo spazio e specchiarsi nell’altro è pura energia». Cinzia Mantovani, leader di yoga della risata, aggiunge: «Ciò che cerco di trasmettere è l’abitudine a farlo anche a casa propria, quando siamo da soli, perché imparare a ridere è un vero e proprio stile di vita».
7) La nostra musica preferita, i raggi del sole sulla pelle, una sinfonia capace di arrivare dritta al cuore, il colore acceso di un tramonto, la potenza dell’arte, il massaggio benefico dell’acqua… una risata! Quante sono le cose che ci fanno stare bene?
Secondo gli studi queste attività creano una risposta positiva a livello cerebrale: il cuore accelera, aumentano le sensazioni legate al piacere e alla gratificazione, migliorano le difese del sistema immunitario.
8) Ricordarsi di ridere è il primo passo di una rivoluzione quotidiana. Più passa il tempo, maggiore è il rischio di sentirsi appesantiti dai doveri dell’esistenza: percepiamo la vita con tutto il suo dolore e talvolta questo carico è tanto, troppo.
L’amore si logora come tessuto sfilacciato e nella routine, fra relazioni in crisi e preoccupazioni per la quotidiana sopravvivenza, perdiamo il gusto di ciò che ci faceva sorridere. Secondo le neuroscienze il tatto costituisce una delle modalità più importanti in grado di stimolare il riso nei bambini piccoli. Ritrovare il contatto di pelle accende un legame ancestrale.
9) Che cosa differenzia un semplice sorriso dalla risata? «Durata e intensità» chiarisce Cinzia Mantovani. «Per godere appieno dei suoi effetti positivi è importante che una risata sia totale e prolungata nel tempo, per questo impariamo come sviluppare questo meccanismo».
Oggi le ultime ricerche in fatto di neuroscienze evidenziano che nel corso della vita può capitare una perdita progressiva di informazioni, tuttavia la memoria è un organismo vivo, che possiamo mantenere elastico e in esercizio. La memoria emozionale mostra di permanere più a lungo, fino al termine dell’esistenza, e questo anche nel caso di malattie degenerative.
Raccogli i tuoi ricordi più cari come perle preziose da appendere, conservare e far vivere: usali nei momenti difficili e impara a ridere insieme a chi ami.