Tra questi, sono 279 i borghi, gli ultimi premiati da poco, a essersi aggiudicati la Bandiera Arancione per la loro autenticità dal Touring Club Italiano. Si tratta di candidature che partono dal basso, su segnalazione anche di un cittadino e poi portate avanti dal Comune. Le Bandiere, marchio di qualità per centri con meno di 15mila abitanti, nascono nel 1998 e Sassello, nell’entroterra savonese, è stato il primo a soddisfare tutti i 250 rigorosi criteri di valutazione (bandierearancioni.it e touringclub.it).
Borghi nascosti: tra masi ed erbe di montagna a Campo Tures (BZ)
Si respirano natura e storia in questo piccolo borgo altoatesino a quasi 900 metri di quota, tra le cime del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina e a due passi dal confine austriaco. Il nome Campo Tures, italianizzazione del tedesco Sand in Taufers, già racconta la sua doppia identità culturale, che si legge anche nello stile della notevole parrocchiale tardogotica e dell’affascinante castello medievale. Qui i masi sono ancora il centro della vita delle campagne e il Moosmair, nella frazione di Acereto, fa anche lui parte della storia del borgo: trasformato in piccolo albergo negli anni Sessanta, è oggi un hotel 4 stelle di proprietà della stessa famiglia da molte generazioni. Anneres Ebenkofler rappresenta la sesta ed è una grande conoscitrice delle erbe delle sue montagne. «Mi occupo personalmente della loro raccolta» racconta «e delle preparazioni utilizzate nel nostro ristorante e nella spa». Vere coccole per i suoi ospiti, che si godono ricette a base di erbe spontanee, una sauna finlandese al pino cirmolo e sonnellini in profumati bagni di fieno (www.moosmair.it).
Borghi nascosti: a cavallo nel cuore d’Italia con le guide di Civitella Alfedena (AQ)
Su uno sperone che domina la sponda meridionale del lago di Barrea, Civitella Alfedena è un felice esempio di integrazione tra un’area protetta e l’economia locale. Oltre a ospitare il centro visite del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è un punto di partenza ideale per le escursioni e offre la possibilità di osservare linci e lupi appenninici in semilibertà in due aree di studio recintate a due passi dal centro abitato. Giulia Viola e Anna Iannucci sono le due giovanissime guide equituristiche che gestiscono il Maneggio Camosciara. Da Pasqua a novembre accompagnano le passeggiate a cavallo alla scoperta della Camosciara, un anfiteatro rupestre dominato dal monte Sterpidalto, dove l’inaccessibile Balzo della Chiesa ha permesso la sopravvivenza del camoscio d’Abruzzo. La loro è una vita che segue i ritmi della natura in simbiosi con gli amati cavalli. «Abbiamo ereditato dai nostri genitori la passione per l’equitazione e per la natura» spiegano. «Lavoriamo qui da quando avevamo 16 anni e vogliamo che le nostre escursioni siano alla portata di tutti».
Orti antichi e vino delle donne a Trequanda (SI)
Fra le idilliache colline della Val d’Orcia, Trequanda conserva ancora parte delle mura e il torrione del Castello Cacciaconti. La vita scorre vivace nel suo dedalo di viuzze medievali che si apre sulla piazza principale, dove la parrocchiale custodisce capolavori di Giovanni di Paolo e Andrea Sansovino. Dalla cima del paese lo sguardo si allarga sulla campagna simbolo della Toscana nel mondo, nel cuore del quadrilatero dorato racchiuso fra Siena, Cortona, Montepulciano e Montalcino. In questo borgo di poco più di mille anime, la fattoria cinquecentesca è rinata grazie a Donatella Cinelli Colombini e produce circa 70mila bottiglie esportate in 38 Paesi. Nella tenuta di oltre 330 ettari ci sono anche l’agriturismo, il ristorante e un orto antico. «Vino di altissima qualità e ospitalità in strutture autenticamente toscane» è la ricetta di successo della padrona di casa, che è stata presidente delle Donne del Vino per 7 anni e a Montalcino (altra Bandiera Arancione a una trentina di chilometri) ha realizzato anche la prima azienda vinicola d’Italia tutta al femminile (www.cinellicolombini.it).
Nel borgo amato dagli sposi a Santa Fiora (GR)
Quando il monte Amiata si veste di autunno, a Santa Fiora è tempo di festa con le sagre dei funghi e della castagna marrone IGP. Una stagione incantevole per scoprire questo borgo in provincia di Grosseto, con un bel centro storico diviso in tre terzieri. Da quello più antico di Castello, attraverso le stradine strette dell’ex ghetto di Borgo, si arriva a Montecatino, con il parco-giardino sforzesco e la peschiera seicentesca. Da non perdere la pieve delle Sante Flora e Lucilla, con una collezione di terracotte robbiane unica al mondo, e il Museo delle miniere di mercurio. In paese c’è anche l’agenzia di Marianne Iversen, nata in Norvegia, che vive a Santa Fiora dal 1998. «Mi sono innamorata di queste terre e dopo la laurea ho deciso di costruire qui il mio futuro». Marianne realizza con successo programmi su misura e matrimoni da sogno per gli innamorati dell’Italia e della Toscana come lei. I suoi viaggi sono esperienze di immersione nel territorio, da esplorare con lentezza, per sentirsi davvero come una del posto (www.tasteoftuscanytravel.com).
San Severino Lucano, il borgo che guarda le stelle (PZ)
«Mio padre pensava che con una sola figlia femmina sarebbe stato difficile portare avanti il lavoro, ma si è dovuto ricredere». Dopo la laurea Rosa Totaro è tornata a San Severino Lucano, nel cuore del parco del Pollino, per lavorare nell’azienda agricola di famiglia, affiancando con successo zafferano e piante officinali alla produzione di olio d’oliva. Quassù la cucina è quella schietta dei contadini e l’8 dicembre ci si ritrova nelle cantine per assaggiare il vino novello. Nella bella stagione molti salgono fino ai 1.573 metri del santuario della Madonna del Pollino, mentre nel fine settimana si possono visitare anche il Parco Avventura al Bosco Magnano e il Museo della Fauna Minore. Amato dagli astrofili per l’aria limpida e l’assenza di inquinamento luminoso, San Severino Lucano ha conquistato anche un’artista contemporaneo di fama mondiale come Carsten Höller, che ha posizionato la sua RB Ride sull’altura di Timpa della Guardia. Una ruota panoramica molto lenta per immergersi nel panorama sospeso fra Ionio e Tirreno.