Resti romani, palazzi rinascimentali, ma anche street art e installazioni di giovani designer: Brescia è una città plasmata dall’arte. Il primo indizio di questa identità unica l’ho avuto scesa dal treno, sulle scale mobili della metropolitana che conducono in un affascinante mondo sotto-sopra. Si tratta del progetto SubBrixia che ha trasformato i passaggi sotterranei in un museo.
La prima opera che incontro, nella fermata Stazione, è quella di Marcello Maloberti: un cartello stradale con la scritta Brescia capovolta a sottolineare la doppia anima della città. Accanto c’è Incancellabile Vittoria, la monumentale installazione firmata da Emilio Isgrò e dedicata alla Vittoria Alata, il capolavoro in bronzo del I secolo, considerato un’icona del capoluogo lombardo e tornato in città dopo un restauro lungo due anni. Isgrò ne ha ricreato la silhouette con pannelli rossi su sfondo nero. Chi vuole vedere l’originale può fare tappa al Tempio Capitolino, in piazza del Foro, dove la statua fu trovata nel 1826 assieme ad altri bronzi romani.
Le piazze raccontano la storia di Brescia
«A Brescia questi spazi cittadini hanno tutti un loro stile e in pochi metri ti trovi a viaggiare nel tempo» spiega Federica Martinelli, guida turistica. «In Paolo VI fai un salto nel Medioevo, in piazza della Loggia nel Rinascimento, in piazza della Vittoria negli anni Trenta. Qui, tra i severi edifici in stile razionalista, puoi ammirare anche la Stele, una figura maschile in marmo nero, alta sei metri e creata da Mimmo Paladino, maestro della Transavanguardia».
Il mio giro in città riserva molte sorprese: pochi passi e mi ritrovo nel Quadriportico dove fotografo Il peso del tempo sospeso, un rinoceronte gigante che pende dal soffitto, firmato dall’artista Stefano Bombardieri. Conclusa la passeggiata mi ci vuole una pausa. E a Brescia questo significa sedersi a un tavolino e ordinare un pirlo, “l’aperitivo più cool che ci sia” secondo il New York Times. Mentre Paola, la proprietaria del bar ristorante I Macc de le Ure, me ne prepara uno doc a base di vino fermo, Campari e acqua gasata, il mio sguardo si ferma ad ammirare il Duomo vecchio e quello nuovo.
Capolavori moderni tra le rovine romane
Un altro luogo dove il mix tra arte antica e contemporanea è evidente è Brixia, il Parco archeologico di Brescia Romana. Al suo ingresso mi colpisce la Nike Metafisica dell’artista Francesco Vezzoli, bresciano di nascita e famoso nel mondo (ha collaborato con Lady Gaga e Sharon Stone). Si tratta di una riproduzione in cemento della Nike di Samotracia con una testa da manichino alla de Chirico. La creazione è parte del progetto Palcoscenici archeologici che ha portato otto installazioni in quest’area e, fino al 9 gennaio 2022, anche nel Museo di Santa Giulia, l’immenso monastero longobardo dove visse Ermengarda, moglie di Carlo Magno. Oggi lo spazio espositivo è tappa obbligata per chi visita la città perché custodisce tesori dall’età preistorica a oggi.
Se vuoi vedere i capolavori più significativi fai come me e punta subito al Coro delle Monache, un tripudio di affreschi, e alla Croce di Desiderio, tempestata di gemme e di cammei. Il mio giro tra i musei si conclude alla Pinacoteca Tosio Martinengo, dove le pareti di velluto color ottanio, verde e rosso acceso sono in tinta con i quadri. In questa casa museo del conte e collezionista Paolo Tosio ammiro dipinti dal tardo gotico all’Ottocento: le 21 stanze vantano opere di Canova, Hayez e Thorvaldsen. La più ammirata è la n. IV con il Redentore e l’Angelo di Raffaello Sanzio.
Visita alle gallerie nel quartiere del Carmine
Tutt’altra atmosfera si respira a soli venti minuti di passeggiata dalla Pinacoteca: il quartiere più vivace del momento è il Carmine. Ci ero già stata qualche mese fa con mio marito e avevo capito che qui, tra enoteche e negozi di tendenza, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Ritorno da bunkervik, in via Odorici 6b, un rifugio antiaereo riconvertito in polo culturale, mentre da C.A.R.M.E, una chiesa sconsacrata, mi fermo per scoprire le installazioni visive e sonore della mostra Eternal Moment (fino al 17 ottobre, carmebrescia.it). In città merita una sosta anche la Galleria Massimo Minini che ospita la personale di Alberto Garutti, esponente dell’Arte Pubblica (fino al 6 novembre, galleriaminini.it).
A cena in un edificio storico
Palazzo Martinoni, in via Gramsci, è una dimora di fine Settecento tutta stucchi e affreschi, pareti damascate e specchi dorati. Qui mi aspetta uno dei locali più esclusivi in città. Si chiama Veleno, cibo e altre storie ed è, oltre che una pasticceria in stile francese, anche un ristorante gourmet con piatti innovativi come piccione e more fermentate o gelato al pop corn caramellato.
«Brescia è in pieno fermento ed è a misura di bici» ci tiene a dirmi lo chef Maurizio Amato, 41 anni. «A me piace pedalare dal Carmine a piazza Arnaldo per vedere una carrellata di scorci molto diversi tra loro». Anche il suo socio Davide Patruno, manager di 29 anni, è conquistato dall’atmosfera cittadina. «Non è facile aprire una pasticceria nella città del maestro Iginio Massari, eppure qui è possibile ritagliarsi un angolo tutto per sé». Un elogio a Brescia che, come abbiamo visto, ha tanto da offrire. Anche una pausa dolce fatta ad arte e all’altezza dei suoi tesori.
Come organizzare un viaggio a Brescia
Organizzati così
→ Su bresciamusei.com puoi prenotare la visita al Parco Archeologico,
al Museo di Santa Giulia, alla Pinacoteca e al Castello.
→ Il link visitbrescia.it offre informazioni per chi arriva in città e in tutta la provincia di Brescia. Dai un’occhiata ai social digitando #visitbrescia.
→ Per un tour guidato c’è guidaartistica.com.
Qui dormi e mangi
→ Il modaiolo Areadocks North Department è un ex capannone industriale oggi trasformato in ristorante, pasticceria, negozio di moda e design, con boutique hotel da 13 stanze. Qui è di casa l’installazione The Global Angel Wings Project di Colette Miller (camera doppia da 178 euro, areadocks.it).
Una giornata da insider
→ Per una gita domenicale fai come i local: colazione nella Pasticceria Veneto (via Salvo D’Acquisto 8, iginiomassari.com), poi vai al Castello di Brescia: arroccato sul colle Cidneo offre un bel colpo d’occhio sulla città. Da lì la vista abbraccia anche il Vigneto Pusterla, la vigna urbana più grande d’Europa, dove fino al 21 ottobre trovi l’opera di land art La Plage di Pascale Marthine Tayou (vignetopusterla.com).