C’è tempo fino a novembre per vivere un’esperienza emozionante nel cuore delle Dolomiti, in Val Gardena: il tramonto in quota, dopo un’escursione su sentieri dolci che si affacciano su scenari unici, tra il Gruppo Sella, il Sassolungo e l’Alpe di Siusi, nel parco naturale Puez Odle.
I tramonti della Val Gardena
Hai mai assistito in quota a uno spettacolo simile? Se ami la montagna e la frequenti abitualmente, non può mancarti questa esperienza. Ma anche se non la conosci e la stai scoprendo adesso, può essere sicuramente un modo bellissimo per iniziare.
In Val Gardena nel parco naturale Puez-Odle
In autunno gli aghi dei larici cambiano colore, da verdi diventano gialli fino all’arancione, al rosso e al marrone, mentre la luce del sole fa infiammare le Odle, le montagne dolomitiche che abbracciano la Val Gardena. Sono quelle montagne che, guardando il Sassolungo, si trovano di fronte e che, milioni di anni fa, come tutte le Dolomiti erano atolli circondati dal mare, con l’imponente gruppo del Sella al centro. Ora si trovano all’interno del parco naturale Puez-Odle, uno degli otto parchi del Sud Tirolo che abbraccia la Val Gardena, la Val di Funes e l’Alta Badia.
Il Parco è un paradiso naturalistico di fiori (anemoni, soldanelle, crocus e moltissime stelle alpine), animali (dalla marmotta ai cerbiatti, camosci e caprioli) e scenari da cartolina, dove il paesaggio tipico delle Dolomiti trionfa in tutta la sua bellezza. Tieni conto che, se non sei abituata a camminare, gli impianti sciistici della Val Gardena – che funzionano anche d’estate e fino ai primi di novembre – ti aiutano a raggiungere la quota, nel cuore del parco, da dove partire per diverse escursioni, sempre restando al massimo sui 2.000-2.200 metri. Un’altitudine adatta anche ai bambini, tant’è che molte baite hanno anche spazi dedicati a loro all’esterno, con giochi e attrazioni.
Le escursioni Burning Dolomites in Val Gardena
Puoi partire da Santa Cristina o da Selva di Val Gardena, un’ottima base. Le escursioni più accessibili (anche ai bambini) partono ogni giovedì da Santa Cristina. Qui l’Associazione Turistica S. Cristina ti aspetta per partire al pomeriggio – fra le 15:30 e le 18, per un’esperienza di 3 ore accompagnati da una guida: si tratta di 5 chilometri con un dislivello accettabile, 400 metri, fino al terrazzo panoramico Sëurasas. Quindi ti aspetta l’aperitivo in baita e poi il ritorno dopo il tramonto con i faretti sulla testa. Se non l’ha mai fatto, vale la pena perché camminare al buio in montagna, con le stelle poi (se sei fortunata), è davvero memorabile.
Più impegnativo il tragitto dal Monte Stevia all’Alpe Juac. Si parte da Selva di Val Gardena fra le 14 e le 15 e si cammina per 4-5 ore per arrivare alla suggestiva Alpe Juac. Il panorama che si apre spazia dalla Val Gardena con Santa Cristina e Ortisei fino all’Alpe di Siusi con lo Sciliar.
L’esperienza in rifugio
I più fortunati (baciati dal meteo) e allenati possono fare perfino l’esperienza di due giorni in rifugio: il primo giorno sono 13 chilometri, con 620 metri di salita e 360 di discesa, camminando cinque ore e mezza. Si arriva al rifugio Tierser Alp, dove si cena e si dorme, e il secondo giorno si cammina per 10 chilometri ma con solo 200 metri di dislivello in salita, per poi scendere di poco più di 600. Quattro ore in tutto di cammino. Per i più allenati è una gita in scioltezza, in cui la dolcezza del paesaggio e i colori del tramonto compensano il dislivello “poco sfidante”. Per i meno allenati, può essere un bel traguardo da raccontare poi agli amici.
Burning Dolomites al monte Pic
Il mio obiettivo era godermi col mio gruppo il tramonto al monte Pic. L’escursione è bellissima: si parte da Selva con gli impianti del Seceda che puntano al Col Raiser. Da qui si fa sosta allo storico rifugio Firenze, dove i cavalli ti accolgono da padroni di casa, coccolati come cagnolini di famiglia. Quindi si prende il sentiero sotto le Odle, tra pini cembri, pini mughi e stelle alpine.
Camminando sotto a queste rocce imponenti, si arriva fino alla baita Pieralongia, per poi affacciarsi sull’Alpe Mastlé, pendii verdissimi di pascolo tagliato a perdita d’occhio, punteggiati di baite e piccoli ristori.
Ti consiglio di mangiare alla baita Troier, una Hütte piccola, tutta in legno, gestita da sempre dalla famiglia Runggaldier (uno dei cognomi tipici della zona, che conoscerai per il campione di sci Peter, leggendario atleta di superG). Da lì, proseguendo, si arriva al Monte Pic per godere del tramonto. Noi siamo stati traditi dal meteo: niente tramonto ma una bella pioggia, che ci ha costretto a fare rientro a Selva.
In Vallelunga con l’e-bike
In montagna se il giorno prima diluvia, non è detto che l’indomani ti bagni. E così è stato anche per noi. Armati di e-bike (che puoi noleggiare direttamente dall’hotel in cui ti trovi), sotto uno splendido sole, da Selva abbiamo preso la strada a monte e dopo diversi tornanti per raggiungere la quota, ci siamo inoltrati lungo la strada che poi diventa sterrata e conduce all’imboccatura della Vallelunga: si chiama così perché è una valle stretta dove già in autunno arriva a fatica il sole, dominata in alto dai nidi di una coppia di aquile che nidifica qui da anni.
L’inizio della bellissima ciclabile della Vallelunga
Le aquile non le abbiamo viste però abbiamo potuto godere di colori, profumi e di un bosco dove puoi divertirti anche tu con la bicicletta facendo un giro ad anello: parti da Selva e alla fine della valle prendi il sentiero sul lato opposto, che ti porta fino a Ortisei, per poi ridiscendere a Selva sulla bellissima ciclabile. Il dislivello è di poche decine di metri, tutte all’inizio della pedalata: una volta in valle, si sale di poco e molo dolcemente. Un percorso ideale anche per famiglie con i bambini e i passeggini.
Costi e informazioni
Le escursioni costano da 20 a 30 euro, 10 euro per chi possiede la Val Gardena Active Card, che dà accesso a sconti e servizi in tutta la valle (si chiede in hotel)
Dove soggiornare: hotel Rodella (www.rodella.it) a Selva di Val Gardena
Informazioni: www.valgardena.it