Nel 1829 Goethe presentava nel suo “Viaggio in Italia” il Carnevale come “una festa che il popolo offre a se stesso”, sottolineando il carattere eccezionale di questa festa religiosa. Il Carnevale è presente in tutta la storia della civiltà e fin dall’antichità è stata associato al periodo dell’anno dedicato al divertimento, ai giorni cosiddetti “grassi” che vanno dal giovedì al martedì prima delle Ceneri.

In questi giorni tutto era permesso: dai travestimenti ai divertimenti più trasgressivi, prima dell’inizio  della Quaresima. Oggi i festeggiamenti hanno perso il loro carattere catartico. Le antiche maschere della Commedia dell’Arte italiana, risalenti al 1500, sono state soppiantate da nuovi e moderni costumi che prendono ispirazione dal cinema, dai fumetti, dalla tv. Ma ancora in molte città italiane sopravvive la tradizione, il gusto per la rappresentazione teatrale colorata e un po’ folle che riporta al passato.

Ricette facili per Carnevale!

In Italia il Carnevale più famoso e fastoso è sicuramente quello che si celebra a Venezia. Piazza S. Marco, le piazzette, le calli della città, si riempiono di maschere, artisti di strada, acrobati, danzatori e musicisti. Nei palazzi d’epoca vengono organizzati balli in maschera, sontuose cene di gala, in un turbinio di dame in crinolina e velette.
Per l’acquisto e il noleggio delle maschere, Venezia offre un’ampia scelta di atelier dove vengono confezionati costumi e parrucche di ogni genere.

La maschera tradizionale è la “bautta” che ha una tradizione antica e nasce per garantire l’anonimato della persona che la indossa. è formata da un mantello detto tabarro, da una cappa di merletto e da un cappuccio di seta nera. Sul viso si indossa la “larva”, (dal latino “maschera o fantasma”) una maschera bianca che ha l’effetto di cambiare il timbro di voce. La bautta era indossata a Venezia per alcune occasioni particolari: dalle donne sposate per recarsi a teatro, dai preti e dalle suore che volevano conservare l’anonimato, dai gentiluomini quando andavano nelle bische.

Vestiti e maschere di Carnevale fai da te

Il Carnevale più lungo in Italia è quello di Putignano, in provincia di Bari, che inizia a S. Stefano e termina con le Ceneri, giorno in cui si brucia in un grande rogo il fantoccio di Re Carnevale. Questo è anche il Carnevale più antico d’Europa: risale al 1394. la maschera tipica è la Farinella, dal nome di un cibo povero a base di farina di ceci e orzo. La maschera, un tempo bianca e verde come i colori della città, oggi ha subito alcune trasformazioni: è multicolore, a toppe, e un cappello a punte con sonagli. Tra tammurriate e pizziche, – balli e musiche popolari della Puglia – degustazione di dolci tipici come frittelle e farinelle, sfilate di carri allegorici, tutta la città si scatena in folli festeggiamenti.

Carnevale in Sicilia

A Ivrea in provincia di Torino, il Carnevale racconta una storia i cui protagonisti non sono maschere ma personaggi ideali,  interpreti di antichi eventi storici. Il momento più spettacolare è la battaglia delle arance, allegoria della lotta per la libertà. Nove squadre a piedi formate dal popolo si sfidano a colpi di arance con gli “aranceri” sul carro, che impersonano gli sbirri del tiranno. Simbolo della festa è la Mugnaia, eroina del popolo che ritrova la sua libertà.

A Viareggio, in provincia di Lucca, si celebra un Carnevale spettacolare con sfilate di carri enormi anche di 40 tonnellate ciascuno, con costruzioni in cartapesta che svettano nell’aria e sfidano le leggi di gravità. Nato nel 1873, è diventato evento di satira politica e di costume. Per la costruzione dei fantasiosi carri, viene utilizzata juta, legno e tonnellate di cartapesta tanto che i costruttori sono soprannominati “i maghi della cartapesta”. Protagonisti indiscussi sono i personaggi della scena politica, realizzati in cartapesta.

La maschera tradizionale è il pagliaccio Burlamacco che riassume in sè gli elementi significativi delle maschere della Commedia dell’Arte: la tuta a toppe di Arlecchino, il pon-pon di Pierrot, il copricapo rosso di Rugantino.

Trucco di carnevale: i video tutorial più belli

Nel sud Italia, in Sicilia, ad Acireale (Catania) continua una tradizione antica risalente al 1500. Il popolo festeggiava tirandosi uova marce ed arance, facendo scherzi agli angoli delle strade, organizzando giochi come la corsa dei sacchi e il palo della cuccagna. Nel 1900 fu introdotta la “cassariata”, la sfilata di carri bellissimi infiorati da cui i nobili lanciavano confetti alla folla. Oggi accanto ai carri in cartapesta vengono ancora realizzati questi stupendi carri infiorati che sfilano lungo le strade della città.