Tutte abbiamo un posto dove immaginiamo di andare con le amiche di sempre, con quelle simpatiche e un po’ pazze, quelle che quando c’è da “fare serata” non si tirano mai indietro. Ecco, per me questo posto ha un nome: Miami. Più che una città, un grande, sofisticato parco dei divertimenti, dell’open art e dello shopping. Osservandola dall’alto, prima di atterrare al Miami International Airport, la metropoli più famosa e fotogenica della Florida, soprannominata dai suoi abitanti “The Magic City”, sembra un grande acquerello scolpito dall’acqua: l’Atlantico che lambisce la Baia di Biscayne a Est, le paludose Everglades a Ovest, il Little River a Nord, il Miami River a Sud. Ed è proprio l’acqua, nelle sue molteplici espressioni, il filo conduttore che seguiamo per orientarci in città in questo viaggio a Miami in compagnia delle amiche del cuore.

Lo shopping a due passi dall’oceano

I palazzi dai colori pastello di South Beach. Foto: Unsplash

L’allegria contagiosa di South Beach si respira lungo Ocean Drive, il viale ombreggiato da palme che costeggia il verde Lummus Park e le spiagge sull’Oceano Atlantico. Da qui partono i gettonati walking tour che ripercorrono gli edifici più famosi dell’Art Déco Historic District: centinaia di palazzi (ne hanno contati quasi ottocento!) dalle forme tondeggianti e dagli angoli smussati, iper decorati e dalle tonalità pastello, costruiti tra il 1925 e il 1940.

I colorati hotel di Miami. Foto: Unsplash

Sorprende scoprire che le strutture più instagrammate della città siano figlie della Grande Depressione del 1929, e siano state costruite nello stile più glamour dell’epoca per risollevare l’umore nazionale. Ne fotografiamo alcune, come The Celino Hotel, un blocco a righe blu con frecce stilizzate del 1937, poi l’azzurro Colony Hotel del 1935 e la leggendaria Casa Casuarina del 1930, ultima dimora in cui ha vissuto lo stilista Gianni Versace.

Lincoln Road. Foto: Unsplash

Un selfie di gruppo davanti al Carlyle Hotel, set di film cult come Scarface, poi ci addentriamo in un microcosmo dove il ritmo è scandito da salsa e flamenco: la famosa Española Way. Nato negli anni Venti come colonia di artisti e poco frequentato dagli insider perché considerato turistico, oggi questo paseo spagnoleggiante è tornato di moda con un ricco calendario di eventi: yoga al mattino, un brunch all’Havana 1957, locale di cucina cubana che serve maxi avocado toast, shopping al pomeriggio nel vicino Lincoln Road Mall Shopping District, dove tra duecento boutique vanno in scena anche lezioni di tango gratuite.

Miami by night. Foto: Unsplash

Per l’aperitivo raggiungiamo invece il The Roof dell’Esmé Hotel, terrazza panoramica con serate di tapas & DjSet. All’interno della struttura proviamo anche la “Vintage Speakeasy Night”: l’indirizzo non è segreto, come nei locali durante il proibizionismo, ma la luce soffusa ci aiuta a immaginarne l’atmosfera. All’uscita la strada è pervasa dai ritmi latini del vicino Mango’s Tropical Cafe.

Nel quartiere dove l’arte è tutta immersiva

Il lato più artistico di Miami si rivela puntando lo sguardo verso l’alto e verso il basso. Dalla caleidoscopica street art che ha reso celebre il quartiere di Wynwood, alle svettanti boutique dell’elegante Miami Design District. Visitiamo entrambe le zone che distano una dall’altra mezz’ora di passeggiata. Soprannominato un tempo “Little San Juan” o “El Barrio”, Wynwood è stato per anni uno dei quartieri più poveri e malfamati della città. Oggi, invece, per adocchiare i murales di street artist famosi, incluso il brasiliano Kobra, bisogna spesso farsi spazio tra la folla. Tutt’intorno locali dall’atmosfera hipster e alla moda sottolineano come la musica nel quartiere sia cambiata: non più sirene della polizia ma concerti open air di rap e hip hop. Nel Wynwood Walls, parco-museo dedicato ai graffiti, spaziamo da un selfie davanti all’onirico dipinto di Tatiana Suarez a uno scatto dell’opera del leggendario Kenny Scharf, artista amico di Keith Haring.

Il parco-museo Wynwood Walls. Foto: Shutterstock

Il Wow Effect per un gruppo di amiche in viaggio da sole arriva nel Miami Design District, un grosso blocco squadrato nello scacchiere urbano dove ogni giorno si organizzano “art tour” gratuiti, incontri con designer e performance di giovani artisti. Mentre il nostro sguardo intercetta un surreale garage con tanto di parete decorata da auto verticali e orizzontali, ci regaliamo una visita da Elastika, mega installazione dello Zaha Hadid Studio nello storico edificio The Moore.

Anche al Superblue Miami, museo di arte immersiva in un ex capannone industriale, ogni sala riserva sorprese: dal laboratorio dove vengono ricreate le nuvole (per accedere indossiamo impermeabile e mascherina), al labirinto specchiato dall’effetto straniante fino all’installazione multimediale sensibile al movimento, così ogni cenno di mano si trasforma in un’esplosione floreale (su perblue.com). Al Pérez Art Museum, polo culturale di arte contemporanea, lo sguardo è rapito da mostre temporanee come quelle della cilena Cecilia Vicuña e della cubana José Parlá. Non rinunciamo alla collezione permanente dove ammirare uno scatto del fotografo e attivista politico Gordon Parks e il capolavoro di Fernand Léger Les Femmes au perroquet (pamm.org).

Per un po’ di adrenalina, si va al parco tra i coccodrilli

Sentirsi Indiana Jones (senza correre pericoli) è da sempre il sogno del nostro gruppo di amiche, quasi tutte Millennials, con qualche incursione nella Generazione X. Lo realizziamo prenotando un tour guidato in kayak nell’Oleta River State Park, polmone verde frequentato da universitari in libera uscita ma anche da zelanti sportivi. Tra una pagaiata e l’altra attraversiamo acquatiche foreste di mangrovie fino a raggiungere le onde più trafficate dell’Atlantico dove, dopo un tuffo, avvistiamo colonie di orsetti lavatori, aironi e un paio di lamantini, grandi mammiferi che ricordano balenottere e trichechi (floridastateparks.org).

Parco Nazionale delle Everglades. Foto: Unsplash

L’adrenalina arriva il giorno dopo, nel Parco Nazionale delle Everglades, immensa distesa paludosa attraversata dalla strada US 41, dove abbondano tour operator e negozi di souvenir: optiamo per un giro in airboat, piccole imbarcazioni spinte da motori ad elica che scivolano veloci sulla superficie dell’acqua punteggiata di grossi alligatori. Regalando così al nostro viaggio il sapore dell’avventura.

Viaggio a Miami con le amiche: alcune info utili

DOVE MANGIARE Per provare l’esperienza di mangiare in un tradizionale “diner”, gestito però da un gruppo di giovani panettieri con il pallino per la cucina buona e salutare, c’è Zak The Baker, gettonato indirizzo nel quartiere di Wynwood (zakthebaker.com). Sul sito secretfoodtours.com puoi abbinare una visita all’Art Déco Miami District a un food & cocktail tour: scoprirai l’architettura di South Beach tra un sorso e l’altro.

DOVE DORMIRE Pernottare a Miami può essere molto costoso, ma in alcune strutture è possibile trovare camere di charme in posizione strategica, senza spendere una fortuna: il Freehand Miami, a Miami Beach, offre spaziose doppie a partire da circa 100 euro (freehandhotels.com). Anche The New Yorker Miami Hotel, con colorate pareti pennellate di fenicotteri e una piscina, propone camere doppie a partire da 120 euro (thenewyorkermiami.com).

INFO Per essere aggiornata su tutti gli eventi e le iniziative, c’è il portale ufficiale della città dedicato ai turisti, con ottimi spunti e itinerari di viaggio: miamiandbeaches.it.