Se Vienna continua a svettare nella classifica delle città più vivibili del mondo, i motivi sono tanti. Sfoggia quasi mille parchi comunali, 700 apicoltori con 6000 colonie di api in città, 800 fattorie cittadine e più di 1400 chilometri di piste ciclabili. Tutto questo in quella che continua a essere la capitale del liberty viennese e della musica di qualità.
Il punto di partenza: l’Hotel Beethoven Wien
Prima di iniziare il mio giro ho incontrato Barbara Ludwig, proprietaria dell’Hotel Beethoven Wien, un luogo dove la passione per il design e le altri arti sembrano unirsi. Viennese, cosmopolita, curiosa e appassionata, ha creato nel cuore della città uno scrigno di esperienze viennesi. «Ho respirato fin da piccola la passione per l’architettura, che ho trasferito qui, facendo ricerca sui materiali e sulla storia di questo elegante edificio del 1902» racconta in un perfetto italiano. «Ho una grande ammirazione per alcune donne straordinarie, a cui ho dedicato anche delle camere. Bertha von Suttner, ad esempio, che lottò per l’uguaglianza, la tolleranza e che ricevette il Nobel per la Pace nel 1095» spiega. In questo hotel, nel mezzanino, che guarda sulla Papagenogasse e sulla celebre Porta Papageno del Theater an der Wien, ci si ferma per gustare la piccola pasticceria viennese mentre si ascolta un concerto di musica da camera. Fuori di qui, mi aspettano i musei e la vita cittadina.
A Vienna, si fa dentro e fuori dai musei
Il Naschmarkt è il mercato più frequentato della città, “la pancia di Vienna”, come dicono gli stessi abitanti: 120 bancarelle di spezie, formaggi e verdure. E il sabato c’è anche il mercatino delle pulci. Proprio lì, dove trovano spazio le bancarelle, nella Linke Wienzeile, si trovano due degli edifici più belli di Vienna, entrambi firmati da Otto Wagner, architetto visionario. Sono, al civico 40, la Majolikahaus, rivestita da piastrelle fiorite coloratissime, quasi a disegnare una bouganville e, al 38, la Musenhaus, decorata con i volti delle muse e foglie di palma. Tutto è dorato, sfavillante, opulento.
Meno di 5 minuti a piedi e si arriva al MuseumsQuartier (mqw.at). Nello spazio delle ex scuderie imperiali sono stati costruiti due enormi cubi, uno bianco calce e l’altro scuro in basalto che ospitano, rispettivamente, il museo Leopold, con la meravigliosa collezione di arte moderna austriaca, da Klimt a Schiele, e il Mumok, il Museo d’arte moderna e contemporanea della fondazione Ludwig. C’è così tanto da vedere che una giornata non basta. MuseumsQuartier è bello anche per una passeggiata tra le piazze, i viali alberati, i negozi: MQ Shop offre i poster delle migliori mostre di arte contemporanea e design del mondo. Se c’è bisogno di una pausa, il raffinato ristorante del Leopold (cafeleopold.wien) offre la sua cucina fusion asiatica, mentre MQ Daily è perfetto per una sosta golosa.
Le esperienze musicali
Ancora in zona, a 10 minuti di cammino, c’è il quartiere di Spittelau ed è tutta un’altra Vienna, un borgo un po’ bohemien accanto al centro cittadino, con case basse, pavimenti lastricati, piccoli shop second hand. Karlsplatz è a pochi passi e ci si va per il Wien Museum (www.wienmuseum.at), che riapre il 6 dicembre, e la Künstlerhaus, la Casa degli artisti fondata nel 1861 (www.kuenstlerhaus.at). Sono stati entrambi rinnovati: il primo custodisce dipinti di Gustav Klimt ed Egon Schiele e riapre con un’area espositiva a forma di spirale e con la balena Poldi nella sala centrale (lunga dieci metri e pesante 1,7 tonnellate, era nel leggendario ristorante Zum Walfisch del Prater); la seconda è un luogo di divulgazione dell’arte contemporanea fuori dagli schemi con un ricco calendario eventi, dai dj set alle contaminazioni tra arte e musica.
Siamo a Vienna, dove hanno vissuto e lavorato Mozart, Schubert, Beethoven, gli Strauss. Oggi la musica, qui, non è solo ascolto, è soprattutto esperienza. La Haus of Strauss (houseofstrauss.at) è la nuova Casa della musica, inaugurata il 25 ottobre nel luogo di cultura creato nel 1837 da Johann Strauss padre. Si visita la sontuosa sala dei concerti e, da settembre 2024, ci sarà anche uno spettacolo musicale interattivo con immagini animate. Per inventarsi direttori d’orchestra e comporre la propria musica, invece, c’è Haus der Musik (hausdermusik.com). Si impara, giocando, ad ascoltare la musica con tutti i sensi. Intanto in giro per il centro c’è la magia del Natale, che Vienna sa ricreare ogni anno. Fa freddo? Ci sono i caffè. E anche qui si coglie il fascino viennese, un’atmosfera che renda unica questa città che preserva la sua storia guardando al futuro.
Carnet
Dove dormire a Vienna
Hotel Beethoven (www.hotel-beethoven.at/it/): 48 camere, una diversa dall’altra, su sei piani, tematici dedicati ai caffè letterari, alle donne, a Vienna, agli anni di Ludwig van Beethoven in città. Ogni stanza è unica: cambiano i colori, i tessuti, la disposizione degli arredi, gli spazi, le forme, passando dalla junior suite dell’amore, bianca e nera con sprazzi di fucsia, al raffinato stile Biedermeier della stanza, con note e leggio, dedicata a Beethoven (da 149 euro la doppia).
Dove mangiare a Vienna
I caffè viennesi sono un classico imperdibile. Il Landtman (www.landtmann.at) fu inaugurato 150 anni fa, in occasione della presenza a Vienna dell’Esposizione Universale. Si pranza e si gustano dolci tra cui il Maroniblüte, una cialda croccante ripiena di amarene e mousse di castagne. Imperdibile anche lo Schwarzenberg (www.cafe-schwarzenberg.at), il più antico caffè sulla centralissima Ringstrasse: è un salto all’indietro nel tempo, fra lampade con pendenti di cristalli, dove ordinare un Einspänner, un espresso con latte e crema di latte, sormontato da panna montata.
Dove fare shopping
Una visita da Augarten (www.augarten.com/de), grande laboratorio artigianale, museo e shop di ceramiche, è imperdibile. Si trovano oggetti di design futuristici come le classiche ed eleganti forme secessioniste.